Senato TV
467ª Seduta pubblica
Mercoledì 17 giugno 2015 alle ore 16:30
L'Assemblea ha approvato la risoluzione di maggioranza che approva la relazione del Governo sugli effetti finanziari conseguenti alla sentenza della Corte costituzionale in materia di indicizzazione delle pensioni.
Il relatore, sen. Guerrieri Paleotti (PD), ha ricordato che, con la sentenza n. 70 del 2015, la Corte costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della misura, contenuta nel decreto salva Italia del 2011, che prevedeva la deindicizzazione, nel biennio 2012-2013, per le pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo. Il pagamento degli arretrati 2012-2014 e delle spese maturate nel 2015 - pari complessivamente a 17,6 miliardi - comporterebbe la violazione delle regole di bilancio europee: l'indebitamento netto tendenziale salirebbe infatti dal 2,5 al 3,6 per cento. Per contemperare l'attuazione della sentenza con la salvaguardia degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF, il Governo ha adottato un decreto-legge che, richiamando i criteri solidaristici del sistema previdenziale e i principi di adeguatezza, gradualità e proporzionalità menzionati dalla Corte, modifica la disciplina della rivalutazione automatica delle pensioni. In sintesi, si fissano diverse percentuali di indicizzazione, si prevede la restituzione parziale degli arretrati e si concentra il rimborso sulle classi pensionistiche più basse.
Nella discussione sono intervenuti i sen. Morra e Puglia (M5S); Lai e Sangalli (PD); Alessandra Bencini e Campanella (Misto); Tosato (LN); Anna Cinzia Bonfrisco (CR) e Ceroni (FI-PdL). Le opposizioni hanno criticato il decreto-legge perché contiene misure inique, non rispetta i principi di proporzionalità, gradualità, adeguatezza, copre la nuova spesa con un risparmio di bilancio non ancora contabilizzato.
La proposta di risoluzione n. 1, presentata dal Gruppo Misto-SEL, impegna il Governo a ritirare la relazione in quanto implica scelte normative non conformi alla sentenza della Corte. La proposta di risoluzione n. 4 della Lega Nord prevede di dare piena attuazione alla sentenza della Corte, procedendo alla restituzione della somma relativa alla mancata indicizzazione per il biennio 2012-2013. La proposta di risoluzione n. 5, presentata da M5S, impegna a restituire gli arretrati per un importo non inferiore a 13 miliardi, reperendo le risorse attraverso interventi di spending review, e a rivedere il Trattato europeo di stabilità. La proposta di risoluzione n. 6 di FI-PdL impegna il Governo a dare piena attuazione alla sentenza, attraverso rateizzazioni e crediti di imposta. La proposta di risoluzione n. 3 di CR impegna il Governo ad adottare misure temporanee (contributo di solidarietà sulle baby pensioni per la parte eccedente il trattamento minimo) e strutturali (interventi di riequilibrio fiscale e previdenziale) per superare l'approccio una tantum del decreto-legge e risolvere la questione della mancata indicizzazione.
Il Vice Ministro dell'economia e finanze Morando ha ricordato, in primo luogo, l'orientamento espansivo della politica di bilancio, che ha fissato un obiettivo di indebitamento programmatico maggiore di quello previsto dalla legislazione vigente. Ha quindi rilevato che una manovra aggiuntiva, volta a finanziare integralmente gli oneri derivanti dalla sentenza della Corte, avrebbe effetti recessivi e impedirebbe all'Italia di invocare la clausola delle riforme che consente margini per una politica fiscale anticiclica. Ha negato, infine, che il decreto-legge del Governo aggiri la sentenza: l'illegittimità non riguarda il blocco delle rivalutazioni, bensì l'eccessiva durata e la mancata applicazione del principio di progressività. Il Vice Ministro, infine, ha accettato la proposta di maggioranza e ha espresso parere contrario sulle altre.
Nelle dichiarazioni di voto hanno annunciato voto contrario alla risoluzione di maggioranza i sen. Silvana Comaroli (LN), Loredana De Petris (Misto-SEL), Nunzia Catalfo (M5S), Mandelli (FI-PdL). Hanno annunciato voto favorevole i sen. Sacconi (AP), D'Anna (GAL) e Santini (PD).
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