445ª Seduta pubblica
Giovedì 7 maggio 2015 alle ore 09:32
In apertura di seduta il sen. Sposetti (PD), in relazione a notizie filtrate dagli Uffici di Presidenza di Camera e Senato, ha criticato, l'ipotesi di cancellare l'assegno vitalizio per i parlamentari cessati dal mandato o condannati, ritenendo che tali misure siano dettate da ragioni antipolitiche ed elettoralistiche. La Presidenza ha precisato che si tratta di indiscrezioni: non è stata adottata alcuna delibera al riguardo. Il sen. Zanda (PD) ha precisato che il sen. Sposetti ha parlato a titolo personale e che la questione va trattata nelle sedi competenti. Il sen. Marton (M5S) ha denunciato la condotta difforme della Presidenza, che non ha dato la parola a senatori del Gruppo su argomenti non all'ordine del giorno. Secondo il sen. Colucci (NCD-UDC) la perdita del vitalizio presenta profili di costituzionalità. Anche il sen. Palma (FI-PdL), richiamando la sentenza della Corte costituzionale sulla revoca delle pensioni di guerra, ha evidenziato la distinzione tra contributo assicurativo e ritenuta previdenziale. Il sen. Barani (GAL) ha definito demagogica l'ipotesi di cancellare i vitalizi.
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1328, nel testo proposto dalla Commissione, recante deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo, agroalimentare, della pesca e dell'acquacoltura.
Il provvedimento, collegato alla manovra di finanza pubblica, è articolato in sei titoli: il titolo I riguarda la semplificazione e la sicurezza agroalimentare; il titolo II la razionalizzazione e il contenimento della spesa pubblica; il titolo III la competitività e lo sviluppo delle imprese agricole e agroalimentari; il titolo IV disposizioni relative a singoli settori produttivi (trasformazione del pomodoro, riso, prodotti della pesca e dell'acquacoltura). La Commissione ha introdotto norme sulla pesca e sull'acquacoltura e due ulteriori titoli: il V, in materia di lavoro agricolo, e il VI, sulle disposizioni finali.
All'articolo 1 la Commissione ha soppresso le norme riguardanti le semplificazioni in materia di controlli e ha introdotto disposizioni - all'articolo 2 anche di natura penale - per garantire la sicurezza agroalimentare. L'articolo 3 reca disposizioni in materia di servitù, l'articolo 4 riguarda la riduzione dei termini per i procedimenti amministrativi. L'articolo 5 prevede una delega al Governo per il riordino e la semplificazione della normativa in materia di agricoltura, pesca e acquacoltura. L'articolo 6, introdotto dalla Commissione, promuove l'affiancamento di agricoltori pensionati a giovani imprenditori agricoli per agevolare la trasmissione di conoscenze economico-gestionali. L'articolo 7 riguarda il sostegno dell'agricoltura e dell'acquacoltura biologiche. L'articolo 8, introdotto dalla Commissione, riguarda il subappalto. L'articolo 9 reca una delega al Governo per il riordino, la soppressione e la riduzione di enti, società, agenzie vigilati dal Ministero delle politiche agricole, per il riordino dell'assistenza tecnica agli allevatori e per la revisione della disciplina sulla riproduzione animale. In Commissione sono state soppresse le norme sul made in Italy all'estero e sul marchio identificativo della produzione nazionale, in quanto subordinate all'approvazione della Commissione europea. Sono stati invece introdotti gli articoli: 10, sull'istituzione della Banca delle terre agricole, 11, riguardante la modernizzazione della logistica, e 12 sull'assunzione congiunta di lavoratori. L'articolo 13 reca disposizioni per agevolare la partecipazione ai programmi di aiuto europei. L'articolo 14, introdotto in Commissione, prevede interventi di sostegno delle imprese agricole attraverso l'Istituto per lo sviluppo agroalimentare (ISA). L'articolo 15 reca una delega al Governo per il riordino degli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e di regolazione dei mercati. L'articolo 16 reca disposizioni per il sostegno della pesca sociale e lo sviluppo della filiera agricola e ittica. Gli articoli 17, 18 e 19 definiscono i prodotti derivanti dalla trasformazione del pomodoro fabbricati in Italia. Gli articoli da 20 a 24 riguardano etichettatura, sanzioni e clausola di mutuo riconoscimento. L'articolo 25 reca una delega al Governo per il sostegno del settore del riso. Gli articoli da 26 a 31, introdotti dalla Commissione, riguardano i prodotti della pesca, lo sportello unico della pesca e dell'acquacoltura, la rete del lavoro agricolo di qualità, la copertura finanziaria dei decreti attuativi.
Nella seduta di ieri è stata svolta la relazione ed è iniziata la discussione generale, che si è conclusa oggi con gli interventi dei sen. Donatella Albano, Daniela Valentini, Ruta (PD), Monica Casaletto (Misto), Dalla Tor (NCD-UDC), Girotto (M5S), Arrigoni (LN), Amidei (FI-PdL) e Panizza (Aut).
In replica il sen. Formigoni (NCD-UDC) ha sottolineato che il provvedimento dà indicazioni chiare sulla semplificazione, mette mano al riordino degli enti vigilati, contiene norme immediatamente applicabili per la pesca e l'acquacoltura, tutela il made in Italy, in particolare i settori del pomodoro e del riso che sono interessati alla concorrenza di altri Paesi, introduce misure di contrasto alla contraffazione, prevede le società di affiancamento per favorire il ricambio generazionale.
Il Vice Ministro dell'agricoltura Olivero ha parlato di un testo articolato, coerente, ricco di innovazioni, esito di una collaborazione proficua tra Parlamento e Governo. Ne ha poi riassunto gli indirizzi di fondo: una semplificazione che non smantelli i controlli, sostegno alle piccole e medie imprese perché facciano rete, promozione della qualità e della sicurezza alimentare, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale, inserimento dei giovani nel settore primario.
Il seguito dell'esame è rinviato alla seduta di martedì 12 maggio.