158ª Seduta pubblica
Sabato 28 dicembre 2013 alle ore 11:05
La Conferenza dei Capigruppo, riunitasi ieri pomeriggio, ha preso atto della rinuncia del Governo alla conversione del ddl n. 1149-B, recante misure finanziarie per regioni e enti locali (decreto salva Roma), la cui discussione era prevista nella seduta odierna.
Il Presidente Grasso ha dato lettura della missiva con la quale il Presidente della Repubblica Napolitano ha rinnovato l'invito alle Camere ad attenersi, nel valutare l'ammissibilità degli emendamenti, a criteri di stretta attinenza all'oggetto dei decreti-legge, adottando - se ritenuto necessario - le opportune modifiche dei Regolamenti parlamentari.
Il Governo ha presentato il decreto-legge sull'abolizione del finanziamento pubblico diretto ai partiti.
Sul ritiro del decreto salva Roma e sulla lettera del Presidente della Repubblica si è svolta una breve discussione. Il senatore Gasparri (FI-PdL) ha espresso sconcerto per le vicende legate al decreto e ha preannunciato un controllo rigoroso sugli emendamenti al ddl mille proroghe. Movimento 5 Stelle - ha ricordato il senatore Crimi (M5S) - non ha responsabilità rispetto all'abuso della decretazione d'urgenza. Il messaggio del Presidente della Repubblica, che avrebbe dovuto essere rivolto al Governo, non può essere il grimaldello per una modifica dei Regolamenti che restringa i poteri del Parlamento. La senatrice De Petris (Misto-Sel) ha manifestato apprezzamento per il monito del Presidente della Repubblica al rispetto dei criteri costituzionali per la decretazione d'urgenza.
Il senatore Compagna (NCD) ha rilevato che l'aumento della spesa pubblica è imputabile principalmente agli enti locali. Secondo il senatore Casini (PI) le anomalie strutturali del procedimento legislativo non possono essere scaricate sui Presidenti delle Camere. Va riconosciuto onestamente che il Governo ha fatto un passo falso, ma è responsabilità di tutti i Gruppi limitare il potere emendativo. Secondo la senatrice Lanzillotta (SC) la pressione sui provvedimenti d'urgenza è conseguenza delle difficoltà della legislazione ordinaria. Secondo il senatore Buemi (Aut-PSI) le responsabilità della cattiva legislazione ricadono soprattutto sui Gruppi maggiori ed evidenziano la necessità di modificare i Regolamenti parlamentari. Il senatore Zanda (PD) ha auspicato una sessione per superare i limiti del procedimento legislativo ordinario, alla quale dovrebbe partecipare costruttivamente anche l'opposizione. E' responsabilità del Parlamento, infatti, e non del Governo il mancato adeguamento dei Regolamenti parlamentari. Il senatore Carraro (FI-PdL) ha invitato la Presidenza a un rigoroso controllo sul decreto riguardante la Banca d'Italia. Il Presidente Grasso ha precisato che tutti i Gruppi parlamentari hanno concorso all'approvazione di emendamenti aggiuntivi al decreto salva Roma.
In apertura di seduta il senatore Santangelo (M5S) ha chiesto la votazione del processo verbale preceduta dalla verifica del numero legale. Essendo evidente la mancanza del numero legale e trattandosi di una seduta di comunicazioni, il Presidente Grasso ha rinviato la votazione alla prossima seduta.
Il Senato tornerà a riunirsi il 2 gennaio alle ore 16 per comunicazioni del Presidente.