Senato TV
328ª Seduta pubblica
Giovedì 9 ottobre 2014 alle ore 09:32
In apertura di seduta, su richiesta della sen. Bellot (LN-Aut), l'Assemblea ha osservato un minuto di silenzio in ricordo della tragedia del Vajont.
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 1119 e connessi, recante "modifiche alla legge 8 febbraio 1948 n. 47, al codice penale e al codice di procedura penale in materia di diffamazione, diffamazione a mezzo stampa o altro mezzo di diffusione, di ingiuria e di condanna del querelante", già approvato dalla Camera dei deputati.
Nell'illustrare il contenuto del provvedimento la relatrice Filippin (PD) ha evidenziato che il reato di diffamazione rientra nella categoria dei diritti contro l'onore. Il provvedimento ha l'obiettivo di coniugare la tutela della libertà di informazione con il diritto del cittadino a non essere diffamato e a tal fine la carcerazione non appare compatibile con la libertà di informazione dei giornalisti.
L'articolo 1 modifica la legge sulla stampa in più punti. Estende l'ambito di applicazione della legge sia alle testate giornalistiche on-line sia a quelle radiotelevisive; modifica la disciplina della rettifica; ridefinisce il quadro delle sanzioni relative alla diffamazione a mezzo stampa per le quali viene eliminata la pena della reclusione. L'articolo 2 modifica l'articolo 57 del codice penale, prevedendo la responsabilità del direttore del quotidiano o di altro mezzo di diffusione, se il delitto è conseguenza della violazione dei doveri di vigilanza sul contenuto della pubblicazione. Viene inoltre modificato l'articolo 594 del codice penale, sull'ingiuria, eliminando la pena della reclusione e prevedendo la sanzione della multa fino ad un massimo di 5.000 euro. L'articolo 2-bis, introdotto dalla Commissione, reca ulteriori misure a tutela del soggetto diffamato. L'articolo 3 introduce una norma che consente al giudice di infliggere una ulteriore condanna al querelante nel caso di sentenza di non luogo a procedere perché il fatto non sussiste o perché l'imputato non lo ha commesso mentre gli articoli 4 e 5 modificano rispettivamente gli articoli 427 e 200 del codice di procedura penale con l'estensione della disciplina del segreto professionale anche ai giornalisti pubblicisti iscritti al rispettivo albo.
Nella discussione generale hanno preso la parola i sen. Casson, Donatella Albano, Lo Giudice, Monica Cirinnà, Rosaria Capacchione (PD); Cappelletti, Serenella Fucksia (M5S); Susta (SC); Buemi (Aut-PSI); Erika Stefani (LN-Aut); D'Ascola, Giovanardi, Albertini (NCD); Malan, Gasparri, Caliendo, Falanga (FI-PdL) e Barani (GAL).
Due rappresentanti del Governo hanno reso un'informativa sulle misure di prevenzione per il virus ebola.
La Ministro della salute Lorenzin ha evidenziato che l'epidemia, diffusasi lo scorso marzo ai confini tra Liberia, Sierra Leone e Guinea, è in aumento nell'Africa occidentale, dove l'Italia ha inviato strutture sanitarie mobili per il trattamento dei pazienti. Il virus, che ha un'incubazione di otto dieci giorni, si trasmette per contatto diretto non per via aerea. Il rischio è più elevato per gli operatori sanitari che lavorano in Africa. Negli USA si è verificato un caso di importazione del virus: nei confronti della persona, deceduta ieri, non sono stati applicati i protocolli di sicurezza. Un altro caso di contagio si è verificato in Europa e l'Organizzazione mondiale della sanità non esclude la possibilità di altri casi episodici. In Italia, che è interessata da misure di sicurezza europee, ci sono state molte segnalazioni di casi sospetti, ma le indagini epidemiologiche e diagnostiche hanno dato esito negativo. Le misure di prevenzione e controllo sono state comunque rafforzate. L'Italia è destinataria di voli diretti solo dalla Nigeria, che dovrebbe uscire dall'elenco dei Paesi sotto osservazione. Quanto all'operazione Mare nostrum, dal mese di giugno sono stati effettuati circa 80.000 controlli sanitari a bordo delle navi e a terra prima dello smistamento dei migranti verso i centri di accoglienza. Il Ministero ha chiesto uno stanziamento aggiuntivo nella legge di stabilità per l'acquisto di vaccini e materiale profilattico.
Il Vice Ministro degli esteri e della cooperazione Lapo Pistelli si è soffermato sull'impatto economico negativo dell'emergenza sui paesi dell'Africa occidentale e sulle iniziative della cooperazione, per le quali sono stati stanziali cinque milioni di euro. L'Italia, che è all'avanguardia nelle misure di contenimento dell'epidemia e nell'evacuazione di personale contagiato, appoggia la proposta del segretario generale dell'ONU di una missione internazionale con finalità sanitarie.
Hanno quindi preso la parola i sen. Romano (PI), D'Anna (GAL), Romani, Anitori (Misto), Chiavaroli (NCD), Ivana Simeoni (M5S), D'Ambrosio Lettieri, Villari (FI-PdL), che hanno sollecitato un maggiore sostegno ai centri di ricerca e di sperimentazione clinica, una più diffusa informazione sulle misure di prevenzione, maggiori controlli per il personale sanitario e per gli aeroporti, attenzione alla bonifica degli impianti di aereazione. La sen. De Biasi (PD) ha posto l'accento sull'indispensabile ruolo della sanità pubblica per circoscrivere e soffocare l'epidemia e ha invitato ad evitare allarmismi ingiustificati. Secondo il sen. Tosato (LN), invece, i protocolli sanitari sono insufficienti e, rispetto ai rischi legati a Mare nostrum, l'informativa è stata lacunosa e non rassicurante.
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