74ª Seduta pubblica
Martedì 23 luglio 2013 alle ore 09:32
L'Assemblea ha avviato l'esame del disegno di legge n. 896, di conversione in legge del decreto-legge 1° luglio 2013, n. 78, recante disposizioni urgenti in materia di esecuzione della pena.
Il relatore, senatore D'Ascola (PdL), ha riferito sui contenuti del provvedimento, composto di sei articoli, che affronta l'emergenza del sovraffollamento delle carceri tenendo conto della sentenza Torreggiani della Corte europea dei diritti dell'uomo. L'eccesso di popolazione carceraria - ha rilevato il relatore - è problema complesso che affonda le radici nel fallimento delle iniziative di depenalizzazione e nella permanenza di un sistema sanzionatorio sbilanciato sulle misure detentive.
L'articolo 1modifica gli articoli 284 e 656 del codice di procedura penale, relativamente alla disciplina degli arresti domiciliari e a quella della sospensione dell'ordine di esecuzione delle pene detentive, con lo scopo di ridurre gli ingressi in carcere. L'articolo 2 interviene sulla legge n. 304 del 1975, prevedendo che i detenuti e gli internati possano essere assegnati anche a prestare la propria attività a titolo volontario gratuito nell'esecuzione di progetti di pubblica utilità. L'articolo 3 modifica il testo unico sulle sostanze stupefacenti nel senso di estendere l'applicazione del beneficio, attualmente limitato ai soggetti che abbiano violato in maniera non grave le disposizioni in materia di stupefacenti, anche ad altri reati. L'articolo 4 disciplina i compiti attribuiti al commissario straordinario del Governo per le infrastrutture carcerarie, conferendogli il compito di intervenire sulla destinazione e valorizzazione di beni immobili penitenziari, anche attraverso lo strumento della permuta. L'articolo 5reca la consueta clausola di invarianza finanziaria, prevedendo che all'attuazione delle disposizioni si provveda tramite l'utilizzo delle risorse disponibili senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato.
La discussione in Commissione si è concentrata sulla soppressione del divieto di applicare la detenzione domiciliare ai soggetti cui è stata applicata la recidiva reiterata e sull'opportunità di includere il furto pluriaggravato e il furto in abitazione nell'elenco dei reati ostativi, per i quali non è ammesso il beneficio delle pene alternative.
L'Assemblea ha respinto la questione pregiudiziale, illustrata dalla senatrice Bisinella (LN-Aut), secondo cui il provvedimento è una forma d'indulto mascherato che viola il principio di eguaglianza, e la questione sospensiva, avanzata dal senatore Volpi (LN-Aut), che ha chiesto il parere del CNEL per valutare l'impatto economico delle disposizioni sul lavoro esterno. A favore delle questioni incidentali hanno votato la Lega Nord e il Movimento 5 Stelle.
Nella discussione generale sono intervenuti i senatori: Volpi, Crosio, Candiani, Bitonci, Consiglio, Patrizia Bisinella, Emanuela Munerato, Erika Stefani, Raffaela Bellot, Davico (LN-Aut); Scilipoti, Torrisi (PdL); Cioffi, Cappelletti, Giarrusso (M5S); Scalia, Ginetti, Manuela Granaiola, Casson, Lo Giudice (PD); Maurizio Rossi, Albertini (SCpI); De Cristofaro (Misto-SEL); Barani (GAL).
L'esame proseguirà nella seduta pomeridiana.