291ª Seduta pubblica
Giovedì 24 luglio 2014 alle ore 16:07
In apertura di seduta il presidente Grasso ha comunicato gli esiti della Conferenza dei Capigruppo che, al fine di giungere alla votazione finale l'8 agosto, ha proceduto alla ripartizione dei tempi per la discussione del ddl costituzionale di riforma della seconda parte della Costituzione.
La sen. De Petris (Misto-SEL) ha evidenziato che le opposizioni si sono riunite per avanzare una proposta ragionevole, ma la maggioranza ha risposto con la ghigliottina, inapplicabile alla procedura di revisione costituzionale. L'arroganza del Governo è volta a nascondere la sua incapacità di affrontare le emergenze economico sociali del Paese e di ottenere risposte in Europa.
Il sen. Paolo Romani (FI-PdL) ha precisato che sono stati avanzati molti tentativi di mediazione. La ghigliottina non consentirà di svolgere un dibattito vero: ha rivolto quindi un appello a ritirare gli emendamenti inutili per poter discutere e votare i punti più importanti, tra cui l'elettività del Senato e la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni.
Il sen. Petrocelli (M5S) ha sottolineato che il suo Gruppo ha presentato soltanto duecento emendamenti, tutti di merito. E' il Governo a cercare il muro contro muro.
Il sen. Mario Mauro (PI) ha espresso rammarico per la mancanza di spirito costituente che si evince dall'assenza di risposte a questioni di principio rilevanti.
Il sen. Centinaio (LN-Aut) ha sottolineato che in Conferenza dei Capigruppo le opposizioni hanno fatto proposte concrete e sarebbero state disponibili a ritirare gli emendamenti: Governo e maggioranza, tuttavia, non hanno fornito risposte perché non vogliono discutere il merito ma assecondare la fretta del premier. Il contingentamento è anticostituzionale: dopo il voto sul calendario, la Lega andrà al Quirinale.
Secondo il sen. Zanda (PD) la presentazione di circa 8.000 emendamenti e la richiesta di numerose votazioni a scrutinio segreto hanno determinato la decisione di contingentare i tempi.
Secondo Sacconi (NCD) il calendario dà la possibilità di proseguire il confronto sui temi segnalati come sensibili dalle opposizioni e sulle proposte della stessa maggioranza. Proprio il contingentamento consente di migliorare la qualità del lavoro parlamentare.
La proposta di modifica del calendario, avanzata dalla sen. Comaroli (LN-Aut), volta a inserire lunedì 4 agosto l'esame del bilancio interno del Senato è stata respinta.
Il sen. Petrocelli (M5S) ha chiesto provvedimenti della Presidenza rispetto ai pianisti del PD che hanno votato per gli assenti in una votazione così delicata. Anche M5S abbandona l'Aula per recarsi dal Presidente della Repubblica.
Secondo il sen. Corsini (PD) occorre un supplemento di consapevolezza e di responsabilità per uscire dalla tenaglia paralizzante del contingentamento e dell'ostruzionismo. E' interesse comune produrre una buona legge costituzionale, ampiamente condivisa: si prenda una pausa di riflessione e torni il confronto politico sulle questioni aperte e divaricanti: l'elettività, gli istituti di democrazia diretta, l'immunità, le competenze legislative.
La sen. Bonfrisco (FI-PdL) ha proposto un'ulteriore riunione dei Capigruppo lunedì prossimo sul punto più qualificante della riforma, perché è meglio abolire il Senato piuttosto che fare un pasticcio. Ha invitato infine la maggioranza, che sta calpestando la democrazia, ad uscire dallo schema dell'arroganza del Governo.
Secondo il sen. D'Anna (GAL) non è la ghigliottina a migliorare il dibattito: gli emendamenti possono essere ritirati a fronte di aperture al confronto.
Secondo il sen. Susta (SC) la politica deve rispondere al problema delle mancate riforme costituzionali e l'opposizione non le vuole perché l'ostruzionismo non consente il confronto di merito. Il sen. Romano (PI) ha fatto presente che il ddl è stato trattato in modo approfondito in Commissione e nella dialettica parlamentare il diritto della minoranza deve essere contemperato con quello della maggioranza.
Il relatore, sen. Calderoli (LN-Aut), ha ringraziato il Presidente Grasso, che si è adoperato per l'affermazione del buon senso. L'opposizione avrebbe ritirato molti emendamenti a fronte di risposte da parte del Governo: si sarebbe dovuto aspettare lunedì prima di decidere il contingentamento, che rappresenta oggi uno schiaffo al Parlamento e non consentirà in ogni caso di giungere l'8 agosto alla votazione finale.
Anche il Presidente del Senato ha auspicato che il fine settimana porti consiglio.
L'Assemblea ha approvato il parere favorevole della Commissione affari costituzionali sulla sussistenza dei requisiti di necessità e urgenza in ordine al ddl n. 1567 di conversione del decreto-legge sulle misure di tutela ambientale e sanitaria per le imprese sottoposte a commissariamento. Contro il parere della Commissione è intervenuto il sen. Endrizzi (M5S).
L'Assemblea è passata quindi all'esame del decreto competitività (ddl n. 1541 di conversione del decreto-legge n. 91 del 2014, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche).
Il decreto è composto di 34 articoli suddivisi in tre capi.
