Mercoledì 16 Dicembre 2015 alle ore 09:32
554ª Seduta pubblica
Senato TV
554ª Seduta pubblica
Mercoledì 16 dicembre 2015 alle ore 09:32
Con 160 voti favorevoli e 115 contrari l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando il maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl n. 2145 di conversione del decreto-legge 25 novembre 2015, n. 185, recante misure urgenti per interventi nel territorio.
Noto come decreto Giubileo, il provvedimento prevede interventi finanziari per sostenere aree territoriali in situazione di criticità, per garantire lo svolgimento del Giubileo della Misericordia e per valorizzare l'area Expo 2015. Il testo prevede, inoltre, misure nel settore delle infrastrutture e dei trasporti, il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, interventi per la promozione del made in Italy, per l'incentivazione del volontariato nel servizio civile, per il recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e la realizzazione di interventi nelle periferie urbane, misure per il sostegno del cinema e del patrimonio culturale. La Commissione ha approvato emendamenti che prorogano per il 2016 il contratto di servizio con Trenitalia, equiparano i comparti sicurezza e difesa, sbloccano risorse già impegnate per l'alluvione che ha colpito la Sardegna nel 2012 e per il cofinanziamento dei costi per il personale impegnato in lavori socialmente utili in Calabria.
Nelle dichiarazioni di voto hanno negato la fiducia i sen. Di Maggio (CR), Silvana Comaroli (LN), Barani (AL), Paola Taverna (M5S), Mandelli (FI-PdL): il Governo pone la quarantaquattresima fiducia su un decreto privo dei requisiti costituzionali dell'urgenza e dell'omogeneità e non adeguatamente coperto dal punto di vista finanziario. Il filo conduttore del provvedimento di spesa, che non dovrebbe essere votato durante la sessione di bilancio, è l'elargizione di mance nei territori interessati dalle prossime campagne elettorali. Pur condividendo il contenuto di diversi articoli - le risorse per la bonifica di Bagnoli, il contributo per la continuità territoriale della Sardegna, la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili in Calabria - il sen. Uras (SEL) ha espresso perplessità sulle misure per l'area Expo e per le strutture sportive e, criticando l'abuso di decreti-legge e di maxiemendamenti di fiducia, ha annunciato voto contrario. In dissenso dal Gruppo, il sen. Giovanardi (AP) non ha votato la fiducia. Hanno annunciato la fiducia i sen. Romano (Aut), Maurizio Romani (Misto-IdV), Federica Chiavaroli (AP), Santini (PD): il provvedimento utilizza risorse postate in bilancio ma non impegnate per finanziare interventi utili e urgenti.
A conclusione del dibattito sulle comunicazioni rese dal Presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 dicembre, l'Assemblea ha accolto la proposta di risoluzione di maggioranza, che approva le comunicazioni del Premier, e ha respinto le proposte di risoluzione delle opposizioni.
Il Presidente del Consiglio Renzi ha evidenziato la necessità di rispondere alla sfida del terrorismo e di Daesh con una strategia europea complessiva, che punti sull'iniziativa diplomatica, sull'azione militare, sugli investimenti nella sicurezza, nell'educazione e nella cultura. Ha ricordato che l'Italia è tornata protagonista al tavolo di Vienna sulla Siria, ha ospitato la conferenza sulla Libia, ha contribuito all'accordo di Parigi sul clima, ed è il paese più impegnato insieme a Francia e Stati Uniti nei teatri di guerra: dall'Afghanistan al Libano, dall'Iraq al Kosovo, dalla Libia alla Somalia. Ha richiamato la lungimiranza della posizione italiana su un maggiore coinvolgimento della Turchia nel quadro europeo e della Russia nel quadro internazionale e ha preannunciato un ulteriore impegno a Mosul, in Iraq, a presidio di una diga alla cui riparazione sta lavorando un'azienda italiana. Al Consiglio europeo di domani il Governo si adopererà perché la lotta al terrorismo non sia confusa con la lotta all'immigrazione, lo spazio di Schengen sia salvaguardato e il Regno Unito resti nella comunità europea.
Nel successivo dibattito hanno preso la parola i sen. Maurizio Romani (Misto-IdV), Guerrieri Paleotti, Emma Fattorini, Anna Finocchiaro (PD), Anna Bonfrisco (CR), Mazzoni (AL), Centinaio (LN), Panizza (Aut), Manuela Repetti (Misto), Giarrusso (M5S), Alicata (FI-PdL).
LN ha presentato due proposte di risoluzione per chiedere la revoca o l'alleggerimento delle sanzioni contro la Russia, politiche di rigore sui flussi migratori illegali, il ripristino dei controlli alle frontiere. SEL ha presentato un testo che pone l'accento sull'interruzione dei flussi di finanziamento a Daesh, l'apertura di corridoi umanitari in Europa, il diritto di asilo europeo. M5S ha presentato una proposta che pone l'accento su una soluzione condivisa per il superamento del conflitto siriano-iracheno, una moratoria contro la vendita di armi, il diritto di asilo europeo. La proposta di risoluzione di CR chiede un impegno più incisivo contro Daesh, mentre quella di FI-PdL propone una coalizione internazionale sotto l'egida dell'ONU capace di unire USA, Paesi Arabi, Russia e Cina contro Daesh, una moratoria delle sanzioni nei confronti della Russia, il passaggio alla terza fase della missione Eunavformed. Il Sottosegretario di Stato Gozi ha accolto la proposta di maggioranza e ha espresso parere contrario alle proposte di risoluzione di LN, SEL, M5S, CR e FI-PdL.
