91ª Seduta pubblica
Mercoledì 7 agosto 2013 alle ore 09:33
L'Assemblea ha proseguito l'esame del ddl n. 974 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell'economia, già approvato dalla Camera dei deputati.
Noto come decreto del fare, il provvedimento reca misure per la crescita economica, che comprendono interventi per il sostegno alle imprese, per il potenziamento dell'Agenda digitale italiana e per il rilancio delle infrastrutture; semplificazioni, che riguardano l'amministrazione, il fisco, l'istruzione, l'università e la ricerca; misure per l'efficienza del sistema giudiziario e la definizione del contenzioso civile, che riguardano giudici ausiliari, tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari, modifiche all'organico dei magistrati addetti alla Corte di cassazione, misure processuali, modifiche all'ordinamento giudiziario, disposizioni in materia di concordato preventivo, misure per il funzionamento dei servizi di giustizia e in materia di mediazione civile e commerciale.
Tra le misure che hanno un più diretto impatto sul sistema economico si segnalano la semplificazione dell'accesso al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (PMI); il finanziamento a tasso agevolato di nuovi macchinari ed impianti ad uso produttivo; il sostegno a grandi progetti di ricerca e innovazione industriale; le misure di liberalizzazione per ampliare la concorrenza nel mercato del gas naturale, dei carburanti e dell'energia elettrica; i finanziamenti agevolati alle imprese italiane che investono nei Paesi in via di sviluppo; l'intervento sul contratto istituzionale di sviluppo per accelerare la spesa dei fondi comunitari relativi alla programmazione 2007-2013; la liberalizzazione dell'accesso ad internet tramite rete wi-fi; l'istituzione di un fondo per il rilancio delle infrastrutture, con dotazione complessiva di 2.069 milioni di euro da ripartire negli anni dal 2013 al 2017 per finanziare specifici interventi cantierati e cantierabili. Tra le disposizioni in materia di semplificazione fiscale, si ricordano la soppressione della responsabilità solidale dell'appaltatore per il versamento dell'IVA da parte del subappaltatore; le agevolazioni per i contribuenti in difficoltà economica, che danno seguito agli impegni del Governo in tema di rateizzazione del pagamento delle imposte e limiti alla pignorabilità della prima casa e dei beni strumentali delle imprese; la proroga al 31 dicembre 2013 dell'operatività delle disposizioni in materia di gestione delle entrate locali, che consente anche ai concessionari diversi da Equitalia di proseguire le attività di accertamento e riscossione. Tra le misure di semplificazione amministrativa, spiccano l'introduzione dell'indennizzo da ritardo determinato dalla pubblica amministrazione, la cui misura è stabilita in 30 euro per ogni giorno di ritardo con un tetto massimo di duemila euro; le deroghe ai limiti di spesa per gli enti locali coinvolti nell'organizzazione di Expo 2015. In tema di università, vi sono norme sul turn-over e sulle chiamate dirette. Con riguardo alle misure in tema di giustizia, si prevedono: la nomina di 400 giudici ausiliari per deflazionare il contenzioso civile pendente presso le Corti d'appello; l'intervento sulla procedura di opposizione al decreto ingiuntivo per accelerare la fissazione dell'udienza di comparizione delle parti; la semplificazione del contenuto della motivazione della sentenza civile; la reintroduzione del carattere obbligatorio della mediazione civile e commerciale.
Il decreto-legge è stato esaminato in sede referente dalle Commissioni riunite affari costituzionali e bilancio, che hanno approvato emendamenti al fine di garantire che il cinquanta per cento del Fondo di garanzia per le imprese sia destinato a investimenti inferiori a 500 milioni di euro; hanno eliminato la modifica al tetto degli stipendi dei manager pubblici; hanno soppresso l'articolo introdotto alla Camera sul Documento unico di regolarità tributaria (DURT); hanno introdotto disposizioni per favorire investimenti in infrastrutture digitali, per favorire gli acquisti on line della pubblica amministrazione, per realizzare il fascicolo sanitario elettronico; hanno esteso gli interventi per la sicurezza all'edilizia scolastica; hanno limitato al dieci per cento la quota di beni demaniali da destinare alla riduzione del debito pubblico; hanno migliorato le norme a favore degli studenti meritevoli attraverso le borse di mobilità per universitari.
Nella seduta pomeridiana di ieri ha avuto inizio l'esame dell'articolato e, dopo il ritiro di molte proposte di modifica, sono stati approvati soltanto gli emendamenti della Commissione fino all'articolo 49 del decreto-legge.
Nella seduta di oggi l'Assemblea ha approvato gli emendamenti della Commissione: 49-quater.0.6, 50.8, 52.2, 54-bis.500, 54-ter.500, 56-bis.1000 (testo 2), 56-ter.0.1000, 56-ter.0.2 (testo 2), 58.9, 59.500, 60.2, 76.2 (testo 2), 79.1, 82.500 e 84-bis.0.1000 (cfr. Allegato A del Resoconto stenografico). Sul tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari, è stato approvato, con il parere contrario del Governo, l'emendamento 73.24 della Lega Nord in base al quale lo stage non è più titolo per l'accesso al concorso in magistratura.
Nella ripresa degli emendamenti accantonati riferiti all'articolo 30, sulle semplificazioni in materia edilizia, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Lupi ha sollecitato un ritorno al testo della Camera che, nel rispetto dei vincoli ambientali e paesaggistici, consente, con la presentazione della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), interventi sulla sagoma degli edifici. La senatrice Finocchiaro (PD) ha invece difeso l'emendamento 30.6 delle Commissioni che esclude gli edifici dei centri storici dalla normativa di semplificazione. I relatori hanno preannunciato un nuovo emendamento e il Presidente ha rinviato il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana.
Tra gli ordini del giorno approvati, il G83.200 riguarda la possibilità di emanare un decreto correttivo, entro il 12 settembre 2013, per apportare correzioni, concordate con le Commissioni di merito di Camera e Senato, sulla riorganizzazione delle circoscrizioni giudiziarie.