Senato TV
347ª Seduta pubblica
Mercoledì 5 novembre 2014 alle ore 16:03
Con 157 voti favorevoli e 110 contrari, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando, nel testo licenziato dalla Camera, il decreto-legge sblocca Italia (ddl n. 1651 di conversione del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, che reca misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive).
Il Capo I del decreto reca misure per la riapertura dei cantieri; il Capo II reca misure per il potenziamento delle reti autostradali e di telecomunicazioni.Il Capo III reca misure in materia ambientale e per la mitigazione del dissesto idrogeologico. Il Capo IV reca misure per la semplificazione burocratica. Il Capo V reca misure per il rilancio dell'edilizia, mentre il Capo VI reca misure per il miglioramento della funzionalità aeroportuale. Il Capo VII riguarda misure per le imprese, il Capo VIII misure in materia ambientale, il Capo IX misure in materia di energia. Il Capo X reca misure finanziarie in materia di ammortizzatori sociali e ulteriori disposizioni finanziarie per gli enti territoriali.
Nella seduta antimeridiana si è svolta la discussione generale e il Ministro per il rapporti con il Parlamento Boschi ha posto la questione di fiducia.
In apertura di seduta, il sen. Palma (PdL) ha espresso perplessità sulla decisione, assunta questa mattina dalla Presidenza, di non procedere alla votazione della proposta di non passaggio agli articoli e di dare la parola al Governo per la replica. Richiamando una prassi che prevede la votazione della proposta prima della posizione della questione di fiducia, ha chiesto la convocazione della Giunta del Regolamento per fare chiarezza sull'applicazione degli articoli relativi alle questioni sospensive. Il sen. Crimi (M5S) ha chiesto alla Presidenza di mettere ai voti la proposta di non passaggio agli articoli avanzata questa mattina ovvero di convocare immediatamente la Giunta del Regolamento. Il Presidente Grasso, richiamando gli articoli 96 e 95 del Regolamento, ha spiegato che la proposta di non passaggio agli articoli ha natura sostanziale e segue una procedura diversa dalle questioni incidentali. Il sen. Malan (FI-PdL) ha rilevato che la Presidenza ha consentito di illustrare la proposta e di svolgere le dichiarazioni di voto.
Il Presidente della Commissione bilancio Azzollini (NCD), nel riferire sui profili di copertura finanziaria, ha evidenziato la necessità di tempi di esame più congrui. La 5a Commissione ha chiesto l'espunzione del comma 7 dell'articolo 34 (esclusione dal patto di stabilità interno delle spese per bonifica), che risulta scoperto. Ha poi formulato osservazioni sugli articoli 5 (concessioni autostradali), 7 (utilizzo di risorse del fondo per lo sviluppo), 16-bis (Anas), 20 (società immobiliari quotate) e 40 (ammortizzatori sociali in deroga).
Il Sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Pizzetti non ha accolto la richiesta della Commissione bilancio. Non potendo modificare il testo del decreto-legge, pena la sua decadenza, il Governo si è impegnato, nell'ambito di un provvedimento correttivo, a provvedere alla copertura dell'articolo 34.
Dopo che il Sottosegretario Pizzetti ha consegnato il testo della convenzione per le concessioni autostradali, richiamato all'articolo 5, i sen. Loredana De Petris (SEL), Malan (FI-PdL), Centinaio (LN), Cioffi (M5S) hanno rilevato che lo schemafornito dal Governo è incompleto, contiene numerosi omissis e non indica la durata delle concessioni.
Dopo che il sen. Calderoli (LN) ha rilevato la mancata approvazione in apertura di seduta del processo verbale, prima della votazione è mancato il numero legale.
Nella discussione sulla fiducia sono intervenuti i sen. Maria Mussini, Campanella (Misto); Arrigoni, Candiani (LN); Paola Nugnes, Cioffi, Airola, Elena Fattori (M5S); De Cristofaro, Uras (SEL); D'Alì (FI-PdL).
Le opposizioni hanno avanzato critiche di metodo e di merito. L'ennesima fiducia su un decreto privo dei requisiti costituzionali usurpa il potere legislativo del Parlamento e segna il passaggio ad un monocameralismo di fatto. Il provvedimento viola le competenze delle autonomie territoriali, contrasta con la normativa europea, manca di copertura finanziaria, affastella norme prive di coordinamento che, lungi dal semplificare, sono destinate a complicare la legislazione e a provocare contenzioso con enti locali e organi comunitari. Avendo difficoltà ad emanare regolamenti e decreti-attuativi, il Governo ricorre in modo ipertrofico a decreti-legge che peggiorano la qualità della legislazione. Secondo Forza Italia il decreto è la cifra dell'azione farraginosa e inconcludente del Governo. Il Gruppo ha criticato in particolare l'articolo 5 che prevede il rinnovo, con proroga trentennale, delle concessioni autostradali a favore di società private che non hanno vinto alcun bando di gara e figurano tra i finanziatori del Partito Democratico. E' incredibile, peraltro, che concessioni del valore di decine di milioni di euro non comportino benefici per la finanza pubblica. Infine, le norme sui poteri sostitutivi e sulle trivellazioni espropriano le competenze di regioni e comuni. M5S, SEL e Gruppo Misto hanno criticato il modello di sviluppo sotteso al decreto che non garantisce alcun futuro al Paese: il Governo scommette sulle grandi opere inutili, sulla cementificazione, l'asfalto, gli inceneritori, le trivellazioni, e reitera la logica dei commissariamenti, delle deroghe ai vincoli urbanistici e ambientali, che tanti danni ha arrecato al territorio. Hanno inoltre richiamato l'attenzione su norme che favoriscono interessi lobbistici, sul tentativo di privatizzare la gestione dell'acqua, sull'accentramento di poteri in capo al Presidente del Consiglio, sul tentativo di esautorare gli enti locali e ridurre al silenzio le associazioni dei cittadini. Secondo la Lega Nord il decreto sblocca solo le trivellazioni, blocca le fonti rinnovabili e riempie di spazzatura le regioni settentrionali, spostando i rifiuti delle regioni meridionali. I dati economici evidenziano i fallimenti di un Governo che ha disatteso puntualmente le promesse in tema di dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione e, in continuità con gli Esecutivi Monti e Letta, sta portando il Paese al baratro. GAL ha criticato in particolare le norme sugli inceneritori che vanno in direzione opposta alla raccolta differenziata e ha denunciato le autorizzazioni per trivellazioni in comuni a rischio sismico. Con accenti diversi i Gruppi di maggioranza hanno sottolineato che obiettivo del provvedimento è il rilancio produttivo e occupazionale del Paese. Sono state ricordate in particolare le norme per lo sblocco di cantieri e fondi europei, gli interventi a sostegno del sistema produttivo, il finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga.
In fase di dichiarazioni di voto, hanno annunciato la fiducia i sen. Di Biagio (PI), Laniece (Aut-PSI), Mancuso (NCD), Borioli (PD). Hanno negato la fiducia i sen. Compagnone (GAL), Crosio (LN), Loredana De Petris (SEL), Martelli (M5S), Bruni (FI-PdL).
Durante la chiama la seduta è stata sospesa perché senatori di M5S ostacolavano il passaggio dei votanti sotto il banco della Presidenza. Il Presidente di turno Calderoli ha autorizzato il voto dal posto e, al termine della chiama, richiamando l'articolo 289 del codice penale, che punisce chi impedisce il funzionamento degli organi costituzionali, ha deferito alcuni senatori di M5S al Consiglio di Presidenza.
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