570ª Seduta pubblica
Mercoledì 3 febbraio 2016 alle ore 09:31
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2081, recante regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze, e connessi.
Il Capo I (articoli da 1 a 10) introduce l'istituto dell'unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale; disciplina le modalità per la costituzione delle unioni civili e ne delinea le cause di impedimento; definisce diritti e doveri derivanti dall'unione; estende alle parti le disposizioni in materia di diritti successori dei coniugi; permette alla parte dell'unione civile di ricorrere all'adozione non legittimante nei confronti del figlio naturale dell'altra parte; disciplina lo scioglimento dell'unione. Il Capo II (articoli da 11 a 23) definisce la convivenza di fatto; stabilisce doveri di reciproca assistenza, diritti di permanenza nella casa comune di residenza, l'obbligo di mantenimento in caso di cessazione; parifica i diritti del convivente superstite a quelli del coniuge superstite; enuncia le cause di nullità del contratto di convivenza.
Nella seduta di ieri è iniziata la discussione generale, per la quale sono previste 21 ore. Il dibattito è proseguito oggi con gli interventi dei sen. Aracri, Carraro, Scilipoti Isgrò (FI-PdL); Rosanna Filippin, Del Barba, Cucca, Borioli, Casson, Lo Giudice (PD); Aiello, Torrisi, Mancuso (AP); Alessandra Bencini (Misto-IdV); Paola Nugnes (M5S); Patrizia Bisinella (Misto-Fare); Manuela Repetti (AL); Augello (GAL).
Particolarmente controverso è l'articolo 5 sulla step child adoption. Secondo i senatori di FI, AP e Misto-Fare l'articolo è in conflitto con il diritto dei bambini ad avere due genitori di sesso diverso: esso riconosce alle coppie omosessuali il diritto alla genitorialità, aprendo la strada alla possibilità della fecondazione eterologa e della maternità surrogata. La proposta è quella di stralciare l'articolo, rinviando la riforma delle adozioni ad altro provvedimento, e di varare un testo condiviso che non sovrapponga le unioni civili al matrimonio. Anche alcuni senatori del PD condividono la preoccupazione che l'articolo 5 possa legittimare la pratica dell'utero in affitto: chiedono quindi che questa pratica sia condannabile anche se realizzata all'estero. M5S, alcuni senatori del PD e la sen. Repetti (AL) sono invece favorevoli al pieno riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali: ritengono che il testo rappresenti una mediazione al ribasso e non debba subire ulteriori restrizioni. Osservano inoltre che la Corte europea dei diritti umani giudicherà illegittime le norme che, in base a discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale, non riconoscono alle coppie omosessuali pari diritti alla vita familiare. Secondo la maggioranza del PD dall'articolo 5 è stato espunto ogni riferimento ai diritti e doveri dei genitori e alla procreazione: esso si limita a tutelare i figli degli omosessuali, estendendo la responsabilità genitoriale sul figlio naturale del partner. Il ddl recepisce le sensibilità espresse nel family day, perché introduce un istituto diverso dal matrimonio e non riconoscendo il diritto di adozione piena.