400ª Seduta pubblica
Giovedì 26 febbraio 2015 alle ore 09:34
Con 156 voti favorevoli, 78 contrari e un'astensione, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 1779, di conversione del decreto-legge n. 192 del 31 dicembre 2014, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (cosiddetto milleproroghe).
Composto di 15 articoli, il provvedimento dispone proroghe di termini nelle seguenti materie: pubbliche amministrazioni, giustizia amministrativa, sviluppo economico, competenze del Ministero degli interni, beni culturali, istruzione, sanità, infrastrutture e trasporti, ambiente, economia e finanze, interventi emergenziali, regime fiscale per energie da fonti rinnovabili, federazioni sportive nazionali, contratti di affidamento di servizi. La Camera ha introdotto articoli aggiuntivi concernenti: i contratti di solidarietà, la disciplina transitoria per l'abilitazione professionale degli avvocati, il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, la Commissione per l'autorizzazione ambientale integrata.
Le relatrici, sen. Lo Moro (PD) e Chiavaroli (NCD-UDC), hanno precisato che, in ragione del prolungato esame alla Camera e della scadenza ravvicinata del decreto, le Commissioni affari costituzionali e bilancio non hanno potuto approvare proposte di modifica.
Sono state respinte le questioni pregiudiziali avanzate dalla sen. De Petris (SEL) e dal sen. D'Anna (GAL), i quali hanno posto l'accento sulla mancanza dei requisiti costituzionali di urgenza, organicità e omogeneità del decreto. L'abuso della decretazione d'urgenza ha ribaltato il corretto rapporto tra Parlamento e Governo, la cui iniziativa legislativa è ormai preponderante. A favore delle pregiudiziali sono intervenute le sen. Bernini (FI-PdL) e Bisinella (LN) e il sen. Endrizzi (M5S).
Alla discussione generale hanno partecipato i sen. Endrizzi, Serenella Fucksia, Giovanna Mangili, Martelli (M5S), Scilipoti Isgrò, Malan (FI-PdL); Silvana Comaroli (LN); Caridi (GAL); Nerina Dirindin, Angela Zanoni (PD); Maria Mussini (Misto).
Le opposizioni hanno rilevato che il decreto milleproroghe, emanato ogni anno, è diventato uno strumento legislativo normale per rimediare ad errori dell'Esecutivo e a ritardi delle pubbliche amministrazioni. Nonostante le annunciate innovazioni in questo ambito, il Governo dà prova di incapacità di gestire in modo efficiente la macchina statale. Particolarmente criticate le norme volte a tutelare interessi lobbistici: la proroga delle concessioni autostradali, oggetto di rilievi da parte dell'Autorità anticorruzione e dell'Autorità Garante della concorrenza; la deroga per i fondi di investimento alternativi, un regalo agli speculatori; i favori all'Agenzia del farmaco; i privilegi accordati ai dirigenti. FI, M5S e LN hanno posto l'accento anche sulla mancata revisione della spesa, sull'aumento degli oneri contributivi e burocratici per i lavoratori autonomi, sulle clausole di salvaguardia basate sugli acconti Ires e Irap. Le opposizioni hanno ricordato infine che l'abuso del decreto-legge e dell'istituto della fiducia hanno ridotto le Camere a una funzione notarile. La maggioranza ha insistito invece sulla necessità del provvedimento; ha ricordato che negli ultimi venti anni è aumentato il ricorso ai decreti-legge; ha richiamato infine le proroghe per gli sfratti, i contratti di solidarietà, gli incentivi al fotovoltaico.
Respinta la proposta di non passaggio agli articoli, avanzata da M5S, il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sull'approvazione dell'articolo unico di conversione del decreto, nel testo licenziato dalla Camera. Il Presidente Grasso ha convocato la Conferenza dei Capigruppo, che ha organizzato i lavori. La chiama avrà inizio alle ore 16.
Nella discussione della fiducia sono intervenuti i sen. Candiani, Silvana Comaroli, Divina (LN); Campanella (Misto); Elisa Bulgarelli, Laura Bottici, Santangelo (M5S); Mazzoni (FI-PdL).
Nelle dichiarazioni di voto hanno annunciato la fiducia i sen. Torrisi (NCD-UDC) e Santini (PD). Hanno negato la fiducia i sen. Giovanni Mauro (GAL), Tosato (LN), che ha annunciato la non partecipazione del Gruppo al voto, Uras (SEL), Cioffi (M5S) e Mandelli (FI-PdL).