461ª Seduta pubblica
Martedì 9 giugno 2015 alle ore 16:32
L'Assemblea ha avviato l'esame dei ddl nn. 859, 1357, 1378, 1484 e 1553, nel testo proposto dalla Commissione, che si intitola: "Introduzione del reato di omicidio stradale e nautico e del reato di lesioni personali stradali e nautiche".
L'articolo 1 introduce la nuova fattispecie penale, prevedendo la reclusione da otto a dodici anni per chi, ponendosi alla guida di un veicolo a motore o di un natante in stato di ebbrezza alcolica o alterazione psico-fisica conseguente all'assunzione di sostanze stupefacenti, cagioni per colpa la morte di una persona. La pena è aumentata fino a un massimo di diciotto anni in caso di morte di più persone. E' prevista un'aggravante se il conducente si dà alla fuga. L'articolo 2 prevede la reclusione da due a quattro anni per il reato di lesioni personali stradali e nautiche. Tra le pene accessorie è prevista la revoca della patente. L'articolo 3 reca modifiche di coordinamento al codice penale. L'articolo 4 prevede l'esecuzione coattiva degli accertamenti se la persona si rifiuta di sottoporvisi. L'articolo 5 modifica il codice di procedura penale, prevedendo l'arresto obbligatorio in flagranza in caso di omicidio stradale. L'articolo 6 reca modifiche al codice della strada.
Il relatore, sen. Cucca (PD), ha prospettato la possibilità di stralciare le norme sull'omicidio nautico che potranno essere esaminate, in modo più organico, in sede di esame del nuovo codice nautico.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Lumia, Borioli, Donatella Albano, Stefania Pezzopane, Doris Lo Moro, Filippi (PD); Erika Stefani, Tosato, Candiani (LN); Orellana (Misto); Falanga, Liuzzi (CR); Scilipoti Isgrò, Malan (FI-PdL); De Cristofaro (SEL); Giovanardi (AP); Cappelletti (M5S). Un esplicito dissenso nei confronti del provvedimento è stato espresso da SEL: secondo il Gruppo l'inasprimento delle pene non risolverà il problema degli omicidi stradali, che va affrontato sul piano della prevenzione. Diversi senatori hanno avanzato rilievi giuridici puntuali, rilevando l'inopportunità di legiferare sull'onda emotiva legata a fatti di cronaca.
In sede di replica, il relatore si è dichiarato contrario alla proposta della lega Nord di introdurre l'ergastolo della patente. Ha poi rilevato che la reclusione di otto anni è la soglia minima per evitare la sospensione condizionale della pena. La severità del sistema sanzionatorio appare giustificata dalla inosservanza diffusa delle norme del codice stradale.
Il seguito della discussione è rinviato a domani mattina.