Senato TV
292ª Seduta pubblica
Venerdì 25 luglio 2014 alle ore 09:31
Con 159 voti favorevoli e un voto contrario, l'Assemblea ha rinnovato la fiducia, approvando il maxiemendamento 1.900 del Governo, interamente sostitutivo del testo del decreto competitività (ddl n. 1541 di conversione del decreto-legge n. 91 del 2014, recante disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche). Il ddl passa alla Camera.
Il decreto è composto di 34 articoli suddivisi in tre capi.
Il Capo I introduce disposizioni per il rilancio del settore agricolo. Le misure prevedono la semplificazione dei controlli ispettivi sulle imprese, il potenziamento del sistema della diffida in campo agroalimentare, il rilancio del settore vitivinicolo. Al fine di sostenere il made in Italy si prevedono due crediti di imposta (per il potenziamento del commercio elettronico e per la creazione di nuovi prodotti e la cooperazione di filiera), nei limiti di 500.000 euro e di 4,5 milioni di euro per l'anno 2014, e si dettano disposizioni per sbloccare l'attuazione della legge sulle etichettature e per tutelare la mozzarella di bufala DOP (rilevazione della produzione e la tracciabilità del latte di bufala). Una specifica norma sanziona la coltivazione di OGM.
Il Capo II reca disposizioni urgenti per l'efficacia dell'azione pubblica di tutela ambientale, per la semplificazione dei procedimenti in materia ambientale e per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza all'Unione europea. Tra queste: gli interventi per l'efficientamento energetico degli edifici scolastici e universitari pubblici; le misure straordinarie per l'esecuzione degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico nel territorio nazionale; la modifica della disciplina in materia di valutazione ambientale strategica (VAS); le misure di protezione delle specie animali, per la difesa del mare, per l'operatività del Parco nazionale delle Cinque Terre; le procedure semplificate per le operazioni di bonifica o di messa in sicurezza e per il recupero di rifiuti anche radioattivi; le norme per la gestione dei rifiuti militari e per gli scarichi in mare; le modifiche per semplificare il sistema di tracciabilità dei rifiuti e per lo smaltimento rifiuti nella regione Campania; le norme per superare i procedimenti d'infrazione comunitaria in materia di VIA e di informazioni ambientali.
Il Capo III reca disposizioni urgenti per le imprese. Si introduce un credito d'imposta nella misura del 15 per cento del valore degli investimenti in beni strumentali nuovi. Si incentivano gli investimenti in capitale di rischio correlati alla quotazione in mercati regolamentati, potenziando la disciplina dell'aiuto alla crescita economica (ACE). Si modifica il Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF), per favorire e semplificare l'accesso al mercato dei capitali di rischio da parte delle piccole e medie imprese. In materia di riduzione della bolletta energetica, si prevedono la rimodulazione dell'erogazione degli incentivi e delle agevolazioni; misure a garanzia della concorrenza e della sicurezza del sistema gas, la revisione del fondo di garanzia per i ricavi del gestore della rete elettrica, del regime speciale del sistema ferroviario, degli accordi con gli Stati esteri, del regolamento della borsa elettrica; la rimodulazione delle modalità di finanziamento del gestore dei servizi energetici; gli interventi contro l'abuso di posizione dominante; le riduzioni dei «colli di bottiglia» e delle centrali elettriche «essenziali».
Nella seduta pomeridiana di ieri i relatori, sen. Mucchetti (PD) e Marinello (NCD), hanno riferito sul provvedimento e sulle modifiche approvate in sede referente.
La discussione generale si è conclusa con gli interventi dei sen. Gaetti, Paola Nugnes, Daniela Donno (M5S); Arrigoni, Candiani, Raffaela Bellot (LN-Aut); Monica Cirinnà, Dalla Zuanna, Collina, Caleo (PD).
In replica il relatore, sen. Mucchetti (PD), ha evidenziato che il notevole impegno profuso nell'esame e nel miglioramento del dl competitività dimostra che il Senato ha saputo assolvere ai propri compiti nei tempi dovuti. Spetta ora all'Esecutivo attuare le norme nei termini concordati. Ha escluso che l'articolo 26, riguardante le tariffe incentivanti per il fotovoltaico, abbia impatto sui conti pubblici. Ha rilevato che, per sostenere la manifattura italiana, una pura politica di fattori non basta: occorre una politica industriale non subalterna a impostazioni liberiste. Ha giudicato infine inadeguata la soluzione trovata in tema di interessi composti (anatocismo): per intervenire sul finanziamento delle imprese occorre riformare il testo unico sul sistema bancario.
