221ª Seduta pubblica
Mercoledì 2 aprile 2014 alle ore 09:33
L'Assemblea ha approvato, in un testo emendato, il ddl n. 1232, recante modifiche al codice di procedura penale in materia di misure cautelari personali. Il testo torna quindi allaCamera dei deputati.
Scopo del provvedimento è ridurre il sovraffollamento carcerario e limitare l'ambito applicativo della custodia cautelare. Gli articoli da 1 a 3 prevedono che il giudice non possa desumere esclusivamente dalla gravità del reato le situazioni di concreto e attuale pericolo. Inoltre, la misura della custodia cautelare non può essere applicata se il giudice ritiene che, all'esito conclusivo del giudizio, possa essere sospesa la pena. L'articolo 4 introduce il principio di residualità secondo cui la custodia cautelare in carcere può essere irrorata quando altre misure coercitive o interdittive risultino inadeguate. L'articolo 5 salvaguarda, per i reati più gravi, l'impostazione che riconduce l'applicabilità della misura cautelare all'astratta esigenza di far fronte al pericolo di fuga, all'inquinamento delle prove e alla reiterazione del reato. Per tutti gli altri reati, si prevede che, nel disporre la custodia cautelare in carcere, il giudice deve indicare le specifiche ragioni per cui ritiene inidonea, nel caso concreto, la misura degli arresti domiciliari. L'articolo 6 prevede che, in caso di trasgressione delle prescrizioni relative agli arresti domiciliari, il giudice dispone la revoca della misura. L'articolo 9 introduce la facoltà di applicare congiuntamente misure coercitive diverse dalla custodia cautelare in carcere. L'articolo 11 introduce modifiche al codice penale anche al fine di risolvere alcune controversie applicative circa il procedimento di riesame delle ordinanze che dispongono l'irrogazione di una misura coercitiva. L'articolo 13 prevede il potere del giudice di decidere, entro dieci giorni dalla ricezione degli atti, l'ordinanza che ha disposto o confermato la misura coercitiva, qualora essa sia stata annullata con rinvio su ricorso dell'imputato.
Nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la votazione dei 14 articoli e sono iniziate le dichiarazioni di voto finali. Nella seduta odierna hanno dichiarato voto favorevole i sen. Buccarella (M5S), il quale ha sottolineato l'equilibrio accettabile tra tutela dei detenuti e diritto alla sicurezza dei cittadini; la sen. Alberti Casellati (FI-PdL), che ha sottolineato la necessità di un provvedimento che rappresenta però una misura tampone; il sen. Lumia (PD), secondo cui l'introduzione di un secondo binario per i reati gravi salvaguarda esigenze di sicurezza.
Al termine della discussione di mozioni sull'attività di ricerca di idrocarburi nel Mare Adriatico, l'Assemblea ha approvato due ordini del giorno, G1 e G2, sui quali si è realizzata la convergenza dei Gruppi di Maggioranza, di Lega Nord e Forza Italia.
Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Vicari, in replica, ha espresso rassicurazioni in ordine all'impatto delle attività estrattive sull'inquinamento ambientale, rimarcando il ruolo attivo del Ministero sull'innalzamento degli standard di sicurezza in tema di estrazione off-shore. Ha quindi ha accolto due atti di indirizzo: l'ordine del giorno G2 (testo 2), illustrato dal sen. Marinello (NCD), sottoscritto da PD, NCD, SC, PI, LN-Aut e FI-PdL, pone l'accento sulla necessità di un punto di equilibrio tra le esigenze di operatori turistici, pescatori e popolazioni rivierasche e gli interessi legati alle fonti energetiche nazionali. L'ordine del giorno prevede che il Governo operi una ricognizione della disciplina in materia; sospenda le nuove attività concessorie entro 12 miglia dalle linee di costa e dalle aree marine e costiere protette; coinvolga a titolo informativo gli enti locali per le istanze di rilascio di titoli minerari in mare; incrementi aliquote delle royalty fino al 50 per cento in funzione della produttività degli impianti onde individuare misure compensative a favore delle comunità interessate; promuova una comune strategia con tutti gli altri Paesi del Mediterraneo per una severa regolazione dello sfruttamento di giacimenti sottomarini di idrocarburi liquidi. L'ordine G1, illustrato dal sen. Scilipoti (FI-PdL), chiede di valutare la possibilità di assumere iniziative volte a garantire, in una fase preventiva rispetto all'autorizzazione delle trivellazioni, sistemi più adeguati per la separazione delle acque dal petrolio e la depurazione delle stesse.
A seguito del parere contrario espresso dal Sottosegretario Vicari, l'Assemblea ha respinto invece le mozioni e l'ordine del giorno di Movimento 5 Stelle e SEL. La mozione 1-00039, illustrata dal sen. Castaldi (M5S), impegnava il Governo a modificare le norme vigenti per ripristinare il divieto di attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare entro le 12 miglia marine anche per i procedimenti concessori in corso e a sottoporre a nuova procedura di valutazione di impatto ambientale tutte le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. La mozione 1-00092, illustrata dal sen. Cervellini (Misto-SEL), impegnava il Governo a sospendere l'iter di tutte le autorizzazioni per le nuove attività di prospezione e coltivazione di idrocarburi nel Mediterraneo in attesa dell'entrata in vigore del nuovo regolamento in materia, che è in corso di adozione in sede di Unione europea; a promuovere un'iniziativa legislativa volta ad escludere ogni deroga al divieto di effettuare prospezioni nello spazio di 12 miglia dalla costa. La sen. Nugnes (M5S) non ha accolto le modifiche, chieste dal Governo, all'ordine del giorno G3, con il quale si proponeva un innalzamento del quadro regolatorio in materia di sicurezza anche nei Paesi del Mar Mediterraneo.
Nella discussione sono intervenuti i sen. Mancuso, Federica Chiavaroli (NCD); Di Biagio (PI); Rosetta Enza Blundo, Ornella Bertorotta (M5S); Della Zuanna (SCpI); Compagnone (GAL); Consiglio (LN-Aut); Piccoli (FI-PdL); Stefania Pezzopane (PD).
Hanno dichiarato voto favorevole all'ordine del giorno G2 (testo 2) i sen. Della Zuanna (SCpI); Compagnone (GAL); Di Biagio (PI); Arrigoni (LN-Aut); Marinello (NCD), Bruni (FI-PdL) e Vaccari (PD). I sen. Cervellini (Misto-SEL) e Petrocelli (M5S) hanno dichiarato invece il loro voto contrario e si sono espressi a favore delle rispettive mozioni e dell'ordine del giorno G3. In dissenso dal Gruppo sono intervenuti il sen. D'Alì (NCD), che ha dichiarato la non partecipazione al voto, e il sen. Ruvolo (GAL).
Al termine della seduta il sen. Calderoli (LN-Aut) ha chiesto alla Presidenza un controllo del testo di riforme costituzionali presentato dal Governo, che sembra contenere errori.