52ª Seduta pubblica
Giovedì 27 giugno 2013 alle ore 09:33
Il Ministro degli affari esteri Emma Bonino ha reso un'informativa sulla situazione politica in Turchia, nell'ambito della quale ha precisato che la linea italiana si è basata su due cardini: un forte appello alla moderazione, rivolto al Presidente Erdogan, affinché cerchi una soluzione condivisa nell'interesse del popolo turco; il mantenimento del dialogo a livello europeo, con l'obiettivo di integrare la Turchia e consolidare in questo modo le istituzioni democratiche. Con soddisfazione dello stesso Governo turco, la linea del dialogo è prevalsa martedì scorso nel Consiglio di Lussemburgo, che ha rinviato ad autunno il nuovo capitolo per l'adesione turca, anche se va riconosciuto che i negoziati erano in stallo da tempo. L'Italia, che è amica della Turchia, ha chiesto piena luce sugli scontri di piazza e sull'azione repressiva, anche se le notizie di violenze contro le donne non hanno trovato conferma, mentre si fa strada l'ipotesi di un referendum locale sulla destinazione del parco Gezi. La Ministro Bonino ha escluso analogie con le rivoluzioni arabe: il Governo turco è stato liberamente eletto, anche se una parte della cittadinanza non si riconosce nell'evoluzione del partito islamico-moderato. La situazione presenta luci e ombre: Ankara ha avuto il merito di aprire ai curdi, che non hanno partecipato, infatti, alle manifestazioni di protesta, ma le rapide trasformazioni economiche nel Paese hanno generato tensioni sociali e un malessere crescente per i limiti esistenti alla libertà di espressione. E' interesse dell'Europa - ha dichiarato infine la Ministro - mantenere la Turchia nella sua sfera di attrazione, evitando che si approfondiscano le fragilità del Mediterraneo.
Nella discussione hanno preso la parola i senatori: De Cristofaro (SEL), Laura Puppato (PD), Compagna (GAL), Adele Gambaro (Misto), Candiani (LN-Aut), Casini (SCpI), Maria Mussini (M5S), Razzi, Zanettin (PdL), Tonini (PD).
La Lega Nord ha criticato le affermazioni del Ministro, negando che la Turchia sia un paese democratico a vocazione europea. Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle hanno insistito sul paragone con le rivoluzioni arabe, ponendo l'accento sull'azione repressiva della polizia turca. I Gruppi di maggioranza hanno invece condiviso le valutazioni del Ministro degli esteri: chiudere la porta alla Turchia, che è membro della Nato, argine all'integralismo islamico e partner commerciale importante, sarebbe atto di autolesionismo politico.
La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino all'11 luglio. Nella seduta antimeridiana di martedì 2 luglio saranno esaminati il decreto-legge in materia energetica e la legge europea. Nella settimana successiva alla prossima, a partire da lunedì 8 luglio, saranno esaminati il ddl costituzionale istitutivo del Comitato parlamentare per le riforme, le mozioni sugli F-35 e il decreto-legge sull'IMU.