590ª Seduta pubblica
Giovedì 10 marzo 2016 alle ore 09:37
L'Assemblea ha approvato con modifiche il ddl n. 1738 recante delega al Governo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace. Il testo passa alla Camera.
L'articolo 1 stabilisce in un anno la durata della delega che è volta a prevedere un'unica figura di giudice onorario e a disciplinare le modalità di accesso, il procedimento di nomina, il tirocinio, le modalità di impiego, il procedimento di conferma, la durata massima dell'incarico, la responsabilità disciplinare, la formazione professionale. L'articolo 2 prevede il superamento della distinzione tra giudici onorari di tribunale e giudici di pace che sono ridenominati "giudici onorari di pace" e confluiscono tutti nell'ufficio del giudice di pace. Analoga operazione è prevista per la magistratura requirente onoraria, inserita in un'articolazione denominata "ufficio dei vice procuratori onorari". L'articolo prevede inoltre la rideterminazione del ruolo e delle funzioni dei giudici onorari e dei vice procuratori onorari, nell'ambito di strutture organizzative corrispondenti al cosiddetto ufficio del processo, al fine di coadiuvare i giudici professionali nello svolgimento delle funzioni e con possibilità di essere delegati all'adozione di provvedimenti decisori di minore complessità. La Commissione ha precisato i requisiti e i titoli preferenziali per la nomina e i casi tassativi in cui è consentito al presidente di tribunale di procedere all'applicazione non stabile dei giudici onorari di pace che abbiano maturato il primo quadriennio. L'articolo 3 riguarda la procedura per l'esercizio della delega; l'articolo 4 il regime delle incompatibilità; l'articolo 5 il coordinamento dell'ufficio del giudice di pace; l'articolo 6 prevede specifici obblighi di formazione per i magistrati onorari, tenuti a partecipare a riunioni trimestrali e a corsi organizzati dalla Scuola superiore della magistratura. L'articolo 7, introdotto dalla Commissione, detta disposizioni per le Regioni Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta. L'articolo 8 contiene la clausola di invarianza finanziaria, ma prevede la possibilità, durante l'esercizio della delega, di rivedere la copertura.
Nella seduta di ieri è iniziata la votazione degli emendamenti. Oggi, con l'articolo 1, è stato approvato l'emendamento 1.12 (testo 2) a prima firma della sen. Stefani (LN), che prevede la possibilità di ampliare nel settore penale la competenza dell'ufficio del giudice di pace, di ampliare nel settore civile la competenza del medesimo ufficio per materia e per valore, e di estendere i casi di decisione per le cause il cui valore non ecceda 2.500 euro. All'articolo 2 sono stati approvati gli emendamenti 2.311 (testo 2)/3 [testo 2] del sen. Caliendo (FI-PdL) e 2.311 (testo 2) del relatore, che detta principi e criteri sull'indennità e il regime previdenziale dei magistrati onorari. Il subemendamento prevede che gli obiettivi da raggiungere nell'anno solare sono individuati dal presidente del tribunale e dal procuratore della Repubblica tenendo conto della media di produttività dei magistrati dell'ufficio o della sezione. Gli articoli 3, 4, 5 e 6 sono stati approvati senza modifiche. E' stato approvato l'emendamento aggiuntivo 5.0.300 (testo 2) del relatore che introduce la possibilità, per esigenze di servizio, di applicare i giudici di pace ad altri uffici, secondo criteri stabiliti dal Consiglio superiore della magistratura. All'articolo 7 è stato approvato l'emendamento 7.300 (testo 2), del sen. Zeller (Aut) e altri: prevede che, nell'esercizio della delega, il Governo adotti le disposizioni necessarie per attribuire alla competenza del giudice di pace i procedimenti in affari tavolari relativi a contratti ricevuti da notaio e connotati da minore complessità.
Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato voto favorevole i sen. Falanga (AL), Palermo (Aut), Albertini (AP), Lumia (PD). In dissenso dal Gruppo il sen. D'Anna (AL) ha annunciato l'astensione. Hanno annunciato l'astensione anche i sen. Di Maggio (CR), Erika Stefani (LN), De Cristofaro (SI-SEL). I sen. Buccarella (M5S) e Caliendo (FI-PdL) hanno annunciato voto contrario. Pur riconoscendo la necessità di intervenire nella materia con una disciplina unitaria, le opposizioni hanno evidenziato il carattere monco della riforma, che non riconosce piena dignità ai magistrati onorari, autentico pilastro della giustizia italiana, lasciandoli in una condizione di precarietà e di mancanza di tutele.
Sul settantesimo anniversario del riconoscimento del diritto di voto alle donne, hanno preso la parola le sen. Cirinnà (PD), Pelino (FI-PdL), Anitori (AP), Fattori (M5S), Repetti (AL), Petraglia (SI-SEL), Bonfrisco (CR) e il sen. Calderoli (LN).