Il relatore, sen. Marinello (NCD), ha sottolineato i miglioramenti introdotti in Commissione con il contributo di tutti i Gruppi.
Il Vice Ministro per lo sviluppo economico De Vincenti ha sottolineato che il provvedimento è tassello importante di una politica economica tesa a irrobustire una ripresa ancora debole e incerta e ad accogliere la sfida dell'economia verde. Il decreto, che dovrà essere accompagnato da un provvedimento sulle infrastrutture al quale il Governo sta lavorando, interviene in ambiti strategici: l'agricoltura di qualità, il made in Italy, l'accesso al credito, le tariffe energetiche, prevedendo il credito di imposta per investimenti in nuovi beni strumentali, il rafforzamento della capitalizzazione e della quotazione delle imprese, la riduzione della bolletta energetica per le piccole e medie imprese. Le Commissioni hanno migliorato la configurazione e la modulazione delle misure energetiche, hanno potenziato le norme sull'agricoltura, sui finanziamenti e la composizione del capitale delle imprese, hanno introdotto una norma per il piano di risanamento di Ilva, hanno migliorato la copertura finanziaria. Il decreto mira a anche a chiudere procedure d'infrazione in materia ambientale e il Governo vigilerà sull'applicazione delle norme. Infine, nell'ambito della prossima legge sulla concorrenza, l'Esecutivo affronterà la riforma delle assicurazioni.
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme Boschi ha presentato un maxiemendamento, che sostituisce l'intero testo del decreto recependo le modifiche approvate in Commissione, sul quale ha posto la questione di fiducia.
Il presidente della Commissione bilancio Azzollini, nel riferire sui profili di copertura del maxiemendamento, ha chiesto l'espunzione di una parte del comma 6 dell'articolo 9, nonché una modifica dell'articolo 34 comma 1-bis, relativo alla clausola di copertura. Ha poi rinviato alle osservazioni critiche della Ragioneria dello Stato. Il Governo ha accolto le richieste.
Nella discussione sulla questione di fiducia sono intervenuti i sen. Divina (LN-Aut); Mandelli (FI-PdL); Barani (GAL); Elisa Bulgarelli, Serenella Fucksia (M5S); Elena Cattaneo (Aut-PSI).
Nelle dichiarazioni di voto hanno annunciato la fiducia i sen. Susta (SC); Di Biagio (PI); Laniece (Aut-PSI); Mancuso (NCD); Tomaselli (PD). Hanno negato la fiducia i sen. Barani (GAL); Consiglio (LN-Aut); Loredana De Petris (Misto-SEL); Cioffi (M5S). La sen. Pelino (FI-PdL) ha annunciato la non partecipazione del Gruppo alla votazione fiduciaria.
Movimento 5 Stelle ha criticato Governo e maggioranza per aver strozzato l'esame del provvedimento con l'imposizione a tappe forzate del ddl costituzionale. Il decreto è eterogeneo, privo di una visione di generale, e ripropone un approccio vecchio alle questioni energetiche.
Secondo la Lega Nord non si può essere competitivi con un euro forte che ostacola le esportazioni e non si può dare fiducia ad un Governo che mette l'opinione pubblica contro le istituzioni e minaccia lo scioglimento delle Camere se il Parlamento non asseconda i suoi voleri.
Forza Italia ha posto l'accento sui dati macroeconomici negativi, sull'imminente necessità di una manovra correttiva, sullo stato di confusione del Governo, che cerca di mascherare l'impasse ricorrendo a facili slogan e imponendo a tappe forzate la revisione costituzionale. Per rilanciare lo sviluppo occorrono un intervento significativo sul fronte fiscale e una semplificazione di cui nel decreto non c'è traccia.
Secondo SEL il premier, che alcuni mesi fa si è presentato alle Camere come un innovatore, è nel solco della pessima prassi degli ultimi anni: abuso di decreti omnibus e frequenti ricorsi alla fiducia. Nel merito del provvedimento, il Gruppo è critico sulle norme riguardanti la caccia; difende invece la norma che sanziona la coltivazione di Ogm, ritenendo che soltanto un'agricoltura di qualità possa essere competitiva.
Secondo GAL non possono esserci rilancio dell'occupazione e della crescita senza una revisione dei parametri europei.
La sen. Cattaneo (Aut-PSI) ha criticato la norma che sanziona la coltivazione di Ogm e ha annunciato a titolo personale la non partecipazione al voto.
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