368ª Seduta pubblica
Venerdì 19 dicembre 2014 alle ore 10:10
Con 162 voti favorevoli e 37 contrari l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo approvando il maxiemendamento sostitutivo del ddl n. 1698, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge di stabilità 2015). Al termine della votazione dei documenti di bilancio, che tornano all'esame dell'altro ramo del Parlamento, è stato incardinato il ddl recante disposizioni per l'elezione della Camera dei deputati.
In apertura di seduta, Lega Nord e Movimento 5 Stelle hanno stigmatizzato il fatto che la Commissione bilancio non sia stata convocata per esprimere il parere sugli emendamenti ai documenti di bilancio. La Presidenza ha precisato che il parere è stato reso dal Presidente della Commissione bilancio, in base all'articolo 100 del Regolamento. Su richiesta del sen. Sangalli (PD), la Commissione bilancio si è riunita e la seduta è stata sospesa fino alle ore 15.
L'Assemblea ha quindiapprovato i 17 articoli, con le annesse tabelle, delddl n. 1699, Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017. All'articolo 2 sono stati approvati tre emendamenti del Governo che apportano variazioni allo stato di previsione del Ministero dell'economia: alla missione "L'Italia in Europa e nel mondo" si spostano fondi sulla cooperazione allo sviluppo; alla missione organi costituzionali si spostano fondi a favore del terzo settore. All'articolo 17 è stato approvato l'emendamento 1.17 del Governo.
Il Vice Ministro dell'economia Morando ha preannunciato la presentazione di un maxiemendamento sostitutivo della legge di stabilità e ha chiesto una sospensione fino alle 17.
Alla ripresa dei lavori, il Ministro Morando ha chiesto un'ulteriore sospensione, per mancanza della relazione tecnica. Il sen. Calderoli (LN) ha ricordato che il Ministro dei rapporti con il Parlamento aveva preannunciato la presentazione del maxiemendamento entro le ore 15; dalle notizie di agenzia si apprende che il Presidente del Consiglio, di ritorno da Bruxelles, starebbe rivendendo il testo: per ragioni di serietà, l'esame della legge di stabilità dovrebbe essere rinviato a domani o a lunedì. Il sen. Airola (M5S) ha condiviso queste considerazioni. Il sen. Zanda (PD), ricordando che anche in passato si sono verificati rinvii, ha chiesto la riconvocazione dell'Aula alle ore 18 e il sen. Sacconi (NCD-UDC) si è associato alla richiesta. La sen. De Petris (SEL) ha espresso preoccupazione per l'andamento dei lavori e ha chiesto che non vi siano ulteriori rinvii. Ha poi avvertito la maggioranza che una modifica del calendario sarebbe intollerabile. Secondo il sen. Ferrara (GAL) la mancata bollinatura della Ragioneria dello Stato indica che il Governo, su indicazioni della Commissione europea, ha rimaneggiato il testo. Il sen. Romani (FI-PdL) ha espresso contrarietà alla sospensione di un'ora: il Ministro del tesoro o il Presidente del Consiglio dovrebbero spiegare in Aula i reali motivi del rinvio. La sen. Bulgarelli (M5S) ha invitato il PD ad assumersi la responsabilità della mancata conclusione dei lavori Commissione.
La Presidente ha sospeso la seduta fino alle 18,30. Alle ore 19,10 il Ministro per i rapporti con il Parlamento Boschi ha presentato il maxiemendamento sostitutivo della legge di stabilità, su cui ha posto la questione di fiducia. Il Presidente Grasso ha deferito il testo alla Commissione bilancio per i profili di copertura e ha convocato la Conferenza dei Capigruppo, che ha organizzato la discussione con inizio alle ore 22.
Alle ore 22, su richiesta del sen. Sangalli (PD), la Presidente di turno ha consentito alla Commissione bilancio di proseguire i lavori fino alle 23.
Il sen. Sangalli (PD), a nome della Commissione bilancio, ha espresso parere di nulla osta sul maxiemendamento. Si è però rammaricato dei rapporti non facili tra Governo e Parlamento, rilevando che sarebbe stato auspicabile consentire alla Commissione bilancio di concludere l'esame in sede referente. La Commissione ha svolto collegialmente un lavoro importante di correzione, ma la posizione della questione di fiducia impedisce di far emergere questo dato politico. Il testo del Governo, di difficile leggibilità, contiene temi che non sono stati affrontati in Commissione, come la questione dei ricercatori universitari. Sull'allungamento delle concessioni in house sono stati avanzati rilievi politici.
Il Vice Ministro dell'economia Morando ha affermato che nel maxiemendamento sono state introdotte norme sulle questioni non affrontate in sede referente. Ha infine corretto alcuni errori formali e materiali segnalati dal sen. Sangalli.
La sen. Bulgarelli (M5S) ha denunciato l'illeggibilità del maxiemendamento, richiamando in particolare la questione delle frequenze locali. Anche il sen. Calderoli (LN) ha chiesto che l'Assemblea sia posta nelle condizioni di sapere cosa sta votando. Ha evidenziato, inoltre, che il Governo ha interrotto la prassi secondo cui il maxiemendamento recepisce quanto deliberato in Commissione. La sen. Bonfrisco (FI-PdL) ha chiesto al Presidente del Senato di garantire la funzione parlamentare, verificando la corrispondenza tra il maxiemendamento e le proposte approvate in Commissione. Ha poi chiesto di sapere cosa è accaduto nelle 48 ore intercorse tra l'interruzione dei lavori della Commissione e la presentazione del maxiemendamento.
Il Presidente del Senato ha richiamato il parere di nulla osta della Commissione bilancio e ha affermato che il Governo si assume la responsabilità del testo presentato. Il sen. Romani (FI-PdL), rilevata l'insussistenza delle condizioni per proseguire l'esame, ha annunciato l'abbandono dell'Aula da parte del suo Gruppo. Secondo il sen. Ferrara (GAL) la responsabilità del rispetto delle procedure parlamentari è del Presidente. Anche la sen. De Petris (SEL) ha sollecitato un controllo del testo da parte della Presidenza. Il sen. Arrigoni (LN) ha segnalato diverse incongruenze. Il sen. Zanda (PD) ha sollecitato la Presidenza a proseguire i lavori secondo i tempi e l'ordine stabiliti. Il sen. Candiani (LN) ha chiesto di votare un testo chiaro e corretto e il sen. Airola (M5S) ha proposto un rinvio in Commissione.
Nella discussione sulla questione di fiducia sono intervenuti i sen. Vacciano, Manuela Serra, Daniela Donno, Endrizzi, Girotto, Serenella Fucksia, Michela Montevecchi, Marton, Puglia (M5S); Divina, Crosio, Candiani, Arrigoni, Raffaela Bellot, Tosato, Erika Stefani (LN); Maria Mussini, Campanella, Bocchino (Misto); Ferrara (GAL).
I Gruppi di opposizione hanno denunciato le forzature procedurali di un Governo pasticcione e tracotante, che mina la credibilità delle istituzioni. Un Governo che ha rallentato i lavori in Commissione con ottanta emendamenti, ha presentato un testo confuso, pieno di errori e privo di copertura. Il Parlamento appare ostaggio di un Presidente del Consiglio che ha un solo obiettivo: approvare in fretta la legge elettorale per andare alle urne prima che diventino manifesti i suoi fallimenti. Le opposizioni hanno ribadito che la legge di stabilità non è espansiva, aumenta il debito ma non rilancia la competitività, fa tagli lineari, che colpiranno soprattutto la spesa sanitaria, contiene misure ingiuste, dà benefici ai soliti noti, riduce i servizi locali, reca coperture incerte che comporteranno l'aumento differito di altre tasse. Il taglio sull'Irap e la decontribuzione, a carico dei fondi di sviluppo e coesione, sostengono un capitalismo parassitario che delocalizza, punta sui bassi salari anziché sull'innovazione, investe nella speculazione finanziaria. Sono stati criticati in particolare l'IMU per i terreni agricoli, la soppressione delle agevolazioni Gpl per le zone montane, l'Iva sul pellet, la sanatoria sui giochi d'azzardo, le risorse aggiuntive per Roma Capitale, i favori alle lobby del fossile, la mancanza di un piano per la ricerca, i finanziamenti per l'autotrasporto, l'Expo, le scuole private, la difesa e le missioni internazionali.
Anche i Gruppi di maggioranza hanno rilevato un vulnus nei rapporti tra Governo e Parlamento e hanno ricordato il contributo positivo dato dalla Commissione bilancio sui temi Irap, patronati, tassazione dei fondi pensione, calamità naturali, amianto, zone franche urbane, fondo per la contrattazione di secondo livello, chiusura delle società partecipate.
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Susta (SC), Zeller (Aut), Chiavaroli (NCD-UDC), Santini (PD). Hanno negato la fiducia i sen. Ferrara (GAL), Silvana Comaroli (LN), Uras (SEL), Barbara Lezzi (M5S), Anna Bonfrisco (FI-PdL). In dissenso dal Gruppo, il sen. Volpi (LN) ha annunciato la non partecipazione al voto, in segno di protesta nei confronti di una gestione dei lavori che umilia l'istituzione.
Approvata la legge di stabilità, il sen. Sangalli (PD), a nome della Commissione bilancio, ha riferito sulla II Nota di variazioni presentata dal Governo, in base alla quale le modifiche apportate rispetto al testo licenziato dalla Camera non comportano effetti peggiorativi per la finanza pubblica. Approvata la II Nota di variazioni, sulla quale hanno annunciato voto favorevole i sen. Santini (PD) e Linda Lanzillotta (SC), l'Assemblea ha approvato il ddl di bilancio nel complesso.
Il Presidente Grasso ha convocato la Conferenza dei Capigruppo che, a maggioranza, ha approvato il nuovo calendario dei lavori fino all'8 gennaio. La discussione della legge elettorale, nel testo approvato dalla Camera, che sarà incardinata in questa seduta, proseguirà il 7 gennaio. Le opposizioni hanno denunciato l'ennesima forzatura da parte del Governo. Secondo la sen. De Petris (SEL) l'incardinamento della legge elettorale alle 6 del mattino, al termine di una seduta fiume, senza che la Commissione affari costituzionali abbia concluso l'esame, è l'ennesima farsa: la Capogruppo di SEL ha proposto di discutere il 22 e 23 dicembre di una vera emergenza, i reati ambientali. Il sen. Calderoli (LN) ha rilevato l'assurdità e l'irresponsabilità di interrompere il lavoro della Commissione affari costituzionali per incardinare in Aula, senza relatore, un testo che, rimasto fermo per mesi , conserva le liste bloccate e un premio di maggioranza sproporzionato. Ha poi precisato che la Lega avrebbe ritirato 17.000 emendamenti se fosse stata approvata la clausola di salvaguardia. Il sen. Uras (SEL) ha chiesto l'incardinamento del ddl n.1152 sull'istituzione del reddito minimo garantito. Il sen. Airola (M5S) ha proposto di discutere il 22 e il 23 dicembre i ddl in materia anticorruzione. Il sen. Crimi (M5S) ha proposto di terminare, anche durante le vacanze natalizie, l'esame in sede referente della legge elettorale e di incardinare invece il ddl sulla confisca dei beni ai mafiosi. Il sen. Candiani (LN) ha chiesto di posticipare l'incardinamento della legge elettorale a lunedì 22 dicembre. Il sen. Arrigoni (LN) ha chiesto di trattare subito il ddl sull'imprenditoria agricola. Secondo il sen. Ferrara (GAL), se la legge elettorale è talmente urgente da essere incardinata alle 7 del mattino, bisognerebbe discuterla anche il 22 e il 23 dicembre. Tutte le proposte di modifica del calendario avanzate dai Gruppi SEL, Misto, LN e M5S sono state respinte.
L'Assemblea è quindi passata all'esame delle disposizioni in materia di elezione della Camera dei deputati, già approvato dall'altro ramo del Parlamento.
La Presidente della Commissione affari costituzionali, sen. Finocchiaro (PD), ha ricordato che le disposizioni in esame riguardano esclusivamente la Camera dei deputati, unica Camera elettiva dopo l'approvazione della riforma costituzionale. Ha dato conto delle audizioni svolte in Commissione e delle proposte avanzate dalla relatrice, volte a garantire equilibrio tra l'esigenza di stabilità dei Governi e un'ampia garanzia di rappresentatività. La Commissione ha approvato un ordine del giorno sull'abbassamento della soglia per la ripartizione dei seggi e l'aumento della soglia per conseguire il premio della maggioranza, ma alla scadenza della presentazione degli emendamenti si sono contate più di 17.000 proposte di modifica.
Non essendosi concluso l'esame in sede referente il ddl sarà discusso senza relazione.