85ª Seduta pubblica
Mercoledì 31 luglio 2013 alle ore 16:01
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 941 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 61, recante nuove disposizioni urgenti a tutela dell'ambiente, della salute e del lavoro nell'esercizio d'imprese d'interesse strategico nazionale, già approvato dalla Camera dei deputati.
Il decreto-legge - hanno ricordato nella seduta antimeridiana i relatori, senatori Tomaselli (PD) e Bruni (PdL) - è il terzo provvedimento d'urgenza emanato negli ultimi dieci mesi per far fronte all'emergenza ambientale e occupazionale dello stabilimento Ilva di Taranto. In base all'articolo 1, il Consiglio dei Ministri può deliberare il commissariamento di imprese d'interesse strategico nazionale, con almeno mille lavoratori subordinati, la cui attività produttiva comporti oggettivamente pericoli gravi per l'integrità dell'ambiente e della salute a causa dell'inosservanza reiterata dell'autorizzazione integrata ambientale. Il commissario, nominato per dodici mesi, prorogabili fino a trentasei, esercita i poteri degli organi di amministrazione d'impresa e predispone il piano industriale, che deve conformarsi al piano ambientale redatto da tre esperti nominati dal Ministero dell'ambiente. La Camera ha introdotto l'obbligo, nella procedura di commissariamento, del parere delle Commissioni parlamentari; ha previsto che le norme del decreto siano applicabili anche a un singolo stabilimento o ramo d'azienda; ha attribuito all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) la competenza a rilevare l'inosservanza delle prescrizioni contenute nell'autorizzazione integrata ambientale; ha specificato che le somme sottoposte a sequestro penale e svincolate dal giudice debbano essere destinate a interventi di bonifica. L'altro ramo del Parlamento ha poi introdotto gli articoli 2-bis, che assegna uno stanziamento di ulteriori 90.000 euro per le attività ispettive dell'ISPRA; 2-ter, che prevede per la Regione Puglia una deroga al patto di stabilità per gli interventi di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio della città di Taranto; 2-quater, che pone fine alla figura del Garante dell'attuazione dell'aia di Taranto.
L'Assemblea ha respinto, con un'unica votazione, le proposte di questione pregiudiziale illustrate dalla senatrice Nugnes (M5S) e dal senatore Bitonci (LN-Aut). Il Movimento 5 Stelle chiedeva di non procedere all'esame del ddl perché esso contrasta con diversi articoli della Costituzione italiana e con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, consentendo il perdurante esercizio dell'iniziativa economica privata con modalità tali da recare danno alla sicurezza, alla dignità umana, alla salute e all'ambiente. La Lega Nord chiedeva invece di non procedere all'esame di un provvedimento che viola il principio costituzionale della libera iniziativa economica. E' stata respinta anche la proposta di questione sospensiva del senatore Bitonci (LN-Aut) e altri che chiedeva il parere del CNEL.
Nella discussione generale sono intervenuti i senatori: Lucidi, Vilma Moronese, Barbara Lezzi, Ciampolillo, Buccarella, Martelli (M5S); Scilipoti, Mancuso, Iurlaro (PdL); Laura Puppato (PD); Adele Gambaro (Misto); Di Biagio, Dalla Zuanna (SCpI); Loredana De Petris (Misto-SEL); Consiglio (LN-Aut); Mucchetti (PD).
In replica il relatore Tomaselli (PD) ha evidenziato alcune novità del provvedimento, tra cui il nesso tra piano industriale e risanamento ambientale, lo sblocco delle risorse destinate al risanamento, il collegamento tra autorizzazione integrata ambientale e valutazione del danno sanitario. Ha richiamato quindi la necessità di convertire definitivamente il decreto-legge per scongiurare l'ipotesi di decadenza e ha negato l'esistenza di un conflitto d'interessi in capo al commissario Enrico Bondi. Il relatore Bruni (PdL) ha ricordato l'importanza del polo siderurgico per l'economia, l'occupazione e per la bilancia commerciale del Paese e ha sollecitato una nuova indagine epidemiologica.
Il Governo, rappresentato dal Sottosegretario di Stato all'ambiente e alla tutela del territorio e del mare Cirillo, ha accolto ordini del giorno in tema di definizione di un piano nazionale per le bonifiche degli stabilimenti di interesse strategico; effettuazione di un'indagine epidemiologica che muova dallo studio Sentieri; ruolo del Ministero della salute; rafforzamento di attività di controllo sulle situazioni di calamità naturale di origine antropica; introduzione nel codice penale di un titolo concernente i delitti ambientali.
Sono stati respinti tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge. L'esame del ddl proseguirà nella seduta di domani.
In apertura di seduta, si è svolto un breve dibattito sulla pratica dell'ostruzionismo parlamentare e sul rispetto del Regolamento in relazione alle tensioni che si sono manifestate prima della votazione finale del decreto-legge su occupazione e IVA. Hanno preso la parola i senatori: Zanda (PD), Morra (M5S), Schifani (PdL), Susta (SCpI).