66ª Seduta pubblica
Lunedì 15 luglio 2013 alle ore 17:02
L'Assemblea ha avviato la discussione di mozioni sulla partecipazione dell'Italia al progetto dell'aereo F35. In base a intese tra i Gruppi la votazione è stata rinviata a domani.
Le mozioni nn. 8, illustrata dalla senatrice De Petris (Misto-SEL), e 57, illustrata dal senatore Casson (PD), impegnano il Governo a sospendere immediatamente la partecipazione italiana al programma di realizzazione dell'aereo; a destinare le somme così risparmiate a investimenti pubblici per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, per l'apertura di sili nido, per interventi contro il rischio idrogeologico; a procedere ad una ridefinizione del modello di difesa italiano, in una prospettiva europea.
La mozione n. 82 (testo 2), illustrata dal senatore Battista (M5S), impegna il Governo ad abbandonare definitivamente il programma per la produzione e l'acquisto di cacciabombardieri; a favorire la riconversione dell'industria bellica; a ridefinire il modello di difesa in base al dettato costituzionale; a utilizzare le somme risparmiate per l'attribuzione del reddito di cittadinanza; a chiedere alla Nato l'immediata rimozione di qualsiasi ordigno nucleare sul territorio italiano.
La mozione di maggioranza n. 107 illustrata dal senatore Vattuone (PD), presentata dai senatori Zanda (PD), Schifani (PdL), Susta (SCpI), Ferrara (GAL), Zeller (Aut-PSI), e sottoscritta successivamente dal Gruppo Lega Nord, impegna il Governo a dare impulso, a partire dal prossimo Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di difesa comune europea in una prospettiva condivisa di razionalizzazione della spesa; a rispettare quanto previsto dall'articolo 4 della legge n. 244 del 2012 al fine di garantire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative; e, rispetto al programma F-35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito.
Nella discussione generale sono intervenuti i senatori: Lumia, Elena Ferrara, Lucherini, Pegorer, Tonini (PD); Alessia Petraglia, Cervellini (Misto-SEL); Laura Bignami, Marton, Morra (M5S); Adele Gambaro (Misto); Di Biagio, Maran (SCpI); Gualdani, Luciano Rossi, Giovanardi (PdL); Compagna (GAL); Nencini (AUT-PSI); Divina (LN-Aut).
I senatori favorevoli all'immediata sospensione della partecipazione italiana al programma statunitense hanno posto l'accento sui profili etici, finanziari, giuridici e strategici della proposta, sottolineando che i cacciabombardieri sono troppo costosi e inutili, oltre che incompatibili con il modello costituzionale di difesa ed estranei al progetto europeo. I senatori firmatari della mozione di maggioranza hanno invece posto l'accento sulle responsabilità e sulle esigenze di sicurezza del Paese, sulle ricadute tecnologiche e occupazionali dell'adesione al progetto, sulla revisione in corso dello strumento militare.
In apertura di seduta il senatore Zanda (PD) ha chiesto al senatore Calderoli (LN-Aut) di dimettersi dalla carica di Vice Presidente del Senato in conseguenza dell'insulto razzista rivolto alla Ministro per l'immigrazione Cècile Kyenge, alla quale il Capogruppo del Partito Democratico ha espresso solidarietà e condivisione per la politica sullo ius soli. Alla richiesta di dimissioni si sono associati i senatori Loredana De Petris (Misto-SEL), Olivero (SCpI) e Nencini (Aut-PSI) che hanno posto l'accento sul danno arrecato all'immagine internazionale dell'Italia. Anche il senatore Morra (M5S) ha condannato le parole pronunciate dal senatore Calderoli. Nell'esprimere solidarietà alla Ministro, i senatori Compagna (GAL) e Bruno (PdL) hanno invitato a non speculare su un episodio che si inscrive nell'uso disinvolto dell'insulto nel linguaggio politico. Il senatore Divina (LN-Aut) ha invitato a distinguere l'aspetto politico della vicenda da quello istituzionale, ricordando che il senatore Calderoli si è scusato personalmente e pubblicamente con la Ministro Kyenge.