374ª Seduta pubblica
Martedì 13 gennaio 2015 alle ore 16:32
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1385, e connesso n. 1449, recante disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati, già approvato dall'altro ramo del Parlamento.
Nella seduta antimeridiana di oggi è proseguita la discussione generale. Hanno preso la parola i sen. Alessia Petraglia, Stefano (SEL); Elena Fattori, Laura Bottici, Castaldi, Cotti, Serenella Fucksia (M5S); Bruni, Scilipoti Isgrò, Minzolini (FI-PdL); Alessandra Bencini, Maurizio Romani (Misto); Cociancich, Mineo, Lucrezia Ricchiuti (PD); Ferrara (GAL).
La legge elettorale - ha rilevato SEL - appare incapace di ripristinare un legame forte tra elettori ed eletti, di restituire linfa alla politica, di rispondere alla crisi della democrazia, alimentata a livello globale da guerre economiche e militari che svuotano i Parlamenti nazionali e accentrano i poteri in capo agli esecutivi. La legge elettorale, insieme alla soppressione del Senato elettivo, sconvolge l'equilibrio dei poteri, consegnando ad una maggioranza artificiosa la composizione dei principali organi costituzionali. Secondo M5S le autentiche priorità del Paese riguardano il reddito di cittadinanza, il recupero della sovranità monetaria, le misure anticorruzione. La legge elettorale in esame indebolisce la rappresentatività e configura un'oligarchia del partito unico: l'aumento della soglia di maggioranza è neutralizzato dal ballottaggio e, grazie ai capilista bloccati, il Parlamento sarà composto per due terzi da nominati. Esito del patto di Nazareno, il testo prefigura un presidenzialismo strisciante, ove il segretario del partito di maggioranza relativa avrà il potere di selezionare parlamentari fedeli, di scegliere il Presidente della Repubblica e di individuare i giudici della Corte costituzionale. Forza Italia auspica il varo di una legge elettorale maggioritaria e spera che nelle prossime ore siano concordate modifiche. Le critiche si appuntano sull'attribuzione del premio di maggioranza alla lista, che incoraggia la formazione di coalizioni fittizie, il numero incerto di capilista bloccati, il meccanismo di distribuzione dei seggi dal centro alla periferia. Favorevole ad un sistema proporzionale, il sen. Scilipoti Isgrò (FI) ritiene che la legge truffa fosse più rispettosa del principio di rappresentatività: essa prevedeva, infatti, un premio di maggioranza per la coalizione che avesse conseguito il 50 per cento dei suffragi. Secondo il sen. Minzolini (FI-PdL) una legge elettorale monocamerale può essere approvata soltanto dopo l'entrata in vigore della riforma costituzionale del bicameralismo. A giudizio del Gruppo Misto la legge elettorale, quand'anche migliorata, rischia di incorrere in una nuova pronuncia di incostituzionalità: essa rafforza, infatti, il potere dei segretari dei partiti più forti, a scapito della scelta dei cittadini, e sovrarappresenta la lista di maggioranza relativa, attraverso l'attribuzione di un premio di maggioranza fatale. La maggioranza del PD ritiene che l'approvazione della legge elettorale costituisca un'effettiva priorità e che la selezione partecipata dei candidati debba essere garantita attraverso le primarie dei partiti. La minoranza del PD ritiene,invece, che il testo in esame rafforzi i poteri del premier, attraverso un'elezione plebiscitaria, indebolisca la rappresentanza parlamentare, frammenti l'opposizione. L'ipotesi di un emendamento che diminuisca il numero dei collegi per diminuire il numero dei capilista bloccati è stata definita indigeribile dalla sen. Ricchiuti. Premesso che la legge elettorale è organicamente legata alla forma di governo e di Stato, il sistema uninominale - secondo GAL - appare l'unico compatibile con entrambe le ipotesi di presidenzialismo e di cancellierato.
Nel corso della seduta, i sen. Crimi (M5S), Loredana De Petris (SEL) e Anna Bonfrisco (FI-PdL) hanno chiesto al Presidente Grasso garanzie procedurali rispetto all'ipotesi di un maxiemendamento di maggioranza. Il Presidente ha ricordato che il termine di presentazione degli emendamenti è fissato alle ore 20 di questa sera. Secondo il sen. Tonini (PD) è inopportuno alimentare sospetti: il contenuto dell'emendamento di maggioranza è noto e fin qui sono state osservate le procedure regolamentari. Secondo il sen. Fornaro (PD) nessun accordo politico dovrebbe limitare il confronto e precludere la possibilità di un ampio consenso sulla legge elettorale.