4ª Seduta pubblica
Lunedì 25 marzo 2013 alle ore 15:12
Il Presidente del Consiglio dei ministri Monti ha reso un'informativa sugli esiti del Consiglio europeo del 14 e 15 marzo, ove si è discusso di priorità del semestre europeo, di progressi dell'unione bancaria e delle relazioni strategiche con la Russia. Sul tema del rapporto tra disciplina di bilancio e crescita - ha sottolineato il Presidente del Consiglio - si è registrata un'evoluzione nella posizione europea: è stata accolta la richiesta italiana di utilizzare margini di flessibilità nelle politiche di bilancio per sostenere gli investimenti e contrastare la disoccupazione. Pur senza prevedere una vera e propria golden rule (scorporo degli investimenti dal computo del debito), il Consiglio europeo ha riconosciuto un trattamento differenziato alla spesa per investimenti rispetto alla spesa corrente, consentendo ai Paesi che non hanno un debito eccessivo di effettuare investimenti produttivi. L'Italia, che nell'aprile 2013 uscirà dalla procedura di deficit eccessivo, potrà dunque fare investimenti pubblici restando sotto la soglia del 3 per cento. La Commissione europea ha incoraggiato il Paese a liquidare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, senza che ciò comporti un aumento del debito pubblico. Lo scorso 21 marzo il Governo, che non avrebbe potuto presentare un decreto-legge senza una nota di variazione del Documento di economia e finanza, ha approvato un progetto che prevede il pagamento di 20 miliardi nella seconda parte del 2013 e di 20 miliardi nel 2014. Per la liquidazione del debito commerciale sono previste diverse misure: allentamento dei vincoli del patto di stabilità interno; istituzione di fondi rotativi per assicurare liquidità agli enti territoriali; pagamento dei debiti della sanità attraverso anticipazioni di cassa attraverso l'utilizzo delle giacenze di tesoreria. Il Presidente Monti ha concluso l'informativa sottolineando l'importanza della disciplina di bilancio, condizione imprescindibile di una crescita solida. Ha ricordato infine che un mutamento di indirizzi della politica europea, auspicabile per il futuro stesso dell'Unione, richiede impegno e pazienza.
Nel successivo dibattito sono intervenuti i senatori Compagna (GAL), De Petris (Misto-SEL), Stefani (LN), Mario Walter Mauro (SCpI), Crimi (M5S), Bonfrisco (PdL) e Tonini (PD).
Molti Gruppi hanno espresso critiche nei confronti del Consiglio europeo, giudicando i suoi esiti insufficienti a segnare una svolta nella politica dell'Unione: il Movimento 5 Stelle ha denunciato il carattere contraddittorio del concetto di "risanamento favorevole alla crescita"; ha posto l'accento sul fallimento delle politiche di austerità, che hanno aggravato la spirale recessiva, e ha giudicato insufficiente il pagamento alle imprese di 40 miliardi nell'arco di due anni. Il Popolo della Libertà ha criticato la stoltezza di una linea rigorista che non tiene conto delle caratteristiche dell'economia italiana e ha auspicato l'attuazione di un piano di investimenti che comprenda l'alta velocità. Il Gruppo Autonomie e Libertà ha posto l'accento sulla mancata correzione della deriva tecnocratica e della centralità tedesca in direzione di una vera integrazione politica. Il Gruppo Misto-SEL ha auspicato il superamento del Fiscal Compact che impone percorsi di risanamento insostenibili. La Lega Nord ha rimproverato alle istituzioni europee di aver dato risposte tardive e inefficaci e al Governo uscente di aver aggravato la fragilità economica del Paese.
Scelta Civica per l'Italia e il Partito Democratico hanno sottolineato invece i meriti del Governo Monti, che ha consentito al Paese di raggiungere il pareggio strutturale del bilancio, propiziando in sede europea la revisione delle priorità economiche e l'attenuazione della linea rigorista.
Il Presidente Grasso ha comunicato il nuovo calendario dei lavori, approvato dalla Conferenza dei Capigruppo, che ha proposto, ai sensi dell'articolo 24 del Regolamento, di nominare una Commissione speciale per l'esame dei provvedimenti urgenti presentati dal Governo. L'Assemblea tornerà a riunirsi domani, alle ore 17,30, per un'informativa del Governo sulla vicenda dei marò.