228ª Seduta pubblica
Giovedì 10 aprile 2014 alle ore 09:31
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 948-B, recante modifica dell'articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso, approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente emendato dalla Camera dei deputati.
Il nuovo testo dell'articolo 416-ter prevede che chiunque accetti la promessa di procurare voti in cambio dell'erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni. La norma entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Confermata la natura bilaterale e simmetrica della nuova fattispecie - ha spiegato il relatore, sen. Buemi (Aut-PSI) - la Camera, per evitare sovrapposizioni con il reato di concorso esterno, ha soppresso il riferimento al concetto di qualunque altra utilità e alla disponibilità a soddisfare gli interessi o le esigenze dell'associazione, quali elementi definitori dell'accordo di scambio, e ha ridotto la risposta sanzionatoria.
E' stata respinta la questione sospensiva, avanzata dal sen. Giarrusso (M5S), che ha chiesto il rinvio in Commissione per approfondire gli effetti delle modifiche e per sapere dal Ministro della giustizia quali siano i soggetti beneficiari della diminuzione delle pene.
Movimento 5 Stelle è decisamente contrario al testo licenziato dall'altro ramo del Parlamento che, riducendo del quaranta per cento le pene, indebolisce la lotta alla mafia e compromette la finalità di colpire la zona grigia tra criminalità e politica. Secondo SEL la posizione di M5S, che non può vantare il monopolio dell'antimafia, è dettata da esigenze di propaganda elettorale. Secondo Partito Democratico e Forza Italia il testo che introduce il riferimento all'utilità, pur non esente da limiti, costituisce un salto di qualità nel contrasto dei rapporti tra mafia e politica. La Lega Nord ha richiamato l'opportunità di approvare norme efficaci e applicabili alle prossime consultazioni elettorali.
Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Airola, Buccarella, Manuela Serra, Lucidi (M5S), Casson (PD), Barani (GAL), De Cristofaro (Misto-SEL), Caliendo (FI-PdL) e Erika Stefani (LN-Aut).
Il clima dell'Aula si è surriscaldato quando il sen. Santangelo (M5S) ha definito vigliacca la richiesta, avanzata dal prescritto numero dei senatori, di chiusura anticipata della discussione generale. Il sen. Palma (FI-PdL), nell'appoggiare la richiesta, ha criticato il professionismo dell'antimafia basato sulle mere enunciazioni; il sen. Zanda (PD) ha denunciato l'imbarbarimento del clima politico nell'approssimarsi della tornata elettorale. I senatori del Movimento 5 Stelle hanno scandito a gran voce le parole: "Fuori la mafia dallo Stato".
Approvata la richiesta di chiusura anticipata della discussione, è intervenuto in replica il Sottosegretario di Stato per la giustizia Ferri il quale, nel richiamare i principi di tassatività e determinatezza delle norme, ha sottolineato l'efficacia del testo che punisce lo scambio delle promesse.
Respinta la proposta di non passaggio all'esame degli articoli, avanzata dal sen. Santangelo (M5S), a favore della quale è intervenuto il sen. Giarrusso (M5S) e contro la quale si sono pronunciati i sen. D'Anna (GAL), Donatella Albano (PD) e Giovanardi (NCD), è iniziato l'esame degli emendamenti correlati alle modifiche approvate dalla Camera.
L'esame del ddl proseguirà nella seduta di martedì 15 aprile.