373ª Seduta pubblica
Martedì 13 gennaio 2015 alle ore 09:32
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1385, e connesso n. 1449, recante disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati, già approvato dall'altro ramo del Parlamento.
Nella seduta del 19 dicembre la Presidente Finocchiaro ha riferito sui lavori della Commissione affari che non ha concluso l'esame in sede referente. Nella seduta del 7 gennaio sono state respinte questioni pregiudiziali e sospensive ed è iniziata la discussione generale. Il dibattito è oggi proseguito con gli interventi dei sen. Cervellini, Uras (SEL); Morra, Marton, Sara Paglini (M5S); Augello (NCD-UDC); Tocci, Nadia Ginetti, Corsini, Filippi (PD); Orellana (Misto); Patrizia Bisinella, Tosato (LN); Mario Mauro (GAL).
Pur apprezzando le modifiche annunciate - volte a ridurre dall'8 al 3 per cento la soglia di sbarramento e ad aumentare dal 37 al 40 per cento la soglia per il premio di maggioranza - SEL è favorevole al ritorno al Mattarellum e contraria all'Italicum che, attraverso i capilista bloccati e il meccanismo del ballottaggio, lede il principio dell'eguaglianza del voto, compromette la formazione della rappresentanza, concentra un enorme potere nelle mani del segretario del partito vincente, ripropone i vizi di legittimità già censurati dalla Corte costituzionale. La riforma elettorale dovrebbe restituire forza al Parlamento e contrastare l'astensionismo crescente. Movimento 5 Stelle denuncia le forzature procedurali, giustificate con la logica dell'emergenza, e la vanificazione del dibattito conseguente ad accordi segreti definiti in sede extraparlamentare. Le norme sul superamento del bicameralismo, che configurano un Senato non più elettivo, e i contenuti di una legge elettorale che ripropone meccanismi censurati dalla Consulta accentuano il processo di indebolimento del Parlamento, di centralizzazione della decisione governativa, di svuotamento della democrazia. Pur non condividendo alcune forzature e ritenendo essenziali le preferenze, Nuovo Centrodestra ritiene che, in uno scenario di crisi economica, politica e internazionale, sia doveroso partecipare responsabilmente al varo di riforme volte a restituire credibilità alle istituzioni. Il Gruppo confida in un emendamento del Governo che leghi l'entrata in vigore della legge elettorale alla conclusione delle riforme costituzionali. La maggioranza del PD apprezza gli emendamenti proposti in Commissione dalla sen. Finocchiaro, che riducono la soglia di sbarramento, introducono l'alternanza di genere, prevedono un quorum più alto per l'attribuzione del premio di maggioranza. La minoranza del PD propone un sistema basato su collegi uninominali con correzione proporzionale, un premio di maggioranza più contenuto e la possibilità di apparentamenti di lista nel ballottaggio. L'Italicum, anche nella versione modificata, assomma meccanismi screditati, volti rafforzare la legittimazione del Capo del Governo e a indebolire la rappresentanza parlamentare. L'esigenza di garantire una quota di parlamentari specializzati non può essere soddisfatta con un meccanismo irragionevole , che comporta la nomina di oltre il 60 per cento di parlamentari. Appare, infine, ingiustificata una clausola che leghi l'entrata in vigore della legge elettorale all'approvazione delle riforme costituzionali. Secondo il Gruppo Misto la legge elettorale, anche nella versione proposta dalla presidente Finocchiaro, è troppo sbilanciata sull'istanza della governabilità a scapito della rappresentanza. La Lega Nord,che non condivide il meccanismo dei capilista bloccati e disapprova la definizione di modifiche in sede extraparlamentare, pone l'accento sulla necessaria serietà del percorso riformatore. L'urgenza invocata dal Governo è propagandistica ovvero è motivata dalla volontà di elezioni anticipate. GAL ha invitatoa convergere su un pacchetto di emendamenti volti a garantire governabilità, rappresentatività e diritto di scelta degli elettori. Il testo in discussione non supera i rilievi della Corte costituzionale: attribuisce ai segretari dei partiti maggiori la scelta dei candidati e ricorre ad un premio di lista nel secondo turno per produrre artificiosamente una maggioranza.
L'Assemblea ha approvato il parere favorevole, espresso dalla Commissione affari costituzionali, sui presupposti di necessità e urgenza in ordine al decreto-legge Ilva.La sen. De Petris (SEL) ha annunciato l'astensione. Con motivazioni diverse, hanno annunciato voto contrario i sen. Consiglio (LN), Endrizzi (M5S) e D'Anna (GAL). Pur essendo favorevole ad una soluzione di mercato per Ilva, il sen. Bruni (FI-PdL) ha annunciato voto favorevole.
Al termine della seduta è stata ricordo l'impegno civile del regista Francesco Rosi, scomparso il 10 gennaio scorso.