44ª Seduta pubblica
Mercoledì 19 giugno 2013 alle ore 09:33
All'unanimità, l'Assemblea ha approvato, in via definitiva, il ddl n. 720, recante ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, fatta a Istanbul l'11 maggio 2011, già approvato dalla Camera dei deputati.
Sono state approvate anche due mozioni: la mozione 1-00056, presentata dal Gruppo Lega Nord, impegna il Governo a sostenere la rete dei centri antiviolenza sul territorio nazionale, a promuovere la stesura di un codice di autoregolamentazione per la tutela delle donne nella pubblicità, a contrastare efficacemente la pratica della mutilazione genitale femminile nel territorio nazionale. La mozione unitaria 1-00064, sottoscritta dai senatori Zanda (PD), Schifani (PdL), Crimi (M5S), Susta (SCpI), Ferrara (GAL), De Petris (Misto-SEL), impegna il Governo ad adottare le misure necessarie per dare piena attuazione alla Convenzione nell'ordinamento nazionale e a favorire la creazione di una struttura interministeriale con compiti di monitoraggio e coordinamento, a sollecitare la ratifica della Convenzione da parte degli Stati membri della UE e lo stanziamento a livello europeo di maggiori risorse per l'eradicazione della violenza contro le donne.
Nella seduta di ieri la relatrice, senatrice Fattorini (PD), aveva illustrato i contenuti della Convenzione di Istanbul che rappresenta il primo strumento internazionale, giuridicamente vincolante, volto a creare un quadro normativo completo per un'efficace lotta alla violenza contro le donne in termini di prevenzione, protezione, repressione, monitoraggio e integrazione delle politiche. Punto più avanzato del diritto internazionale, il trattato riconosce che la violenza sulle donne è anzitutto una violazione dei diritti umani e del principio di eguaglianza e poi una forma di discriminazione. Il testo si compone di un preambolo e 81 articoli, suddivisi in 12 capitoli. Il preambolo afferma che la violenza contro le donne è conseguenza e causa di rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi e individua nel raggiungimento dell'eguaglianza l'elemento chiave per prevenire il fenomeno. Nella consapevolezza che cuore della prevenzione non è l'aspetto giuridico bensì l'aspetto culturale e politico, il trattato impegna le parti a promuovere campagne di sensibilizzazione e programmi educativi e stabilisce l'obbligo di adottare normative di adeguamento dell'ordinamento interno sotto il profilo del diritto sostanziale e processuale.
La discussione generale congiunta si è conclusa con gli interventi dei senatori: Nencini (Aut-PSI), Erika Stefani (LN-Aut), Stefania Giannini (SCpI), Bilardi (GAL), Campanella (M5S), Anna Bonfrisco (PdL), Valeria Fedeli (PD).
In sede di replica la relatrice, senatrice Fattorini (PD) ha auspicato, contro i rischi della retorica di genere, una politica fattiva a tutela delle donne. La Vice Ministro per gli affari esteri Dassù ha ribadito l'impegno del Governo italiano a esercitare pressioni affinché la Convenzione di Istanbul sia ratificata da parte degli Stati membri dell'Unione europea e ha accolto l'ordine del giorno G100, dei senatori Federica Chiavaroli (PdL) e altri, che impegna a dare attuazione alla Convenzione nei limiti dei princìpi costituzionali.
Le dichiarazioni di voto finali sono state svolte dai senatori: Alessia Petraglia (Misto-SEL), Laura Bianconi (GAL), Laniece (Aut-PSI), Patrizia Bisinella (LN-Aut), Romano (SCpI), Cristina De Pietro (M5S), Maria Elisabetta Alberti Casellati (PdL), Anna Finocchiaro (PD).
L'Assemblea ha poi approvato il ddl n. 590, recante ratifica ed esecuzione del protocollo d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura relativo al funzionamento in Italia, a Perugia, dell'UNESCO Programme Office on Global Water Assessment, che ospita il Segretariato del World Water Assessment Programme, fatto a Parigi il 12 settembre 2012.
Il relatore, senatore Compagna (GAL), ha ricordato che il programma mondiale di valutazione delle acque è un programma delle Nazioni Unite, istituito nel marzo 2000, finalizzato a fornire strumenti per sviluppare politiche che aiutino a migliorare la qualità delle risorse di acqua dolce e a individuare situazioni di crisi idriche. Ha quindi spiegato che il ddl ha lo scopo di assicurare in via definitiva il funzionamento del Segretariato del programma a Perugia: per difficoltà di carattere finanziario, infatti, il protocollo d'intesa tra l'Italia e l'Unesco, firmato nel 2007, non è stato ratificato dal nostro Paese.
La Vice Ministro per gli affari esteri Dassù ha ricordato che tra i compiti del Segretariato di Perugia vi sono la compilazione di un rapporto sullo stato delle risorse idriche mondiali e il supporto per valutare l'efficacia dei programmi nazionali di politica idrica. La rappresentante del Governo ha accolto un ordine del giorno del Gruppo Misto-SEL che impegna a monitorare la gestione dei servizi idrici con particolare riguardo alla questione della ripubblicizzazione.
Le dichiarazioni di voto finali a favore del provvedimento sono state svolte dai senatori: Stefania Giannini (SCpI), Razzi (PdL), Tonini (PD), De Petris (Misto-SEL), Davico (LN-Aut).