Il Capo I introduce disposizioni per il rilancio del settore agricolo. Le misure prevedono la semplificazione dei controlli ispettivi sulle imprese, il potenziamento del sistema della diffida in campo agroalimentare, il rilancio del settore vitivinicolo. Al fine di sostenere il made in Italy si prevedono due crediti di imposta (per il potenziamento del commercio elettronico e per la creazione di nuovi prodotti e la cooperazione di filiera), nei limiti di 500.000 euro e di 4,5 milioni di euro per l'anno 2014, e si dettano disposizioni per sbloccare l'attuazione della legge sulle etichettature e per tutelare la mozzarella di bufala DOP (rilevazione della produzione e la tracciabilità del latte di bufala). Sono inoltre introdotte disposizioni per il sostegno alle imprese agricole condotte dai giovani (detrazioni per l'affitto di terreni e altre misure fiscali), nonché per la riduzione del costo del lavoro e l'incentivazione dell'assunzione a tempo indeterminato, o comunque la stabilizzazione, di giovani agricoltori. Unitamente alla previsione di deduzioni IRAP per determinati contratti a tempo determinato, l'istituzione della rete del lavoro agricolo di qualità è volta a favorire l'emersione dal lavoro sommerso. Infine, si introducono delle disposizioni volte a sanzionare la coltivazione di prodotti OGM.
Il Capo II reca disposizioni urgenti per l'efficacia dell'azione pubblica di tutela ambientale, per la semplificazione dei procedimenti in materia ambientale e per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea. Tra queste: gli interventi per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici e universitari pubblici; le misure straordinarie per l'esecuzione degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio nazionale; la modifica della disciplina in materia di valutazione ambientale strategica (VAS); le misure di protezione delle specie animali, per la difesa del mare, per l'operatività del Parco nazionale delle Cinque Terre; le procedure semplificate per le operazioni di bonifica o di messa in sicurezza e per il recupero di rifiuti anche radioattivi; le norme per la gestione dei rifiuti militari e per gli scarichi in mare; le modifiche per semplificare il sistema di tracciabilità dei rifiuti e per lo smaltimento rifiuti nella regione Campania; le norme per superare i procedimenti d'infrazione comunitaria in materia di VIA e di informazioni ambientali.
Il Capo III reca disposizioni urgenti per le imprese. L'articolo 18 introduce un credito d'imposta nella misura del 15 per cento del valore degli investimenti in beni strumentali nuovi. L'articolo 19 incentiva gli investimenti in capitale di rischio correlati alla quotazione in mercati regolamentati, potenziando la disciplina dell'aiuto alla crescita economica (ACE). L'articolo 20 modifica il Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF), per favorire e semplificare l'accesso al mercato dei capitali di rischio da parte delle piccole e medie imprese: Gli articoli 21 e 22 recano misure a favore delle emissioni di obbligazioni societarie e misure a favore del credito alle imprese, che estendono il regime sostitutivo delle imposte su interessi e finanziamenti e ampliano il regime di esenzione da ritenuta alla fonte sugli interessi, attualmente riservato soltanto ai soggetti residenti in Italia, introducono la possibilità anche per le società di cartolarizzazione di concedere finanziamenti alle imprese, nel rispetto di condizioni analoghe a quanto previsto per le compagnie di assicurazione. Gli articoli seguenti recano misure per la riduzione delle bollette energetiche. Si prevedono la rimodulazione dell'erogazione degli incentivi e delle agevolazioni; misure a garanzia della concorrenza e della sicurezza del sistema gas, la revisione del fondo di garanzia per i ricavi del gestore della rete elettrica, del regime speciale del sistema ferroviario, degli accordi con gli Stati esteri, del regolamento della borsa elettrica; la rimodulazione delle modalità di finanziamento del gestore dei servizi energetici; gli interventi contro l'abuso di posizione dominante; le riduzioni dei «colli di bottiglia» e delle centrali elettriche «essenziali». L'articolo 32 riguarda la garanzia dello Stato in favore di Sace S.p.a. - già Istituto per i servizi assicurativi del commercio estero - per operazioni non di mercato, ovvero per rischi di carattere politico, catastrofico, economico, commerciale. L'articolo 33 riguarda la semplificazione e razionalizzazione dei controlli della Corte dei conti.
I relatori, sen. Mucchetti (PD) e Marinello (NCD), hanno colto l'occasione per mettere in luce gli aspetti positivi del lavoro parlamentare, che ha saputo migliorare, con l'approvazione di centocinquanta emendamenti, il testo del Governo. Hanno riassunto quindi le modifiche approvate in sede referente che riguardano l'accesso delle imprese ai mercati finanziari regolamentati, l'Opa obbligatoria, il miglioramento dell'attività produttiva di Ilva, le fonti rinnovabili, le infrastrutture elettriche, lo speciale regime tariffario per il trasporto merci su ferrovia.
Respinte con un'unica votazione le questioni pregiudiziali, presentate dai sen. Endrizzi (M5S), Orellana (Misto) e Bernini (FI-PdL), è iniziata la discussione generale. Sono intervenuti i sen. Camilla Fabbri, Laura Puppato, Leana Pignedoli, Vaccari, Cuomo (PD); Formigoni (NCD); Galimberti, Piccoli (FI-PdL); Gambaro (Misto); Ciampolillo, Girotto (M5S); Panizza (Aut-PSI).
Le opposizioni hanno evidenziato che gli indicatori macroeconomici sono lontani dalle previsione del Governo e il decreto è privo di una visione generale e di misure incisive per invertire il ciclo. M5S ha sottolineato in particolare l'inadeguatezza delle misure sulle fonti rinnovabili.
Al termine della seduta la sen. D'Adda (PD) ha precisato che i dissidenti del PD non hanno partecipato alla marcia delle opposizioni verso il Quirinale.