Mercoledì 11 Settembre 2013 alle ore 16:04
100ª Seduta pubblica
Senato TV
100ª Seduta pubblica
Mercoledì 11 settembre 2013 alle ore 16:04
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Letta ha reso un'informativa sul vertice G20 tenutosi a San Pietroburgo il 5 e 6 settembre scorso. Il vertice conferma che l'economia mondiale sta uscendo dalla crisi: all'ordine del giorno vi erano, infatti, i temi dello sviluppo, del lavoro, del commercio. L'Italia non è stata trattata come un sorvegliato speciale ed è stata promossa per i risultati raggiunti. Per non vanificarli ed evitare l'aumento degli interessi sul debito, che costano ogni anno 85 miliardi di euro, occorre stabilità politica. Sul versante economico, al vertice russo sono emerse differenze tra i Paesi, ma sono stati fatti passi avanti sui temi della lotta all'evasione e all'elusione fiscale, della crescita, della regolazione finanziaria, del contrasto alla corruzione, della lotta al protezionismo. L'Italia, che ha avuto occasioni di dialogo con Brasile, Cina, India, Indonesia, Messico, Turchia, si è impegnata a lanciare un piano di attrazione per gli investimenti, a proseguire l'azione di semplificazione, a tagliare il costo del lavoro, a promuovere l'occupazione giovanile e a riformare i centri pubblici per l'impiego. L'attenzione dei media e dell'opinione pubblica si è concentrata sulla Siria, di cui si è discusso a margine del vertice. Ricordando il vibrante appello di papa Francesco per la pace, il Presidente del Consiglio ha illustrato la posizione italiana che è basata su tre pilastri. La condanna dell'utilizzo delle armi chimiche e la censura del crimine contro l'umanità di cui si è reso responsabile il governo siriano, che merita quindi una sanzione. La centralità del ruolo delle Nazioni Unite, garante della pace, e la possibilità di giungere a una risoluzione del Consiglio di sicurezza per bandire l'uso delle armi chimiche. L'impegno a costruire una posizione comune europea. In assenza di un mandato dell'ONU, l'Italia non parteciperà a un intervento militare le cui conseguenze sono imprevedibili. Esiste lo spazio per una soluzione alternativa a quella militare: la Russia ha proposto di porre l'arsenale chimico siriano sotto controllo internazionale e gli USA si sono dichiarati disponibili a esplorare una soluzione diplomatica. Nessuna delle parti in conflitto in Siria è in grado di prevalere: per trovare una soluzione negoziale e stabilizzare un'area d'importanza cruciale, occorre lavorare a una Conferenza Ginevra 2 che affronti, tra le altre, la questione dell'emergenza umanitaria.
Nella conseguente discussione, sono intervenuti i senatori: Casini (SCpI); Orellana, Santangelo, Cotti (M5S); Compagna (GAL); Nencini (Aut-PSI); Loredana De Petris (Misto-Sel); Bitonci (LN-Aut); Paolo Romani (PdL); Martini (PD).
Scelta Civica per l'Italia ha sottolineato che i risultati raggiunti con i sacrifici degli italiani non possono essere vanificati da atti d'irresponsabilità politica. Sul versante della crescita, occorre privilegiare l'intervento sul cuneo fiscale; sul versante della politica estera, un intervento militare unilaterale, in un Paese dove si fronteggiano frazioni terroristiche, destabilizzerebbe l'area mediorientale e scatenerebbe tensioni tra USA e Russia.
Movimento 5 Stelle ha denunciato la scarsa iniziativa italiana e europea per una soluzione negoziale del conflitto siriano; ha denunciato la fornitura di armi alle parti in conflitto; ha sottolineato divergenze all'interno del Governo italiano, ove il Presidente Letta sottoscrive il documento che condanna Assad mentre il Ministro degli esteri attende la verifica delle responsabilità del regime siriano.
Il Gruppo Grandi Autonomie e Libertà ha augurato successo all'iniziativa russa, nella convinzione che la crisi siriana sancisca la crisi delle Nazioni Unite e confermi l'ipotesi di guerre per procura, tese a dissolvere forme statuali.
Sostenitore del principio d'ingerenza umanitaria, il senatore Nencini (Aut-PSI) è convinto della necessità di creare nuovi strumenti d'intervento internazionale e di costruire un'Europa politica per fronteggiare le preoccupanti dinamiche in atto nei Paesi nordafricani e mediorientali. Ha invitato quindi il Governo a promuovere una conferenza euromediterranea.
Sinistra Ecologia e Libertà ha auspicato maggiore attenzione sul tema dei cambiamenti climatici. Ha poi denunciato l'ambiguità del documento sottoscritto dal presidente del Consiglio a San Pietroburgo, mentre ha espresso apprezzamento per la posizione contraria all'intervento militare espressa il 27 agosto davanti alle Commissioni affari esteri dalla Ministro Bonino.
