79ª Seduta pubblica
Giovedì 25 luglio 2013 alle ore 16:00
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Letta ha risposto a interrogazioni a risposta immediata su due argomenti: misure di riduzione del debito pubblico e imposizione fiscale; politiche del lavoro.
Riguardo al primo argomento hanno formulato quesiti i senatori: Zanda (PD), su strategia e tempi di riduzione del debito pubblico; Schifani (PdL), su abolizione dell'IMU, riforme strutturali, dismissioni del patrimonio pubblico; Barbara Lezzi (M5S), sugli effetti negativi delle politiche di austerità; Lanzillotta (SCpI), su un piano straordinario per attuare il Fiscal Compact; Candiani (LN-Aut), sui proventi fiscali del gioco d'azzardo; Uras (Misto-SEL) su nuove strategie di riduzione del debito basate sullo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio pubblico; Panizza (Aut-PSI) su iniziative per favorire il rientro in Italia di imprese delocalizzate; Ferrara (GAL) sui metodi per aumentare le esportazioni e ridurre il rapporto tra debito e Pil.
Il Presidente Letta ha confermato che il debito pubblico italiano negli anni della crisi è cresciuto percentualmente meno di quello di altri Paesi: tale circostanza ha consentito all'Italia di uscire dalla procedura di deficit eccessivo. Per migliorare il rapporto debito-Pil occorre una strategia multipla volta a rilanciare crescita, investimenti, occupazione. La linea del rigore dovrà proseguire, anche per poter realizzare investimenti produttivi, e i positivi incentivi per le ristrutturazioni edilizie e per il lavoro andranno confermati nella legge di stabilità. Oltre a proseguire la revisione della spesa pubblica, il Governo intende attirare investimenti stranieri e abbattere lo stock del debito attraverso interventi sul patrimonio immobiliare.
Riguardo al secondo argomento, hanno posto quesiti i senatori: Annamaria Parente (PD), sul rafforzamento dei servizi all'impiego e delle politiche attive per il lavoro; Anna Maria Bernini (PdL), su riduzione della pressione fiscale, semplificazione e flessibilizzazione; Alessandra Bencini (M5S), su contrasto della delocalizzazione delle imprese italiane; Susta (SCpI), sui contratti di lavoro; Centinaio (LN-Aut) sul rimpatrio degli extracomunitari disoccupati; De Petris (Misto-SEL) sugli esodati e sul mancato incremento dell'occupazione della flessibilità in uscita; Panizza (AUT-PSI) sulla chiusura della Whirpool di Trento e sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga; Barani (GAL) sugli effetti negativi della riforma Fornero per il personale medico e sanitario.
Il Presidente del Consiglio ha posto l'accento sull'impegno a incentivare il lavoro a tempo indeterminato: la stabilizzazione dei rapporti di lavoro, infatti, è vantaggiosa anche per le imprese. Ha quindi menzionato l'accordo delle parti sociali per una maggiore flessibilità in relazione ad Expo 2015; ha ricordato l'incentivo ad assumere i lavoratori Aspi e la carta per l'inclusione sociale; ha precisato che il decreto flussi tiene conto dei dati sull'occupazione degli immigrati. Ha infine riconosciuto la necessità di rifinanziare in autunno la cassa integrazione e di riformare i servizi all'impiego, considerando le migliori esperienze europee.