Senato TV
857ª Seduta pubblica
Mercoledì 12 luglio 2017 alle ore 16:59
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2856, conversione in legge del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, recante disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale.
La discussione generale si è conclusa con gli interventi dei sen. Monica Casaletto (GAL), Fabiola Anitori (AP), Manuela Serra (M5S), Maria Rizzotti (FI-PdL) e Bianco (PD). Secondo il Gruppo FI-PdL il provvedimento nasce da un'esigenza reale, ma per metodo e contenuti ha un impatto devastante perché alimenta paure, dubbi, ritardi e ricorsi. Il decreto, infatti, ha annullato il Piano nazionale di prevenzione vaccinale e ha sostituito l'informazione e il monitoraggio con misure coercitive inaccettabili, fornendo così argomenti ai comitati "no vax". Anche M5S ha posto l'accento sugli errori commessi dal Governo che, anziché intervenire sulle cause della riduzione della copertura vaccinale promuovendo il consenso informato e garantendo l'operatività delle strutture, in assenza di una situazione emergenziale e sulla base di dati non chiari ha imposto per decreto misure coercitive che hanno spaccato il Paese. Secondo il PD le proposte approvate dalla Commissione sanità migliorano il testo, rimodulando le vaccinazioni in base al Piano di prevenzione, riducendo le sanzioni e configurando una diversa strategia operativa.
In replica la relatrice, sen. Manassero (PD), ha ricordato la proposta della Commissione sanità di rimodulare l'obbligatorietà distinguendo tra vaccini storici, vaccini obbligatori per situazioni di emergenza sottoposti a verifica triennale, vaccini raccomandati. Ha poi sottolineato l'importanza di un'informazione più comprensibile e ha riconosciuto che la diminuzione della copertura vaccinale dipende anche dai tagli alla sanità e dalla riduzione del personale sanitario.
Il Ministro della salute Beatrice Lorenzin ha evidenziato il lavoro costruttivo svolto dalla Commissione sanità che ha portato a un testo condiviso. Ha ricordato che i vaccini sono una delle più grandi conquiste della sanità moderna e che la buona politica dovrebbe accompagnare e diffondere i progressi della scienza. Consapevole della progressiva riduzione della copertura vaccinale, delle disparità sul territorio nazionale e della diminuita percezione del rischio di malattie infettive, il Governo ha adottato il decreto per aumentare rapidamente l'immunizzazione dopo che gli operatori sanitari hanno segnalato un'epidemia di morbillo e una riapparizione di casi di pertosse. Il Ministro ha negato qualsiasi legame tra vaccinazione anti-morbillo e autismo; ha ricordato il caso stamina e la mancanza in Italia di una solida cultura scientifica; ha affermato che solo una piccola minoranza di cittadini è contraria ai vaccini: il Paese non è spaccato, è stato diviso dalla politica.
Dopo che il sen. Endrizzi (M5S) ha avanzato una proposta di non passaggio agli articoli, il sen. Tosato (LN) ha annunciato voto favorevole: il Ministro ha falsato il dibattito che non è sull'utilità dei vaccini, bensì sull'utilità dello strumento prescelto: l'impostazione coercitiva del decreto non aumenta la copertura vaccinale ma mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. Nell'annunciare voto favorevole, il sen. D'Anna (ALA) ha ricordato che il metodo scientifico si basa sulla controvertibilità dei dati e ha richiamato le indagini sulle sostanze inquinanti dei vaccini. Il sen. Romani (Misto) ha rilevato che non ci sono casi di morte legati al morbillo e ha osservato che è offensivo bollare come "no vax" le persone che hanno dubbi e contestano il decreto; ha quindi annunciato voto favorevole, ritenendo utile un ulteriore passaggio in Commissione. Il sen. Paolo Romani (FI-PdL) ha annunciato voto contrario: il Governo non ha posto la questione di fiducia, appare disponibile ad accogliere ulteriori emendamenti e il Gruppo vuole affrontare il dibattito di merito. Oltre ai sen. Laura Bianconi (AP), Buemi (Aut) e Bianco (PD), hanno annunciato voto contrario anche i sen. D'Ambrosio (GAL), Serenella Fucksia (FI) e a titolo personale il sen. Mazzoni (ALA). In dissenso dai rispettivi Gruppi i sen. Scilipoti Isgrò (FI-PdL) e Pepe (GAL) hanno annunciato voto favorevole al non passaggio agli articoli: il decreto è stato scritto da persone sponsorizzate da multinazionali farmaceutiche. La sen. Paola De Pin (GAL), annunciando a titolo personale voto favorevole, ha chiesto al Ministro della sanità di non dividere il Paese.
