382ª Seduta pubblica
Giovedì 22 gennaio 2015 alle ore 09:33
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1385, e connesso n. 1449, recante disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati, già approvato dall'altro ramo del Parlamento.
Nella seduta di ieri è stato approvato l'emendamento 01.103 del sen. Esposito (PD), con conseguente preclusione di circa 35.700 proposte emendative delle 47.000 presentate. Il testo dell'emendamento prevede che: le liste di candidati sono presentate in 20 circoscrizioni, suddivise in 100 collegi plurinominali; l'elettore può esprimere fino a due preferenze per candidati di sesso diverso, tra quelli che non sono capolista; accedono alla ripartizione dei seggi le liste che ottengono, su base nazionale, almeno il 3 per cento dei voti; sono attribuiti 340 seggi alla lista che ottiene su base nazionale almeno il 40 per cento dei voti o, in mancanza, a quella che prevale nel ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti; nel secondo turno sono esclusi apparentamenti; sono proclamati eletti i capolista e poi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze; la Camera dei deputati è eletta secondo queste modalità a decorrere dal 1° luglio 2016.
In apertura dei lavori i sen. Mucchetti (PD) e Crimi (M5S) hanno chiesto alla Presidenza di riconsiderare l'inammissibilità degli emendamenti presentati sulle cause di ineleggibilità. Il sen. Crimi (M5S) ha chiesto inoltre che il Parlamento sia informato, prima dell'approvazione della legge, della distribuzione di collegi e circoscrizioni, che non può essere demandata al Governo.
Sono proseguite le votazioni degli emendamenti riferiti all'articolo 1, durante le quali i sen. di M5S hanno chiesto più volte alla Presidenza di specificare gli effetti di preclusione e gli emendamenti ritirati e hanno criticato la prassi di porre in votazione parti di emendamenti prive di autonomo significato e di portata normativa. E' stato approvato l'emendamento 1.7001/257 testo corretto del sen. Collina (PD), che sostituisce le tabelle relative alla scheda elettorale. Approvato anche l'emendamento 1.9186 del sen. Zeller (Aut), sulla denominazione bilingue dei collegi del Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta. Tra gli emendamenti respinti l'1.7001/203 della sen. Ricchiuti (PD), volto a istituire e disciplinare le primarie, e l'1.70001/482 della sen. De Petris (SEL), volto a fissare una quota di partecipazione degli elettori per la validità del ballottaggio e dell'attribuzione del premio di maggioranza. Il Governo ha, invece, accolto un ordine del giorno del sen. Maurizio Rossi (Misto) sulla disciplina delle primarie.
L'Assemblea ha approvato, quasi all'unanimità, l'emendamento 1.12165, ritirato dal sen. Sposetti (PD) e fatto proprio dal sen. Uras (PD), che prevede la presentazione dello statuto del partito per partecipare alla competizione elettorale. Il Ministro per le riforme costituzionali, modificando il parere già espresso, si è rimesso all'Assemblea. A favore della proposta sono intervenuti i sen. Calderoli (LN), Campanella (Misto), Mauro (GAL) e, a titolo personale, i sen. Caliendo (FI-PdL) e Quagliarello (NCD-UDC).
L'emendamento 1.22221 del sen. Zeller (Aut), per il quale M5S aveva chiesto lo scrutinio segreto, è stato trasformato dal presentatore in un ordine del giorno, accolto dal Governo. La Presidenza deve ancora pronunciarsi sull'ammissibilità delle richieste di scrutinio segreto sugli emendamenti 3.278 e 3.700/191. E' stato approvato l'emendamento 1.12290 che raccorda la nuova disciplina del premio di maggioranza con le elezioni nei collegi di Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta. Secondo M5S e Lega Nord l'emendamento presenta criticità perché attribuisce un doppio premio di maggioranza.
Dopo la riformulazione della sen. Finocchiaro (PD), sono stati accantonati gli emendamenti 1.7000/1, volto a ridurre il cosiddetto effetto flipper (lo slittamento di seggi eccedentari da un collegio all'altro), e 1.7000. Il Presidente Calderoli ha fissato alle ore 14,30 il termine per subemendare l'emendamento 1.7000/1. Accantonati anche l'emendamento 1.7001/159, e connessi, della sen. De Petris (SEL), sull'alternanza di candidati di sesso diverso, e 1.7001/264 del sen. Cociancich (PD) sul voto dei cittadini temporaneamente residenti all'estero. Il sen. Fornaro (PD) ha chiesto di rinviare a domani la votazione della norma anti-flipper per consentire una simulazione degli effetti. La richiesta è stata condivisa dalla sen. De Petris (SEL). Secondo il sen. Quagliarello, la decisione è politica e non tecnica.
Il sen. Tocci (PD), nel ritirare i subemendamenti, ha annunciato che la minoranza del PD non parteciperà alla votazione dei maxiemendamenti del Gruppo. Si è persa l'occasione di scrivere una riforma chiara, capace di ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini ed eletti. Accordi extraparlamentari hanno impedito di migliorare il testo e con un emendamento illegittimo, privo di autonoma portata precettiva, si introduce un premierato assoluto, senza i necessari contrappesi. M5S ha sollecitato in più occasioni il rinvio dei nodi irrisolti della legge elettorale: non si dovrebbe licenziare un testo pasticciato solo per assecondare un capriccio del Presidente del Consiglio.
Su richiesta dei sen. Centinaio (LN) e Loredana De Petris (SEL), la Presidente Fedeli, sentiti anche i sen. Zanda (PD) e Romani (FI-PdL), ha convocato la Conferenza dei Capigruppo, che ha approvato a maggioranza il nuovo calendario: ferma la seduta di domani, l'Assemblea è convocata per il seguito della legge elettorale, lunedì 26 alle ore 15 e martedì 27 alle ore 9,30. L'Assemblea ha respinto la proposta di M5S, Lega Nord e SEL di rinviare il voto finale della legge elettorale dopo l'elezione del Presidente della Repubblica, tenuto conto che anche la Camera dei deputati ha deciso di posticipare il voto finale sulla riforma costituzionale.