199ª Seduta pubblica
Giovedì 27 febbraio 2014 alle ore 10:01
L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1248 di conversione del decreto-legge 16 gennaio 2014, n. 2, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione. Il testo passa all'esame della Camera.
Il capo I del provvedimento prevede disposizioni relative alle missioni internazionali delle Forse armate e di polizia; il capo II prevede misure di cooperazione. Gli articoli 1, 2 e 3 recano le autorizzazioni di spesa relative alle missioni che si svolgono in Europa, in Asia e in Africa. L'articolo 4 prende in considerazione i profili assicurativi, logistici ed infrastrutturali, la cooperazione civile-militare, il sostegno alle attività dell'AISE e le cessioni di equipaggiamenti. L'articolo 5 reca disposizioni in materia di personale, mentre l'articolo 6 prevede la consueta disciplina in materia penale. L'articolo 7 contiene disposizioni in materia contabile. L'articolo 8 autorizza la spesa per iniziative di cooperazione.
Nella seduta di ieri sono state svolte le relazioni e la discussione generale ed è intervenuto il Ministro degli affari esteri.
In replica i relatori, sen. Casini (PI) e Vattuone (PD), hanno sottolineato rispettivamente l'opportunità di un supplemento di riflessione sulla missione in Afghanistan e la necessità di una legge quadro per le missioni internazionali.
La Ministro della difesa Pinotti ha affermato che nell'incontro di ieri ha ricevuto la solidarietà del Segretario generale della Nato Rasmussen sulla vicenda dei fucilieri, che non è un problema bilaterale ma riguarda tutti i paesi che partecipano alle missioni internazionali. Ha poi avuto un confronto con il Segretario alla difesa statunitense sulla delicatezza della situazione in Afghanistan e, al riguardo, terrà costantemente informato il Parlamento. Ha assunto impegni rispetto al rafforzamento della difesa comune europea e ha spiegato che la sospensione della partecipazione italiana in Darfour e Sudan è dovuta a motivi di sicurezza.
Sono stati approvati gli emendamenti della Commissione 3.0.1, 8.4, 8.5 (testo 2) e 9.9; 3. 103 (testo 2) del sen. D'Alì (NCD); 5.1 (testo 2) e 5.150 del relatore Vattuone; 8.2 (testo 2) del sen. Orellana (M5S) e altri.
Particolarmente vivace la discussione delle proposte di modifica del sen. Minzolini (FI-PdL) riferite all'articolo 3 del decreto-legge. Gli emendamenti 3.100 e 3.101, che prevedevano la sospensione della partecipazione italiana alle missioni antipirateria fino alla definizione del contenzioso riguardante la vicenda dei marò, sono stati poi ritirati dal proponente. E' stato invece respinto l'emendamento 3.102 (testo 2) che prevedeva, in caso di condanna per terrorismo o per omicidio dei due fucilieri, il venir meno della partecipazione italiana alla missione europea Atlanta e alla missione Nato contro la pirateria. A favore dell'emendamento, sulla cui ammissibilità il Presidente di turno Calderoli ha espresso perplessità, hanno votato Lega Nord, M5S e FI; gli altri Gruppi hanno votato contro. Il relatore, sen. Casini (PI), ha segnalato che la mancata partecipazione alle missioni colpirebbe gli interessi degli armatori italiani. La Ministro degli affari esteri, che ha accolto sul tema dei marò un ordine del giorno del sen. Calderoli (LN-Aut), ha spiegato che è necessario puntare sulla solidarietà internazionale per far riconoscere all'India il suo errore. Infine, non può essere accolto un emendamento che fa riferimento alla possibilità, inaccettabile per l'Italia, che i due militari italiani siano giudicati dalle autorità indiane. Il sen. Romani (FI-PdL) ha sottolineato l'importanza del dibattito, richiamando le gravi responsabilità del Governo Monti e dell'ex Ministro degli esteri Bonino.
Hanno dichiarato voto contrario al provvedimento i sen. Cervellini (Misto-Sel), il quale ha ribadito che l'intervento in Afghanistan è un'operazione di guerra che alimenta il traffico di armi, e Cotti (M5S), il quale ha denunciato il fatto che molti conflitti - ad esempio quello libanese - sono progettati insieme alle missioni che dovrebbero pacificarli; Divina (LN-Aut). Secondo la Lega Nord l'Italia non ha risorse sufficienti per garantire la presenza in tutti i teatri di operazioni internazionali: bisognerebbe prorogare soltanto le missioni che tutelano gli interessi nazionali. Da questo punto di vista è opportuna la presenza in Libia, mentre è inutile o dannosa la presenza in Libano, la cui efficacia è compromessa dalle regole di ingaggio, e in Afghanistan, dove gli altri Paesi progettano il ritiro.
Il sen. Langella (GAL) ha preannunciato l'astensione del Gruppo.
Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole al provvedimento i sen. Ichino (SC), che ha sottolineato la necessità di partecipare alle missioni internazionali per garantire la sicurezza e costruire un ordinamento che assicuri la pace fra le Nazioni; Mario Mauro (PI), che ha espresso preoccupazione per le tensioni nazionalistiche che si manifestano in diverse aree del mondo; Luciano Rossi (NCD), che ha manifestato apprezzamento per le prese di posizione del nuovo Governo sulla vicenda dei marò; Gasparri (FI), il quale ha richiamato le criticità della situazione in Afghanistan, dove è cresciuta la produzione di oppio, e ha rivendicato con orgoglio le iniziative parlamentari per ottenere l'arbitrato internazionale e il ritorno in patria dei marò; Latorre (PD), il quale ha rimarcato il valore strategico delle missioni internazionali, sottolineando il carattere transnazionale delle crisi in atto; ha ribadito l'importanza di onorare gli impegni assunti e, al contempo, di difendere la dignità dell'Italia; ha espresso apprezzamento per la telefonata del Presidente Renzi a Ban Ki-moon, volta a ribadire il carattere internazionale della vicenda dei marò, e ha auspicato un'iniziativa compatta dell'Unione europea.