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356ª Seduta pubblica
Giovedì 20 novembre 2014 alle ore 09:33
L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1070, in materia di responsabilità civile dei magistrati. Il testo passa all'esame della Camera.
Il ddl è volto a modificare la legge n. 117 del 1988 (legge Vassalli) al fine di rendere effettiva la disciplina della responsabilità civile dello Stato e dei magistrati, anche alla luce dell'appartenenza dell'Italia all'Unione europea. La possibilità di ricorso del cittadino contro lo Stato è ampliata attraverso l'eliminazione del filtro di ammissibilità della domanda risarcitoria. La Commissione ha soppresso l'articolo 1, concernente le attribuzioni della Corte di cassazione, escludendo la responsabilità diretta dei magistrati. L'articolo 2 definisce la colpa grave, che consiste nella violazione manifesta della legge e del diritto dell'UE, il travisamento del fatto e delle prove, ovvero l'affermazione di un fatto la cui esistenza è esclusa dagli atti del procedimento, l'emissione di un provvedimento cautelare fuori dai casi consentiti dalla legge. Una clausola di salvaguardia esclude che possa dar luogo a responsabilità l'attività di interpretazione di norme di diritto e quella di valutazione del fatto e delle prove. In caso di violazione manifesta del diritto dell'Unione europea, si deve tener conto anche della mancata osservanza dell'obbligo di rinvio pregiudiziale ai sensi del Trattato sul funzionamento della UE, nonché del contrasto dell'atto o del provvedimento con l'interpretazione espressa dalla Corte di giustizia europea. L'Assemblea ha soppresso l'articolo 4. L'articolo 5 disciplina l'azione di rivalsa nei confronti del magistrato: il Presidente del Consiglio, entro due anni dal risarcimento, ha l'obbligo di esercitarla nel caso di diniego di giustizia ovvero nei casi in cui la violazione della legge e del diritto comunitario, o il travisamento del fatto o delle prove, sono stati determinati da dolo o negligenza inescusabile. La misura della rivalsa non può superare una somma pari alla metà di una annualità dello stipendio.
Nella seduta pomeridiana di ieri sono stati approvati emendamenti ed articoli.
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Susta (SC), Zeller (Aut-PSI), Giarrusso (M5S), Giovanardi (NCD), Nadia Ginetti (PD). PD, SC e Autonomie hanno rilevato che il testo è equilibrato e risponde ad una duplice esigenza: dare seguito ad una sentenza di condanna della Corte di giustizia europea e definire meglio la responsabilità civile dei magistrati. Il provvedimento conferma la responsabilità indiretta; rimuove il filtro di ammissibilità della domanda risarcitoria, amplia la fattispecie della colpa grave, aumenta il limite della rivalsa. Lamentando la mancata approvazione dell'emendamento volto a includere l'imperizia nella fattispecie della colpa grave, NCD ha auspicato che la Camera migliori il testo. M5S ha rivendicato il merito di avere bloccato l'ennesimo tentativo di colpire la magistratura.
Hanno annunciato voto contrario i sen. Barani (GAL) e Caliendo (FI-PdL). Secondo FI-PdL il ddl presenta aspetti contraddittori: prevede che lo Stato risponda degli errori giudiziari nei casi di dolo e colpa grave, ma ammette la rivalsa solo per negligenza inescusabile. Nella definizione della colpa grave, inoltre, non è incluso il discostarsi, senza motivazione, dalla giurisprudenza della Cassazione. Secondo GAL il ddl smentisce i proclami del Presidente del Consiglio e tradisce la volontà espressa da venti milioni di cittadini nel referendum del 1987: la responsabilità del magistrato rimane indiretta anche nei casi di dolo e colpa grave.
Hanno annunciato l'astensione i sen. Erika Stefani (LN) e De Cristofaro (Misto-SEL). La Lega Nord considera il provvedimento scarsamente rispondente alle esigenze dei cittadini. SEL e Gruppo Misto ritengono prioritario contrastare la criminalità economica, intervenendo su autoriciclaggio, falso in bilancio, corruzione, evasione fiscale. Il ddl non affronta nodi strutturali e, sebbene la Commissione abbia migliorato il testo originario, sopprimendo la responsabilità diretta e il riferimento alla giurisprudenza della Cassazione, permangono aspetti contraddittori nel funzionamento dell'istituto della rivalsa.
In apertura di seduta, si è svolto un dibattito sulla sentenza della Cassazione che ha annullato la condanna contro i responsabili della strage dell'Eternit. Il sen. Zanda (PD) ha espresso dissenso nei confronti della sentenza. Il sen. Bruno (FI-PdL) ha osservato che la Cassazione, nel dichiarare prescritto il reato, ha applicato la legge: anziché criticare la sentenza bisognerebbe ridurre la durata dei processi. Il sen. Campanella (Misto), nell'esprimere disagio per le conseguenze della sentenza, ha invitato l'Assemblea a rivedere la norma sulla prescrizione. Il sen. Martelli (M5S) ha posto l'accento sulle responsabilità del Parlamento che ha ridotto i termini di prescrizione e il sen. Lucidi (M5S) ha chiesto di accelerare l'esame dei ddl in tema di prescrizione. Il presidente della Commissione giustizia Palma (FI-PdL) ha segnalato che, in base ad un'intesa tra i due rami del Parlamento, i ddl in tema di prescrizione saranno trattati prima dalla Camera. Secondo il sen. Susta (SC) occorre intervenire non sulla prescrizione ma sul reato di disastro ambientale. Il sen. De Cristofaro (SEL) ha evidenziato la necessità di introdurre nell'ordinamento i reati ambientali. Secondo il sen. Buemi (Aut-PSI) le regole vanno rispettate anche quando gli esiti non piacciono. Il sen. Candiani (LN) ha invitato alla coerenza: le sentenze non vanno commentate, soprattutto se non si conoscono le motivazioni. Il sen. Romano (PI) ha invitato l'Assemblea a non dividersi per ragioni ideologiche e a rivedere la fattispecie di reato ambientale. Il sen. Di Maggio (GAL) ha espresso stupore per la critica alla magistratura espressa dal Capogruppo del PD. La presidente della Commissione sanità De Biase (PD) ha chiesto l'assegnazione di un affare sul tema dell'amianto.
Al termine della seduta il Presidente di turno ha comunicato il nuovo calendario dei lavori approvato dalla Conferenza dei Capigruppo. La prossima settimana l'Assemblea esaminerà ratifiche di accordi internazionali, ddl sul traffico di organi, dimissioni del sen. Tocci, mozioni sull'infanzia. Giovedì pomeriggio si svolgerà il question time con il Ministro dell'economia.
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