411ª Seduta pubblica
Martedì 17 marzo 2015 alle ore 16:33
La Conferenza dei Capigruppo ha approvato a maggioranza modifiche al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 9 aprile. Domani mattina alle ore 9 il Presidente del Consiglio dei Ministri renderà un'informativa sul Consiglio europeo del 19 e 20 marzo. Giovedì mattina sarà incardinato il ddl anticorruzione e sarà avviato l'esame del decreto-legge sulle banche popolari. La prossima settimana oltre al seguito di argomenti non conclusi, è previsto il question time con il Ministro della pubblica amministrazione. Nella settimana dal 31 marzo al 2 aprile saranno esaminati i provvedimenti sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione, le misure cautelari e la semplificazione del settore agricolo. Nella seduta del 1° aprile sarà votata la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del sen. Matteoli, all'epoca dei fatti Ministro delle infrastrutture. Le proposte di modifica del calendario avanzate dal sen. Cioffi (M5S) (discussione del ddl anticorruzione anche venerdì e sabato) e dai sen. Loredana De Petris (SEL) e Arrigoni (LNP) (anticipare a domani pomeriggio la discussione di mozioni sul riordino di uffici postali e sul maltrattamento di animali), sono state respinte.
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1504, e connessi, in materia di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio nonché di comunione tra i coniugi (cosiddetto divorzio breve), già approvato dalla Camera dei deputati.
Nella seduta pomeridiana dell'11 marzo la relatrice, sen. Filippin (PD), ha illustrato il provvedimento ed è iniziata la discussione generale, che si è conclusa nella seduta antimeridiana del 12 marzo.
L'articolo 1 riduce da tre anni a dodici mesi la durata della separazione per poter presentare domanda di divorzio; la durata è ridotta a sei mesi in caso di separazione consensuale. Il termine decorre dalla comparizione dei coniugi dinanzi al presidente del tribunale. La Commissione giustizia ha introdotto il divorzio diretto, prevedendo che, anche in assenza di separazione legale, i coniugi possono chiedere al giudice lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, quando non vi siano figli minori, figli maggiorenni portatori di handicap ovvero figli di età inferiore a ventisei anni economicamente non autosufficienti. L'articolo 2 anticipa lo scioglimento della comunione dei beni al momento in cui il presidente del tribunale autorizza i coniugi a vivere separati. L'articolo 3 prevede che le nuove disposizioni si applichino ai procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge.
In replica la sen. Filippin (PD) ha ricordato che la riduzione dei tempi di separazione corrisponde all'esigenza di adeguare la normativa del 1970 ai mutamenti sociali intervenuti, nel senso di allentare il controllo dello Stato sulle parti e di valorizzare la libertà e la responsabilità delle coppie. Pur considerando utile la norma introdotta dalla Commissione giustizia del Senato, che prevede il divorzio diretto come rimedio giurisdizionale alternativo alla negoziazione assistita e al divorzio facile, la relatrice ne propone lo stralcio al solo fine di favorire la rapida approvazione del provvedimento.
E' stata approvata la proposta di stralcio della relatrice: la norma sul divorzio diretto (comma 2 dell'articolo 1) è diventata oggetto di un autonomo disegno di legge. Contro lo stralcio si sono pronunciati i sen. De Cristofaro (SEL) e Cappelletti (M5S), che hanno sottolineato la natura politica e non etica della materia, e, a titolo personale, la sen. Cattaneo (Aut) e il sen. Barani (GAL). I restanti emendamenti agli articoli 1, 2 e 3 sono stati tutti respinti.
Nelle dichiarazioni di voto finale, sono intervenuti, con diversi accenti, a favore del ddl i sen. Barani (GAL), Erika Stefani (LN), Lucio Romano (Aut), De Cristofaro (SEL), Giovanardi (NCD-UDC), Cappelletti (M5S). Le ultime dichiarazioni di voto e il voto finale sono rinviate alla seduta di domani e avranno luogo dopo il dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio.