365ª Seduta pubblica
Giovedì 4 dicembre 2014 alle ore 09:31
L'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n. 1642, recante Disposizioni in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero nonché per il potenziamento della lotta all'evasione fiscale. Disposizioni in materia di autoriciclaggio.
L'articolo 1 introduce norme atte a definire la procedura della collaborazione volontaria. L'articolo 3 reca modifiche al codice penale in materia di autoriciclaggio. I relatori, sen. Moscardelli (PD) e D'Ascola (NCD), hanno precisato che la procedura di collaborazione volontaria non va confusa con un condono e che la modifica in materia di autoriciclaggio è volta ad eliminare asimmetrie sanzionatorie e a delimitare la condotta incriminata, riferendola alle attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative. Considerata l'urgenza del provvedimento, in sede referente sono stati respinti tutti gli emendamenti.
Più in particolare, l'articolo 1 individua gli elementi principali della procedura di collaborazione volontaria, di cui è destinatario chiunque abbia violato gli obblighi di indicazione nella dichiarazione dei redditi della detenzione di investimenti all'estero o di attività finanziarie estere. L'Agenzia delle entrate ha trenta giorni per comunicare all'autorità giudiziaria la conclusione della procedura, che può essere attivata fino al 30 settembre 2015. Le entrate derivanti dall'attuazione della procedura, assegnate ad apposito capitolo del bilancio dello Stato, sono destinate a quattro finalità: pagamento dei debiti commerciali scaduti in conto capitale, anche prevedendo l'esclusione dai vincoli del patto di stabilità interno; esclusione dai medesimi vincoli del patto di stabilità interno delle risorse assegnate a titolo di cofinanziamento nazionale dei programmi dell'Unione europea e di quelle derivanti dal riparto del Fondo per lo sviluppo e la coesione; investimenti pubblici; Fondo per la riduzione della pressione fiscale. L'Agenzia delle entrate è autorizzata a procedere, per il triennio 2014-2016, ad ulteriori assunzioni di personale. L'articolo 2 innalza il limite al di sotto del quale non vi è l'obbligo di indicazione nella dichiarazione dei redditi relativamente ai depositi e conti correnti bancari costituiti all'estero, portandolo a 15.000 euro a fronte degli attuali 10.000. L'articolo 3 aumenta la risposta sanzionatoria per i delitti di riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, e definisce la nuova fattispecie di autoriciclaggio: si applica la pena della reclusione da due a otto anni a chi, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione del delitto, in modo da ostacolare l'identificazione della loro provenienza delittuosa. Una causa speciale di non punibilità è prevista per chi limita al mero godimento personale la fruizione dei beni oggetto del delitto di autoriciclaggio, mentre è prevista un'aggravante se il delitto è commesso nell'esercizio di attività bancaria e finanziaria. Si prevede infine la riduzione della pena alla metà per chi si sia adoperato per evitare che le condotte sortiscano ulteriori conseguenze o per assicurare le prove del reato. L'articolo 4 prevede che agli oneri del ddl (pari a 4,5 milioni di euro per il 2014, che salgono a 55 milioni per il 2017), si provveda tramite riduzione del Fondo per interventi strutturali di politica economica.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Lucrezia Ricchiuti, Donatella Albano, Nadia Ginetti, Mirabelli (PD); Sciascia, Carraro (FI-PdL); Morra (M5S); Raffaela Bellot (LN). Il sen. Caliendo (FI-PdL) ha preannunciato voto contrario, se non saranno accolti emendamenti volti a favorire il rientro dei capitali e a specificare la fattispecie di autoriciclaggio. La sen. Mussini (Misto) ha lamentato l'inefficacia del provvedimento, che indebolisce il principio di legalità senza apportare, peraltro, benefici alle casse dello Stato. Il sen. Cioffi (M5S) ha denunciato l'ambiguità e la scarsa incisività del provvedimento, che rischia di avere un valore meramente propagandistico. Il sen. Lumia (PD) ha indicato in un ordine del giorno la possibile soluzione di alcune criticità.
In replica, il Sottosegretario di Stato per la giustizia Ferri ha evidenziato che l'autodenuncia non è anonima e non sono previsti sconti fiscali e sanzionatori. Ha sottolineato, inoltre, il nesso tra gli articoli uno e tre del provvedimento: chi non utilizzerà la procedura di collaborazione entro il 2015, rischierà di essere incriminato anche per autoriciclaggio. Il Governo è disponibile ad affrontare le criticità segnalate nell'ambito di un confronto in Commissione giustizia. Il Vice Ministro dell'economia Casero ha evidenziato che l'introduzione del reato di autoriciclaggio è sollecitato dall'OCSE e che gli ultimi accordi europei permetteranno di aumentare la trasparenza finanziaria e di contrastare più efficacemente l'evasione fiscale. La collaborazione volontaria è una procedura nominativa e trasparente: non possono quindi essere esclusi i reati societari.
Tutti gli emendamenti sono stati respinti. Il Governo ha accolto l'ordine del giorno G3.100, dei sen. Casson (PD) e altri, che lo impegna a valutare l'opportunità di sostenere - nella discussione del ddl recante misure per rafforzare il contrasto alla criminalità organizzata e ai patrimoni illeciti - l'unificazione, in un unico articolo del codice penale, i reati di riciclaggio e autoriciclaggio che punisca con la reclusione da quattro a dodici anni chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo, ovvero ne attribuisce fittiziamente ad altri la titolarità, o comunque compie operazioni tali da ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa, ovvero li impiega in attività imprenditoriali, economiche, speculative o finanziarie.
Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato voto contrario, con motivazioni diverse, i sen. Uras (SEL), Barani (GAL), Buccarella (M5S), Malan (FI-PdL). La sen. Raffaela Bellot (LN) ha annunciato l'astensione. Hanno annunciato voto favorevole i sen. Federica Chiavaroli (NCD) e Gianluca Rossi (PD). Secondo SEL il provvedimento assicura l'impunità a chi ha provocato un danno gravissimo al Paese e la norma sull'autoriciclaggio è troppo debole. Secondo GAL il provvedimento è demagogico: per assicurare maggiori entrate allo Stato bisognerebbe ridurre la pressione fiscale, anziché inasprire le pene. Secondo M5S il provvedimento rivela l'impotenza dello Stato che non riesce a varare misure credibili e a concludere accordi con la Svizzera per contrastare l'evasione fiscale. La previsione del reato di autoriciclaggio è inutile ovvero avrà effetti contrari a quelli attesi. La Lega Nord ha espresso perplessità sull'efficacia della norma per il rientro dei capitali, che potrebbe portare 180 miliardi nelle casse dello Stato. Ancora una volta il Governo si dimostra debole nei confronti dei potentati finanziari. Secondo Forza Italia il mancato recepimento delle indicazioni tecniche, emerse nelle audizioni, vanificherà i positivi effetti attesi sull'economia. La norma sull'autoriciclaggio equipara e punisce allo stesso modo la grande criminalità e la piccola evasione.
E' iniziata la sessione di bilancio, con la comunicazione, da parte della Presidenza, del parere favorevole, con osservazioni, reso dalla Commissione bilancio sulla conformità della legge di stabilità, trasmessa dalla Camera, alle regole vigenti di copertura finanziaria. I ddl n. 1698 (legge di stabilità 2015) e 1699 (legge di bilancio) sono stati deferiti alle Commissioni.
Nella prima parte della seduta l'Assemblea ha esaminato documenti della Giunta della elezioni e delle immunità parlamentari. E' stata approvata la proposta della Giunta di negare l'autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni telefoniche del sen. Antonio Azzollini nell'ambito di un procedimento penale pendente anche nei suoi confronti.
La richiesta di autorizzazione si colloca nell'ambito di due procedimenti che riguardano i lavori di realizzazione nel nuovo porto commerciale di Molfetta. Il relatore, sen. Moscardelli (PD), ha spiegato che l'indicazione indifferenziata dei titoli di reato crea un ragionevole dubbio in ordine alla data di inizio delle indagini, elemento significativo per la valutazione dell'occasionalità o meno delle intercettazioni su utenze di terzi. Il sen. Cappelletti (M5S) ha annunciato voto contrario alla proposta della Giunta. Prendendo spunto dall'indagine sulla cupola romana degli appalti pubblici, ha accusato il Governo di avere bloccato il pacchetto anticorruzione e la riforma della prescrizione. Anche la sen. De Petris (SEL) ha annunciato voto contrario, rilevando che nei confronti del sen. Milo sono stati adottati parametri di giudizio differenti. I sen. Cucca (PD), Buemi (Aut-PSI) e Erika Stefani (LN) hanno annunciato invece voto favorevole, osservando che anche l'attività inquirente deve rispettare la legge.
L'Assemblea, chiamata a pronunciarsi sull'applicabilità dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione (insindacabilità delle opinioni espresse nell'esercizio della funzione parlamentare), ha approvato la proposta della Giunta didichiarare l'incompetenza del Senato a deliberare sul fatto oggetto del procedimento civile pendente nei confronti del sen. Albertini.
In sostituzione del sen. Giarrusso (M5S), il relatore, sen. Stefano (SEL), ha rilevato che al momento del fatto contestato il sen. Albertini rivestiva la carica di parlamentare europeo. Il magistrato che gli ha intentato causa - ha precisato il sen. Albertini (NCD) - è indagato dalla procura antimafia di Reggio Calabria per avere manovrato contro l'ex sindaco di Milano.Hanno annunciato voto contrario alla proposta della Giunta i sen. Buemi (Aut-PSI), Giovanardi (NCD), Malan (FI-PdL), i quali ritengono che il Senato sia competente a pronunciarsi e che il sen. Albertini debba essere coperto dalla guarentigia dell'insindacabilità. Il sen. Crimi (M5S) ha sollecitato una revisione delle garanzie funzionali e ha annunciato voto favorevole alla proposta della Giunta: il Parlamento europeo si è già pronunciato sulla questione, rilevando la mancanza di un nesso funzionale tra le opinioni espresse e l'esercizio della funzione di parlamentare europeo.
L'Assemblea ha rinviato alla Giunta la domanda di autorizzazione all'utilizzazione di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni telefoniche del signor Antonino Papania, senatore all'epoca dei fatti, nell'ambito di un procedimento penale pendente anche nei suoi confronti.
Dopo la relazione del sen. Buccarella (M5S), che ha dato conto delle diverse proposte avanzate, il sen. Ferrara (GAL) ha chiesto un rinvio alla Giunta per approfondimenti. Il relatore ha espresso parere contrario, i sen. Alicata (FI-PdL), Cucca (PD) e Mancuso (NCD) hanno annunciato invece voto favorevole alla proposta di rinvio.