369ª Seduta pubblica
Mercoledì 7 gennaio 2015 alle ore 16:02
In apertura di seduta, il sen. Martini (PD) ha chiesto un'informativa del Ministro degli esteri Gentiloni sull'attacco terroristico di Parigi contro la sede del giornale satirico Charlie Habdo, che ha provocato dodici vittime. Ha quindi auspicato, insieme al sen. Buemi (Aut-PSI), una politica lungimirante, capace di isolare il fondamentalismo islamico. Il sen. Compagna (NCD) ha chiesto un'informativa del Ministro dell'interno Alfano, il quale ha immediatamente convocato il Comitato antiterrorismo. Secondo il sen. Crosio (LN) il mutamento di strategia del terrorismo islamista impone una riflessione sui rapporti tra Europa e Islam. Secondo il sen. Mauro (GAL) la battaglia contro il fondamentalismo non deve comportare cedimenti rispetto ai valori occidentali. Per contrastare efficacemente il terrorismo, senza cedere ai suoi ricatti - ha affermato il sen. De Cristofaro (SEL) - occorre una politica estera europea. Secondo il sen. Airola (M5S) i colpevoli vanno assicurati alla giustizia, senza alimentare tensioni. Secondo il sen. Mazzoni (FI-PdL) l'Europa relativista ha spalancato le porte al fondamentalismo islamico. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Boschi e il Presidente Grasso hanno espresso solidarietà alle istituzioni e al popolo francese. L'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio.
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1385 - e connesso n. 1449 - recante disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati, già approvato dall'altro ramo del Parlamento.
Nella seduta del 19 dicembre la Presidente della Commissione affari costituzionali, sen. Finocchiaro (PD), ha riferito sui lavori della Commissione, che non ha concluso l'esame in sede referente.
Ricordando l'incardinamento del ddl, avvenuto nella seduta notturna del 20 dicembre, dopo l'approvazione della legge di stabilità, il sen. Airola (M5S) ha argomentato che le priorità dell'agenda politica riguardano reddito, occupazione, misure anticorruzione: il Presidente del Consiglio dovrebbe spiegare all'Aula i motivi delle forzature imposte al Parlamento.
In sede di illustrazione delle pregiudiziali di costituzionalità e delle questioni sospensive, i sen. Crimi, Endrizzi (M5S) e Loredana De Petris (SEL) hanno rilevato che il ddl detta una disciplina elettorale per la sola Camera dei deputati: si dà per scontata l'approvazione definitiva del superamento del bicameralismo, senza prevedere una norma transitoria. Il cosiddetto Italicum - già superato, peraltro, da nuovi accordi politici - replica i vizi di costituzionalità già rilevati dalla Corte nella sentenza n. 1 del 2014 che ha dichiarato illegittimo il Porcellum. Il ddl licenziato dalla Camera, infatti, mantiene le liste bloccate, conserva un irragionevole premio di maggioranza, conferma elevate soglie di sbarramento.
Evidenziando la difficoltà di procedere nell'esame senza relatore, il sen. Calderoli (LN) ha proposto di rinviare il ddl in Commissione per cinque giorni, dichiarandosi disponibile a ritirare i 15.000 emendamenti presentati. Ha chiesto chiarimenti al Governo sull'entrata in vigore della nuova legge elettorale e sui capilista bloccati. Ha, infine, ipotizzato che l'interruzione dei lavori in Commissione sia stata dovuta all'impossibilità di un voto unitario del PD. Dopo l'intervento del Ministro dei rapporti con il Parlamento Boschi, che ha annunciato la volontà del Governo di arrivare alla scadenza naturale della legislatura e di differire al 2016 l'entrata in vigore della nuova legge elettorale, il sen. Calderoli (LN) ha ritirato la questione sospensiva.
Secondo il sen. De Cristofaro (SEL) la cosiddetta clausola di salvaguardia non sana i vizi costituzionali in tema di rappresentatività: nessun sistema democratico prevede un premio di maggioranza combinato con soglie di sbarramento. Un'ulteriore pronuncia di illegittimità costituzionale costituirebbe un vulnus gravissimo per il sistema democratico. Nell'annunciare l'astensione sulle pregiudiziali, la sen. Bisinella (LN) ha auspicato un dibattito approfondito. Nell'annunciare voto contrario alle pregiudiziali, il sen. Quagliarello (NCD- UDC) ha sottolineato la necessità di una norma che leghi l'entrata in vigore della legge elettorale al completamento della revisione costituzionale. Nell'annunciare voto contrario, il sen. Bruno (FI-PdL) ha caldeggiato una modifica che riferisca alla coalizione, anziché alla lista, la soglia del 40 per cento per l'attribuzione del premio di maggioranza. Nell'annunciare voto contrario, la sen. Lo Moro (PD) ha riconosciuto l'esistenza di nodi politici da sciogliere, ma ha sostenuto la legittimità di una legge che disciplini l'elezione di una sola Camera. Il sen. Ferrara (GAL) ha annunciato voto favorevole alle pregiudiziali.
Respinte le pregiudiziali e sospensive di SEL e M5S, è iniziata la discussione generale. Hanno preso la parola i sen. Airola, Paola Taverna, Molinari (M5S); Pegorer, Scalia (PD); Mazzoni (FI-PdL). Il sen. Pegorer (PD) ha segnalato l'opportunità di alcune modifiche: l'innalzamento della soglia per il premio di maggioranza, l'abbassamento della soglia di ingresso, la reintroduzione dei collegi, gli apparentamenti nel ballottaggio ove nessuna coalizione raggiunga il 40 per cento.