564ª Seduta pubblica
Giovedì 21 gennaio 2016 alle ore 09:01
A conclusione della discussione della relazione sull'amministrazione della giustizia resa dal Ministro Orlando, l'Assemblea ha approvato la proposta di risoluzione n. 1 di maggioranza che condivide la relazione. Approvate, con riformulazioni, anche la proposta di risoluzione n. 3 della sen. Mussini (Misto-SEL), che impegna a rafforzare il controllo di legalità sul ciclo economico, a limitare le condotte penalmente rilevanti, a collaborare per l'approvazione dei ddl in materia di diritti civili, ad attivarsi per abrogare il reato di clandestinità e introdurre il reato di tortura, a promuovere misure per la finalità rieducativa della pena, e la proposta di risoluzione n. 5 del sen. Barani (AL), che impegna a garantire sufficiente personale amministrativo e a valutare rettifiche all'intervento di revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Sono state invece respinte le proposte di risoluzione n. 2 della sen. Stefani (LN) e altri, n. 4 del sen. Falanga (AL) e altri, n. 6 del sen. Giarrusso (M5S) e altri e n. 7 della sen. Bonfrisco (CR) e altri.
Nello svolgimento della sua relazione il Ministro Orlando ha rivendicato al Governo in carica il merito di avere superato una lunga fase di scontro sulla giustizia e di avere inaugurato un confronto pacato con gli operatori e con le diverse forze politiche e sociali, per recuperare efficienza al servizio della giustizia. Il Governo ha fronteggiato la minaccia terroristica introducendo nuove figure di reato, potenziando gli strumenti per la sicurezza, rafforzando la cooperazione bilaterale con diversi Paesi. Purtroppo, in sede europea, non sono stati compiuti passi significativi per l'istituzione di una procura europea e il potenziamento di Eurojust. Il Guardasigilli ha ricordato i risparmi di spesa conseguenti alla riorganizzazione del Ministero, la gestione diretta dei fondi europei e la disponibilità di un miliardo di risorse aggiuntive da destinare ai processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei servizi, l'istituzione dell'ufficio del processo, l'assunzione di quattromila unità di personale nel prossimo biennio, il nuovo bando di concorso per trecentocinquanta magistrati. Ha evidenziato che il processo civile telematico ha consentito una riduzione strutturale dell'arretrato: nel 2016 le pendenze, che ammontavano a sei milioni nel 2009, scenderanno a quattro milioni. E' in fase di studio una riforma del CSM, che favorisca la parità di genere, la trasparenza e la terzietà della sezione disciplinare; è all'esame del Senato un ddl di riforma della magistratura onoraria; è in atto un confronto con l'avvocatura per una riforma del sistema forense. All'esame della Camera vi è una riforma del codice di procedura civile per la semplificazione, il potenziamento del tribunale delle imprese, l'istituzione del tribunale delle famiglie. Tra le priorità vi è anche una riforma del diritto fallimentare volta a prevenire le crisi aziendali. Quanto alle novità sul versante penale, il Ministro ha richiamato il provvedimento di degiurisdizionalizzazione, il rafforzamento della lotta alla corruzione, il ddl sul voto di scambio politico mafioso, l'impegno profuso per una sistemazione organica degli ecoreati, il ddl sul caporalato, i ddl per l'introduzione del reato di tortura e la tutela delle vittime del reato. Il Ministro ha espresso la convinzione che il reato di immigrazione clandestina vada abolito e occorra trovare un accordo in sede europea per un regime comune in tema di immigrazione e asilo. Quanto all'esecuzione della pena, l'Italia rispetta il rapporto tra capienza delle carceri e presenza dei detenuti: il problema principale è l'alto tasso di recidiva, il mancato funzionamento della finalità rieducativa della pena. Il Ministro ha ricordato, infine, l'istituzione del garante dei detenuti e il dimezzamento dei bambini detenuti in carcere con le madri.
Nel conseguente dibattito hanno preso la parola i sen. Rosanna Filippin, Nadia Ginetti (PD), Bruni (CR), Erika Stefani (LN), Giovanardi (GAL), Falanga (AL), Buemi (Aut), De Cristofaro (SEL), Albertini (AP), Cappelletti (M5S), Malan (FI-PdL).
In replica, il Ministro ha accolto la proposta di maggioranza e, con riformulazioni, le risoluzioni di Misto-SEL e del sen. Barani (AL). Ha espresso invece parare contrario sulle proposte di risoluzione n. 2 di LN, n. 4 di AL, n. 6 di M5S e n. 7 di CR. La Lega Nord e Alleanza Liberalpopolare hanno chiesto iniziative per la revisione della composizione e del sistema elettorale del CSM, la separazione delle carriere dei magistrati, la modifica della legge sulla responsabilità dei magistrati, la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, una riforma organica della magistratura onoraria che garantisca la professionalità del giudice di pace. Le Lega ha chiesto, inoltre, impegni in ordine all'inapplicabilità del giudizio abbreviato per i reati di grave allarme sociale, la riforma della legittima difesa, la completa attuazione del piano penitenziario straordinario, la repressione dei reati predatori, l'attuazione di accordi bilaterali per lo sconto della pena degli stranieri nei Paesi di origine. Pur apprezzando e condividendo diverse iniziative del Ministro, Movimento 5 Stelle ha evidenziato che gli effetti deflattivi dipendono dall'aumento dei costi di accesso alla giustizia e dalla chiusura di molti sedi giudiziarie. Il Gruppo, quindi, non ha approvato le comunicazioni e ha sollecitato il Governo a favorire l'esame parlamentare dei ddl per un contrasto più incisivo dei reati contro la pubblica amministrazione, l'introduzione dell'agente infiltrato, l'adozione di una disciplina sostanziale e sanzionatoria del falso in bilancio e dei reati fiscali, la modifica dei termini di decorrenza e della prescrizione del reato, il potenziamento delle norme antiriciclaggio, il contrasto della criminalità economica. Conservatori e Riformisti hanno posto l'accento sulla piena realizzazione del principio del giusto processo, con particolare riferimento alla distinzione tra organo giudicante e organo requirente, all'esercizio dell'azione penale secondo regole ben definite, alla ragionevole durata del processo e a una riforma del CSM. Hanno sollecitato la codificazione di un sistema di controlli per la verifica di professionalità dei magistrati, una riforma delle intercettazioni telefoniche, una riforma incisiva della custodia cautelare, il rilancio delle misure alternative alla detenzione. Forza Italia non ha presentato una proposta di risoluzione e si è astenuta nelle votazioni per evidenziare la mancanza di un dibattito serio sulla situazione della giustizia. Ha ricordato inoltre che il reato di immigrazione clandestina è funzionale alle espulsioni: la sua abrogazione lascia irrisolto il problema dell'ingresso legale nel Paese.
Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Di Maggio (CR), Erika Stefani (LN), Giovanardi (GAL), Buemi (Aut), Mussini (Misto), Ascola (AP), Buccarella (M5S), Caliendo (FI-PdL), Lumia (PD).
La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di anticipare alla seduta di martedì 26 gennaio l'inizio dell'esame del decreto-legge sull'Ilva; la discussione della mozione di sfiducia al Governo avrà luogo mercoledì 27.