315ª Seduta pubblica
Martedì 23 settembre 2014 alle ore 16:33
L'Assemblea ha approvato il parere espresso dalla 1a Commissione permanente sulla sussistenza dei requisiti costituzionali di necessità e urgenza in ordine al ddl n. 1612 di conversione del decreto-legge n. 132, recante misure urgenti per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile. Contro il parere della Commissione sono intervenuti i sen. Anna Maria Bernini (FI-PdL), Erika Stefani (LN), Crimi (M5S), Uras (SEL) che hanno sottolineato la disorganicità del provvedimento. Pur annunciando voto favorevole, il sen. Giovanardi ha criticato le norme che intervengono sul diritto di famiglia. Il sen. Cucca (PD) ha annunciato voto favorevole.
L'Assemblea ha poi avviato l'esame dei ddl n. 1594, Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2013, e n. 1595, Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2014, già approvati dalla Camera dei deputati.
La sen. Chiavaroli (NCD), relatrice sul rendiconto, ha evidenziato che sui risultati della gestione di competenza, pur essendo stato conseguito un miglioramento rispetto alle previsioni definitive della legge di assestamento 2013, tutti i saldi denotano un peggioramento rispetto all'esercizio 2012, ad eccezione del ricorso al mercato. In particolare, il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato per il 2013 presenta un valore negativo pari a 28.018 milioni di euro, registrando un peggioramento di 38.805 milioni rispetto al 2012. Il risparmio pubblico nel 2013 evidenzia un peggioramento rispetto all'anno precedente, risultando pari a 39.715 milioni di euro (-8.799 milioni). Il peggioramento è da porre in relazione all'aumento della spesa corrente (+21.484 milioni), più consistente dell'aumento delle entrate correnti (+12.706 milioni). Il ricorso al mercato si è attestato, nel 2013, ad un valore pari a -198.991 milioni di euro.
Per quanto riguarda l'entità complessiva di accertamenti di entrata, evidenzia un andamento positivo rispetto all'esercizio 2012 (+33.264 milioni di euro), ma l'aumento registrato trae origine, principalmente, dalla dinamica dell'accensione di prestiti (+25.063 milioni). Gli impegni complessivi di spesa che, incluse le spese per rimborso prestiti, ammontano a 752.983 milioni, presentano, rispetto ai risultati dell'anno precedente, un aumento complessivo di 3.646 milioni di euro. Per ciò che attiene alla spesa corrente, gli impegni sono stati pari a 510.835 milioni di euro, con un aumento rispetto all'anno precedente pari al 4,4 per cento. Per le spese in conto capitale, con impegni pari a 71.175 milioni, il rendiconto 2013 segnala un aumento del 55,9 per cento (+25.521 milioni). L'incremento è da ricondurre principalmente al fondo per assicurare agli enti territoriali la liquidità necessaria per il pagamento dei debiti pregressi. Il peso della spesa complessiva, in rapporto al PIL, è aumentato dal 47,9 per cento del 2012 al 48,3.
L'entità dei residui anche nell'esercizio 2013 è rimasta su livelli considerevoli dal lato delle entrate e delle uscite. In sintesi, il conto al 31 dicembre 2013 espone residui attivi per 261.124 milioni di euro e residui passivi per 84.216 milioni, con una eccedenza attiva di 176.907 milioni. Rispetto al 2012 i residui attivi hanno fatto registrare un aumento di 17.847 milioni (+7,3 per cento) e i residui passivi un incremento di 10.186 milioni (+13,8 per cento). L'incremento dei residui passivi complessivi è legato all'aumento di quelli di nuova formazione, che passano da 42.020 a 58.513 milioni. L'aumento va riferito principalmente a una diminuzione dei pagamenti in conto competenza nel corso dell'esercizio 2013.
Il conto generale del patrimonio evidenzia un'eccedenza passiva di 1.561.993 milioni. Il totale delle passività, che hanno natura finanziaria, ammonta a 2.561.001 milioni di euro. La Corte dei conti, nella relazione sul rendiconto, ha rilevato che dell'importo complessivo delle passività (pari a 2.561 miliardi di euro) 1.778,5 miliardi sono relativi al debito pubblico, con un incremento di 77,6 miliardi rispetto al 2012. Il giudizio di parificazione da parte della Corte dei conti ha rilevato alcune irregolarità che hanno formato oggetto di una specifica analisi. Per quanto concerne il versante delle entrate, vi sono discordanze dovute, tra l'altro, ad operazioni automatiche di eliminazione di somme di segno negativo e da rettifiche manuali operate, a volte, in sovrapposizione alle rettifiche già intervenute in via automatica. Gli importi delle riscossioni dei residui sono rilevati in via indiretta, senza dimostrazione del loro effettivo versamento. Sul versante della spesa, la Corte ha segnalato alcune voci non regolari per contrasto con i principi riguardanti il rispetto degli equilibri di bilancio, nonché con la specifica normativa contabile o perché registrate come eccedenze ed effettuate in mancanza di stanziamenti in bilancio. Vi sono, inoltre, alcuni decreti di accertamento residui per i quali è esclusa la dichiarazione di regolarità, perché non vistati né registrati dalla Corte o perché il procedimento di controllo non si è concluso. Sul conto del patrimonio, l'organo di controllo ha rilevato discordanze nelle variazioni intervenute in alcune poste delle attività non finanziarie prodotte; discordanze o irregolarità dei residui attivi e passivi del conto del bilancio, che si riflettono sull'importo complessivo nel conto generale del patrimonio; omessa indicazione delle intervenute variazioni nella gestione del fondo di rotazione per la concessione dei mutui alle imprese a tasso agevolato e del fondo di rotazione per lo sviluppo del settore turistico e termale nelle aree depresse del Mezzogiorno, da cui consegue l'incompletezza del conto del patrimonio.
Il sen. Del Barba, relatore sull'assestamento per l'esercizio finanziario 2014, ha sottolineato che, in un quadro macroeconomico negativo, si registra un miglioramento del risparmio pubblico e del ricorso al mercato finanziario e un peggioramento del saldo netto da finanziare e dell'avanzo primario (che rimane però uno dei più alti d'Europa). Il peggioramento di alcuni saldi, nonostante il basso livello dei tassi di interesse, è imputabile al calo del PIL. I dati di finanza pubblica evidenziano che i meccanismi di controllo della spesa stanno funzionando, ma in assenza di crescita, gli sforzi di risanamento dei conti sono destinati a fallire. Il decreto sblocca Italia , la revisione della spesa e la prossima legge di stabilità sono occasioni per uscire dalla spirale austerità-recessione.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen: Divina, Sivana Comaroli (LN); Paola De PIN (Misto); Giovanna Mangili, Barbara Lezzi (M5S); Linda Lanzillotta (SC); Uras (SEL); Magda Zanoni (PD).
In apertura di seduta l'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio per ricordare i quattro lavoratori morti ieri a causa di un tragico incidente in uno stabilimento per lo smaltimento di rifiuti tossici in provincia di Rovigo. Il Presidente di turno Calderoli nell'esprimere il profondo cordoglio del Senato, ha auspicato un maggiore impegno per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza del lavoro.
Sui lavori del Senato. Martedì 30 settembre alle ore 15 il Ministro dello sviluppo economico renderà l'informativa sull'impatto economico delle sanzioni della Federazione russe. Alle ore 17 è convocato il Parlamento in seduta comune.