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61ª Seduta pubblica
Martedì 9 luglio 2013 alle ore 09:34
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl costituzionale n. 813, nel testo proposto dalla Commissione che reca istituzione del Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali, e del connesso ddl n. 343.
Nel riferire sui contenuti del ddl costituzionale presentato dal Governo, la relatrice, senatrice Finocchiaro (Pd), ha sottolineato che esso non mira a inaugurare un percorso costituente bensì ad attivare l'esercizio di un potere costituito, circoscritto alla revisione della seconda parte della Costituzione. Rispetto all'ipotesi originaria di una convenzione composta anche da non parlamentari, con funzioni redigenti, il provvedimento esalta la centralità del Parlamento, affidando esclusivamente alle Camere il procedimento di revisione costituzionale. Quanto alla scansione temporale, la previsione di scadenze verificabili riguardo all'andamento dei lavori - ha precisato la relatrice - è espressione della volontà politica di pervenire a un risultato positivo, considerati i numerosi fallimenti dei tentativi di riforma negli ultimi anni. La Commissione affari costituzionali ha comunque rimodulato alcuni termini.
L'articolo 1 prevede l'istituzione di un Comitato parlamentare, composto da venti deputati e venti senatori, nominati dai Presidenti delle Camere tra i componenti delle Commissioni affari costituzionali dei due rami del Parlamento, su designazione dei Gruppi. Il criterio di nomina è misto, combinando la consistenza numerica dei Gruppi con il criterio della percentuale di voti ottenuti dalla lista o dalla coalizione; occorre in ogni caso assicurare la presenza di almeno un rappresentante per Gruppo e di un rappresentante delle minoranze linguistiche.
L'articolo 2 definisce la competenza del Comitato, che è chiamato a esaminare in sede referente i progetti di legge costituzionale relativi ai Titoli I, II, III e V della parte seconda della Costituzione, nonché i conseguenti progetti di legge ordinaria di riforma dei sistemi elettorali. La Commissione ha soppresso il riferimento alle modifiche della forma di Stato, della forma di governo e del bicameralismo Il Comitato esamina i ddl in sede referente, secondo le norme del regolamento della Camera dei deputati e, a maggioranza assoluta dei componenti, può adottare norme integrative per il proprio funzionamento. E' stato approvato un emendamento della Lega che prevede la consultazione delle autonomie territoriali.
L'articolo 3 descrive i lavori delle assemblee di Camera e Senato che non possono esaminare contemporaneamente distinti progetti di riforma definiti dall'organo bicamerale. Sono previsti limiti all'emendabilità dei testi, in conformità con quanto previsto per la legge di stabilità: possono essere presentati solo emendamenti respinti dal Comitato o in correlazione diretta con le parti modificate.
L'articolo 4 prescrive che ciascun progetto di legge sia omogeneo, autonomo e coerente dal punto di vista sistematico e prevede un termine di diciotto mesi per la conclusione dei lavori; al Comitato sono riservati 6 mesi per completare il lavoro in sede referente. Ciascun ramo del Parlamento ha tre mesi di tempo per esaminare i progetti di legge e l'intervallo tra la prima e la seconda deliberazione è ridotto a 45 giorni.
Per coinvolgere il corpo elettorale nell'azione riformatrice, l'articolo 5 introduce una novità che rafforza la procedura ordinaria di revisione costituzionale, prevedendo la possibilità di referendum confermativo anche nel caso in cui il testo sia approvato a maggioranza dei due terzi delle Camere.
L'Assemblea ha respinto, con unica votazione, le questioni pregiudiziali QP1 e QP2, presentate e illustrate dai senatori Campanella (M5S) e altri e Loredana De Petris (Misto-SEL) e altri, con le quali si proponeva di non procedere all'esame di un provvedimento che, delineando un procedimento straordinario, derogatorio rispetto all'iter di revisione disciplinato dalla Costituzione, viola gli articoli 138, 72 e 64 della Costituzione. A favore delle pregiudiziali sono intervenuti i senatori Giarrusso (M5S) e De Cristofaro (Misto-SEL).
Nella discussione generale, che proseguirà nella seduta pomeridiana, sono intervenuti i senatori: Fazzone, Zanettin, Liuzzi (PdL); Cioffi, Morra (M5S); Pagliari, Astorre, Scalia, Gotor, Mineo (PD); Maran (SCpI); De Cristofaro (Misto-SEL); Paola De Pin (Misto).
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