La Lega Nord ha rilevato che il coinvolgimento dei Paesi emergenti non ha prodotto risultati apprezzabili sul governo dell'economia mondiale. Il vertice di San Pietroburgo, inoltre, non ha trovato soluzione alla crisi siriana: ha evidenziato invece una spaccatura a livello europeo e un atteggiamento ambiguo del Governo italiano, che ha appoggiato la proposta russa e il documento di sostegno agli USA.
Il PdL ha posto l'accento sulla complessità della situazione mediorientale, non riconducibile alla dicotomia tra sunniti e sciiti, e ha rilevato la difficoltà di operare distinzioni manichee tra le parti in conflitto. Ha rammentato infine che gli ultimi tentativi di esportare la democrazia hanno favorito i fondamentalismi.
Il PD ha espresso apprezzamento per la posizione del Governo su una crisi gravida di rischi, che ha acuito le tensioni internazionali con ricadute negative sull'economia mondiale. La vicenda siriana è destinata a ridisegnare le relazioni e le gerarchie internazionali: di qui la necessità di rafforzare l'Europa.
L'Assemblea ha quindi approvato la richiesta di adozione della procedura abbreviata prevista dall'articolo 81 del Regolamento in ordine al disegno di legge n. 119, d'iniziativa del senatore D'Alì (PdL), recante nuove disposizioni in materia di aree protette. Le dichiarazioni di voto, iniziate nella seduta antimeridiana, sono proseguite con gli interventi dei senatori D'Alì (PdL) e Caleo (PD), favorevoli alla richiesta, e della senatrice De Petris (Misto-SEL), che ha annunciato l'astensione.
E' stata approvata anche la richiesta di adozione di procedura abbreviata in ordine ai disegni di legge n. 120, d'iniziativa dei senatori D'Alì e Gibiino (PdL), e n. 370, d'iniziativa del senatore Filippi (PD) e altri, recanti nuove disposizioni in materia portuale. A favore della richiesta si sono pronunciati i senatori: Davico (LN-Aut), Maurizio Rossi (SCpI), D'Alì (PdL) e Filippi (PD). Contro la richiesta, per motivi di metodo, si è pronunciato il senatore Scibona (M5S).
Il senatore D'Alì (PdL), presentatore del ddl n. 121, recante modifiche al decreto legislativo n. 152 del 2006 e altre disposizioni in materia ambientale, ha accettato, su domanda del Sottosegretario di Stato per l'ambiente Cirillo, di ritirare la richiesta di procedura abbreviata, in considerazione della presentazione a breve di un provvedimento d'urgenza del Governo.
L'Assemblea ha infine avviato l'esame della relazione al Parlamento predisposta dal Governo ai sensi dell'articolo 10-bis, comma 6, della legge 31 dicembre 2009 n. 196. Il senatore Azzollini (PdL) ha illustrato i contenuti del documento che si sofferma sugli impatti stimati delle misure del decreto-legge n. 102 del 28 agosto 2013, che avranno un effetto favorevole sull'economia e lasceranno inalterato l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, riflettendosi sul fabbisogno finanziario e sul debito. Il decreto interviene su quattro capitoli: rifinanzia la Cassa integrazione guadagni, prevede un'ulteriore salvaguardia per gli esodati, reca misure a sostegno delle famiglie su mutui per la prima casa e gli affitti, cancella per il 2013 la prima rata dell'IMU. Il relatore ha chiesto al Governo di appurare se l'aumento di 7,2 miliardi del debito, conseguente al pagamento dei debiti pregressi degli enti territoriali, sia compatibile con il Fiscal compact. Ha poi sottolineato che i dati ISTAT confermano le stime dell'OCSE su una decrescita di 1,8 punti percentuali.
Nella discussione sono intervenuti i senatori: Uras (Misto-SEL), Linda Lanzillotta (SCpI), Raffaela Bellot (LN-Aut) e Fornaro (PD). In sede di replica, il Sottosegretario di Stato per l'economia Baretta ha sottolineato la complessità e fragilità della situazione della finanza pubblica, che presenta rischi e potenzialità. Il Governo fornirà i chiarimenti richiesti in sede di esame del decreto-legge n.102 e di presentazione della nota di aggiornamento del DEF. Il Sottosegretario Baretta ha quindi accolto la proposta di risoluzione n. 3, a firma dei senatori Zanda (PD), Schifani (PdL), Fravezzi (Aut-PSI), Susta (SCpI) e Ferrara (GAL). Ha invece respinto le proposte di risoluzione n. 1, del senatore Bitonci (LN-Aut) e altri, e n. 2, sella senatrice Lezzi (M5S) e altri. Le dichiarazioni e la votazione finale sono rinviate alla seduta di domani.