Nelle dichiarazioni di voto sono intervenuti i sen. Anna Bonfrisco (CR) e Mario Mauro (GAL), che hanno espresso sconcerto per la chiusura del Governo alle proposte delle opposizioni; Divina (LN), che ha giudicato evanescenti e propagandistiche le comunicazioni del Presidente del Consiglio; D'Anna (AL), che ha annunciato voto favorevole alla proposta di maggioranza invitando però il Governo a non appiattirsi sulle posizioni statunitensi; Zeller (Aut); De Cristofaro (SEL), che ha lamentato il silenzio sulla questione curda e ha sollecitato un'azione diplomatica nei confronti degli sciiti e delle monarchie sunnite; Casini (Ap), che ha posto l'accento sull'intreccio tra sicurezza, immigrazione, questione energetica, politica estera, e ha evidenziato l'assurdità delle sanzioni contro la Russia; Lucidi (M5S), che ha invitato il Governo a chiarire la sua posizione sull'ingresso della Cina nel WTO e sul TTIP; Paolo Romani (FI-PdL), che si è soffermato sulle contraddizioni della coalizione internazionale in Siria e Iraq e ha giudicato non chiara la strategia politico-militare italiana; Latorre (PD), che elogiato invece la linea prudente del Governo italiano.
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1880-B, Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.
Il relatore, sen. Ranucci (PD), ha osservato che la Camera dei deputati ha confermato l'impianto complessivo del ddl, con interventi di modifica ed integrazione che riguardano principalmente l'ampliamento dei contenuti del nuovo Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale, le funzioni e le responsabilità del direttore generale in fase di prima applicazione della normativa, la disciplina relativa ai contratti conclusi dalla RAI e dalle società da essa interamente partecipate.
La Camera non ha apportato modifiche di rilievo all'articolo 1, che riguarda la disciplina del contratto nazionale per lo svolgimento del servizio pubblico, e all'articolo 4 , che contiene la delega al Governo per il riassetto normativo del settore. All'articolo 2, che delinea il nuovo assetto della governance della RAI, sono state sostanzialmente confermate le norme sulla composizione del Consiglio di amministrazione, sui requisiti richiesti per la nomina a consigliere e sulle relative modalità e procedure. E' stato precisato che la revoca dei componenti del consiglio di amministrazione, deliberata dall'assemblea, acquista efficacia a seguito di valutazione favorevole della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. La Camera ha integrato la disposizione relativa al potere di gestione del personale dell'amministratore delegato, prevedendo che, oltre a nominare i dirigenti di primo livello, possa assumere, nominare, promuovere e stabilire la collocazione aziendale degli altri dirigenti e, su proposta dei direttori di testata e nel rispetto del contratto di lavoro giornalistico, degli altri giornalisti. Nel confermare il potere dell'amministratore delegato di firmare gli atti e i contratti aziendali attinenti alla gestione della società, la Camera ha inoltre esplicitato l'obbligo di sottoporre all'approvazione del consiglio di amministrazione gli atti e i contratti aziendali aventi carattere strategico e quelli di importo superiore a 10 milioni di euro. E' stato integrato in maniera significativa il contenuto del nuovo Piano per la trasparenza e la comunicazione aziendale, che l'amministratore delegato propone per l'approvazione al consiglio di amministrazione. Tra le informazioni da rendere conoscibili agli utenti, anche mediante la pubblicazione sul sito internet della società, sono stati inclusi i curricula e i compensi lordi percepiti dai componenti degli organi di amministrazione e controllo, dai dirigenti di ogni livello e comunque dai soggetti, diversi dai titolari di contratti di natura artistica, che ricevano un trattamento economico annuo pari o superiore a 200.000 euro; i criteri per il reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi a collaboratori esterni e le relative spese; i dati concernenti il numero e la tipologia dei contratti di collaborazione. All'articolo 3, che riguarda l'attività gestionale della Rai, la Camera ha previsto che l'amministratore delegato provvede alla tempestiva pubblicazione e all'aggiornamento con cadenza almeno annuale dei dati e delle informazioni previsti nel Piano per la trasparenza. L'inadempimento di tali obblighi costituisce eventuale causa di responsabilità per danno all'immagine della società. Quanto all'esclusione del Codice dei contratti pubblici per i contratti aventi per oggetto l'acquisto, lo sviluppo, la produzione o la coproduzione di programmi televisivi e di opere audiovisive, conclusi dalla Rai e dalle società da essa interamente partecipate, la Camera ha specificato che l'affidamento dei contratti sotto la soglia comunitaria avviene comunque nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità. All'articolo 5, relativo alle disposizioni transitorie e finali, la Camera ha previsto che, in fase di prima applicazione e fino al primo rinnovo del consiglio di amministrazione, il direttore generale eserciti anche i poteri e i compiti affidati all'amministratore delegato. E' inoltre demandato al Ministero dello sviluppo economico, in vista dell'affidamento della concessione del servizio pubblico, l'avvio di una consultazione pubblica sugli obblighi del servizio medesimo. Il Ministero dello sviluppo economico trasmette alla Commissione parlamentare di vigilanza, affinché si esprima con parere, lo schema di contratto di servizio con la società concessionaria del servizio pubblico almeno sei mesi prima della scadenza del contratto vigente.
I sen. Erika Stefani (LN), Loredana De Petris (SEL) e Cioffi (M5S), avanzando questioni pregiudiziali, hanno rilevato che la nuova governance della RAI non garantisce i principi di libertà e indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo, più volte richiamati da sentenze della Corte costituzionale. L'amministratore delegato è un'emanazione diretta del Governo, che nomina direttamente o indirettamente l'intero consiglio di amministrazione. Il ddl, inoltre, non recepisce le indicazioni europee sulla trasparenza, le posizioni dominanti, il controllo di organi terzi; conferisce deleghe troppe ampie all'Esecutivo e prevede deroghe al codice degli appalti.