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685ª Seduta pubblica

Giovedì 22 settembre 2016 alle ore 16:00

Comunicato di seduta

La seduta è dedicata allo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata al Ministro dello sviluppo economico.

Sul primo argomento, interventi per favorire gli investimenti a sostegno dell'innovazione e della competitività del sistema industriale italiano, i sen. Mucchetti (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Girotto (M5S), Barani (AL-A) e Perrone (CoR) hanno chiesto chiarimenti sugli effetti occupazionali del piano industria 4.0 e sull'iperammortamento, sulle misure per il made in Italy e le imprese a elevato impiego di manodopera, sul patent box che favorisce le grandi società anziché le piccole imprese innovative, sulle turbolenze economiche e politiche che hanno mutato lo scenario mondiale.

In un quadro internazionale difficile, segnato da grande incertezza e instabilità geopolitica, il Governo - ha affermato il Ministro Calenda - ritiene essenziale promuovere investimenti privati e pubblici innovativi e, a tal fine, ha presentato un piano di 13 miliardi. Il Ministro ha precisato che l'iperammortamento è di cinque anni, che gli incentivi automatici funzionano meglio per le piccole imprese e che il patent box, anche se utilizzato da grandi imprese, ha ricadute positive sulle piccole. Il Governo prevede inoltre di aumentare il fondo di garanzia per le imprese, di incentivare il salario di produttività, di riformare i contratti di sviluppo. L'aumento di produttività ridurrà le delocalizzazioni, ma bisognerà approfondire il tema delle conseguenze occupazionali dell'ammodernamento tecnologico.

Sul secondo argomento, evoluzione dei negoziati internazionali sul commercio e attrazione degli investimenti esteri, i sen. Donatella Albano (PD), Paola Pelino (FI-PdL), Castaldi (M5S), Loredana De Petris (SI-SeL), Barani (AL-A) e Liuzzi (CoR) hanno chiesto chiarimenti sulla posizione ufficiale del Governo e lo stato delle trattative relative al TTIP, il trattato per un'area di libero scambio tra Usa e Europa che ha un impatto negativo sugli standard sociali e ambientali e su settori fondamentali dell'economia nazionale; sulle misure per arginare il deflusso di capitali all'estero e sull'applicazione del CETA, il trattato di libero scambio tra Canada e Europa che favorisce le multinazionali.

Secondo il Ministro Calenda, considerato che l'economia italiana è manifatturiera con vocazione all'export, e che le esportazioni sono dirette principalmente verso l'America del Nord, il TTIP è positivo perché riequilibra gli standard rispetto ai Brics, consente di superare le barriere tariffarie statunitensi e può avere un impatto sul Pil dello 0,5 per cento. Il Ministro ha poi affermato che alcune informazioni non sono corrette: non si può negoziare il principio di precauzione e i servizi pubblici e i diritti del lavoro sono eslcusi dalla trattativa, che non può concludersi senza la tutela delle indicazioni geografiche. Sono scarse le propabilità che il trattato si concluda con l'amministrazione Obama e l'accordo dovrà comunque essere ratificato dai Parlamenti nazionali. Secondo il Ministro non è possibile attrarre investimenti esteri senza attrarre le multinazionali. Limitare la circolazione dei capitali è contrario alle norme europee: per arrestare il deflusso di capitale bisogna puntare sull'ammodernamento della giustizia e sulla riduzione del costo totale dei fattori.

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