45ª Seduta pubblica
Mercoledì 19 giugno 2013 alle ore 16:33
L'Assemblea ha approvato una mozione unitaria in tema di consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica. La mozione 1-00060 (testo 4), sulla quale il Vice Ministro dell'economia e finanze Fassina ha espresso parere favorevole, impegna il Governo a prevedere l'adozione da parte del Ministro dell'economia di specifiche direttive che individuino criteri e modalità per la nomina e la decadenza dei componenti gli organi di amministrazione delle società controllate, direttamente o indirettamente, con l'introduzione di una specifica causa di ineleggibilità in caso di rinvio a giudizio o condanna per gravi fattispecie di reato e l'attivazione di una valutazione dei requisiti professionali basata su esperienza, autorevolezza, assenza di conflitti di interesse. La mozione impegna inoltre il Governo a riferire annualmente alle competenti Commissioni circa l'applicazione dei criteri e procedure adottati; a promuovere nelle assemblee societarie l'adozione di criteri trasparenti ed equilibrati nella remunerazione dei vertici manageriali; a promuovere l'adozione di analoghe procedure da parte delle altre pubbliche amministrazioni.
Tutti i Gruppi hanno votato a favore della mozione, ad eccezione di Scelta Civica per l'Italia che si è astenuta in conseguenza del mancato accoglimento di due emendamenti che fissano un limite di tre mandati e impediscono agli ex parlamentari di transitare nei consigli di amministrazione delle società pubbliche.
Al termine della discussione sono state ritirate le mozioni originariamente presentate, 1-00033, 1-00051 (testo 2) e 1-00060 (testo 2), illustrate rispettivamente dai senatori Lucidi (M5S), Volpi (LN-Aut) e Tomaselli (PD). Le mozioni dei Gruppi M5S e Lega Nord impegnavano il Governo a disciplinare e rendere pubblici i requisiti richiesti per la candidatura alla carica di componente dei consigli di amministrazione delle società a partecipazione pubblica; ad adottare iniziative, anche di carattere normativo, per sottoporre le proposte governative di nomina al parere delle Commissioni parlamentari competenti; a porre un limite alle indennità complessivamente percepite da soggetti nominati in società partecipate.
Nella discussione generale sono intervenuti i senatori: D'Anna, Romani, Paola Pelino (PdL), Uras (Misto-SEL), Emanuela Munerato (LN-Aut), Olivero (SCpI), Maria Mussini (M5S), Mucchetti, Pagliari (PD). Le dichiarazioni di voto sono state svolte dai senatori: Linda Lanzillotta (SCpI), Uras (Misto-SEL), Divina (LN-Aut), Bocchino (M5S), Langella (PdL), Ranucci (PD). In dissenso dal Gruppo, il senatore Casini (SCpI) ha votato a favore della mozione unitaria.
Movimento 5 Stelle ha rilevato che le società a partecipazione pubblica operanti in settori strategici, tra cui Enel, Eni, Ferrovie dello Stato e Finmeccanica, hanno estremo bisogno di un management capace di tutelare l'immagine dell'azienda e l'onorabilità del marchio: i recenti scandali riguardanti Finmeccanica e Enel confermano la necessità di procedure improntate alla trasparenza, alla correttezza, all'efficienza, alla parità di accesso. Nonostante alcuni accenti critici rispetto alla presenza diffusa dello Stato nell'attività economica, il PdL ha rivendicato alla politica il compito di definire strategie industriali per le società a partecipazione pubblica operanti nei settori più rilevanti. SEL ha segnalato l'opportunità di semplificare gli organi di governo delle società partecipate e controllate da enti pubblici. La Lega Nord ha posto l'accento sulla complessità ed eterogeneità dell'attuale normativa che disciplina le nomine nelle società a partecipazione pubblica. Scelta Civica per l'Italia ha auspicato una moralizzazione della vita pubblica nel segno della separazione dell'amministrazione dalla politica. Il Partito Democratico ha auspicato una riforma complessiva delle società a partecipazione pubblica, al fine di correggere distorsioni e sprechi, e di rilanciare processi di privatizzazione e liberalizzazione.