Respinta la proposta di non passaggio agli articoli, è iniziata l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 1, cheamplia l'elenco delle vaccinazioni obbligatorie e gratuite per i minori di età compresa tra zero e sedici anni. Gli emendamenti della Commissione sanità propongono di inserire il richiamo agli obiettivi prioritari del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017/2019 e di distinguere tra vaccinazioni obbligatorie (anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae), vaccinazioni la cui obbligatorietà è sottoposta a verifica triennale (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella) e vaccinazioni raccomandate (anti-meningococcica B e C, anti-pneumococcica, anti-rotavirus). Propone, inoltre, di ridurre le sanzioni pecuniarie per inadempimenti vaccinali, fissando in 3.500 euro, anziché 7.000, la sanzione massima e sopprimendo il riferimento alla segnalazione dell'Asl alla procura della Repubblica presso il tribunale dei minori. Propone, infine, di rafforzare la farmacovigilanza con l'obbligo per l'AIFA di pubblicare una relazione annuale, avvalendosi della collaborazione di una commissione tecnico-scientifica indipendente, e con il monitoraggio sul rispetto del calendario vaccinale e sull'erogazione uniforme dei livelli essenziali di assistenza. Gli emendamenti di M5S propongono di rendere tutti i vaccini raccomandati e di affidarne la produzione allo stabilimento farmaceutico militare, per fugare i dubbi sugli interessi economici coinvolti. Gli emendamenti di LN propongono di rendere facoltative tutte le vaccinazioni, di verificare l'immunizzazione, di richiedere l'analisi prevaccinale per ogni individuo, di prevedere vaccini monodose in relazione agli esoneri, di sopprimere le sanzioni pecuniarie o di ridurle tra i cento e i duecento euro. Gli emendamenti di Art.1-MDP propongono di rendere obbligatori solo i vaccini storici e l'anti-morbillo. La relatrice ha espresso parere favorevole solo sugli emendamenti della Commissione 1.1500, 1.98 (testo 2), 1.116, 1.134, 1.135, 1.157 (testo 2), 1.159 (testo 2) nonché, con riformulazione, sugli emendamenti 1.110 e 1.112 della sen. Rizzotti (FI-PdL) e su due subemendamenti 1.1500/40 e 1.1500/42 del sen. D'Ambrosio Lettieri (GAL).
A seguito di una richiesta del sen. Paolo Romani (FI-PdL), che ha richiamato l'accordo raggiunto sulle vaccinazioni obbligatorie dei minori non accompagnati, i vaccini per gli operatori sanitari e la riduzione delle sanzioni, la relatrice ha chiesto l'accantonamento, oltre che dell'emendamento 1.1500/5 del sen. Malan (FI-PdL), degli emendamenti della Commissione 1.127, 1.0.1 (testo 3) e 1.0.1500 della Commissione, sui quali sono in corso accertamenti di copertura finanziaria. Le sen. Cecilia Guerra (Art.1-MDP), Taverna (M5S), Comaroli (LN) e De Petris (SI) hanno evidenziato il carattere anomalo della procedura e, per ragioni di uguaglianza, hanno chiesto l'accantonamento di tutti gli altri emendamenti sui quali la Commissione bilancio ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Il Ministro dei rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha precisato che non vi è un trattamento privilegiato di una parte politica: l'accantonamento riguarda emendamenti della Commissione, largamente condivisi.
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