594ª Seduta pubblica
Mercoledì 16 marzo 2016 alle ore 16:33
Al termine delle discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 marzo, l'Assemblea ha approvato le proposte di risoluzione della maggioranza e del Gruppo Misto e, con riformulazioni, le proposte dei Gruppi AL-A e CoR e del sen. Calderoli (LN). Sono state respinte le risoluzioni presentate da LN, SI-SEL, M5S e FI-PdL.
La risoluzione di maggioranza, sulla questione migratoria, impegna il Governo a sostenere la roadmap della Commissione per il ripristino della libera circolazione; a sollecitare la revisione del regolamento di Dublino in vista di una politica comune dell'asilo e dell'emergenza umanitaria; ad accelerare l'implementazione degli strumenti previsti dall'Agenda europea sulla migrazione tra cui la guardia costiera e di frontiera europea; a intensificare la lotta contro i trafficanti di esseri umani; a promuovere un'intesa con la Turchia che garantisca i diritti dei richiedenti asilo. Sugli obiettivi del prossimo semestre, il testo impegna a favorire investimenti e meccanismi anticiclici, fra i quali l'emissione di eurobond, a completare l'unione bancaria e a rivitalizzare il mercato unico.
In apertura di seduta il Presidente del Consiglio Renzi ha evidenziato che il Consiglio europeo si riunirà domani per la terza volta in un mese con lo stesso ordine del giorno: è il segnale di un malfunzionamento, che l'Italia non ha mancato di sottolineare, ovvero della difficoltà di rendere operative le decisioni in tema di ricollocazione e di rimpatri dei migranti. Il problema dei veti incrociati non riguarda solo le istituzioni europee, ma anche la formazione dei governi in diversi Paesi europei: il premier ha colto l'occasione per affermare che l'Italicum garantirà al Paese governabilità e stabilità. Sulla questione migratoria, l'Italia, che ha sempre avuto una politica di apertura nei confronti della Turchia, è favorevole all'accordo ma non a tutti i costi, ritenendo imprescindibile la fedeltà ai valori costitutivi dell'Unione. L'emergenza migratoria, d'altronde, non si pone solo in Turchia, ma anche in Libano, in Africa e nel Sud Est asiatico. La lotta al terrorismo - ha affermato il Presidente del Consiglio - non si fa chiudendo le frontiere: gli investimenti nella sicurezza vanno affiancati da investimenti nella cultura e nell'educazione. In tema di crescita, il premier ha lodato le scelte della BCE, ma ha rilevato che la politica monetaria non basta a scongiurare la deflazione: è necessario sostenere i consumi con sgravi fiscali e realizzare investimenti pubblici. Occorrono flessibilità e infrastrutture: se le regole fossero rispettate fino in fondo e la Germania spendesse il suo surplus commerciale, l'area euro disporrebbe di maggiori risorse per 40 miliardi. Il Presidente Renzi ha ricordato, infine, che le proposte italiane in sede europea sono in linea con le misure adottate dal Governo a livello nazionale.
Nella discussione hanno preso la parola i sen. Barbara Lezzi, Elena Fattori (M5S); Carraro, Marin, D'Alì (FI-PdL); Verducci, Cociancich (PD); Tosato (LN); Mario Mauro (GAL); Compagna (CoR); Manuela Repetti (AL-A); De Cristofaro (SI-SEL) e Casini (AP). La Lega Nord ha criticato la trattativa con la Turchia, che ha già incassato tre miliardi di euro dando prova di inaffidabilità nella gestione della crisi migratoria. GAL e CoR hanno chiesto chiarimenti sulla rotta adriatica, che sembra esclusa dalla regolazione dei flussi migratori. FI-PdL ha giudicato generiche e vaghe le comunicazioni del premier che non ha chiarito, ad esempio, quale sarà la posizione italiana sul mancato ricollocamento di 20.000 persone e sul mancato riconoscimento della clausola migranti. SI-SEL ha invocato un radicale mutamento di strategia nella politica economica e nella politica dell'immigrazione europea, sollecitando la revisione del fiscal compact e l'apertura di corridoi umanitari. Secondo il sen. Casini (AP) un rapporto rinnovato tra Italia e Germania è l'unica alternativa allo sfascio dell'Europa. M5S ha duramente criticato l'accordo con la Turchia: si delega il lavoro sporco ad un Paese che non garantisce i diritti umani, sostiene Isis contro le truppe curde e siriane, sfrutta la questione dei rifugiati per ottenere 6 miliardi di finanziamenti e per accelerare l'ingresso in Europa.
In replica il Presidente Renzi ha polemizzato con la sen. Lezzi, negando che il Governo abbia ridotto le tasse solo per le grandi imprese e che il Job act abbia aumentato disoccupazione e precarietà. In sede di espressione dei pareri, il Sottosegretario Gozi ha accolto la proposta di risoluzione di maggioranza n. 2 (testo 2) e la proposta n. 4 dei sen. Stefano e Uras (Misto); ha chiesto riformulazioni sulle proposte n. 8 di AL, n. 5 di CoR, e n. 1 (testo 2) del sen. Calderoli (LN), riformulazioni che sono state accettate dai presentatori. Ha espresso parere contrario sulla proposta n. 3 di LN, che impegna ad adoperarsi per il blocco navale, l'effettivo rispetto della direttiva sui rimpatri, la negazione di ulteriori fondi alla Turchia fino a quando non darà prove tangibili sull'impegno a ridurre il deflusso di migranti. SI-SEL e FI-PdL non hanno accettato invece le riformulazioni chieste dal Governo rispettivamente sulle proposte n. 6 e n. 9. Anche M5S non ha accettato una riformulazione che salvava solo due impegni del testo n. 7 e ne espungeva nove. La proposta di SI-SEL verte sull'apertura di corridoi umanitari, la concessione di permessi di soggiorno per motivi umanitari, la revisione del fiscal compact e del bail-in, la garanzia di un reddito minimo europeo, l'applicazione di una tassa sulle transazioni finanziarie. La proposta di FI-PdL chiede impegni per superare le mancanze nella gestione delle frontiere esterne, per implementare le azioni volte a neutralizzare i mezzi e le basi dei trafficanti di esseri umani, per modificare la direttiva sul bail-in. La proposta di M5S si oppone all'erogazione dei fondi già stanziati e allo stanziamento di ulteriori 3 miliardi a favore della Turchia e chiede l'immediata attuazione del ricollocamento di 160.000 migranti fra gli Stati membri, sottolinea il divieto di autorizzare il commercio e il transito di armi e la necessità di un diverso modello di sviluppo.
Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Tosato (LN), Mario Mauro (GAL), Barani (AL), Panizza (Aut), De Cristofaro (SI-SEL), Catalfo (M5S), Floris (FI-PdL), Anna Finocchiaro (PD).
L'Assemblea ha ripreso l'esame, avviato nella seduta antimeridiana, del ddl n. 1894 e connessi, recante istituzione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La discussione generale si è conclusa con gli interventi dei sen. Pagano (AP) e Doris Lo Moro (PD).