Senato TV
638ª Seduta pubblica
Mercoledì 8 giugno 2016 alle ore 09:34
L'Assemblea ha approvato il ddl n. 1932, disposizioni in materia di contrasto al fenomeno delle intimidazioni ai danni degli amministratori locali. Il testo passa alla Camera dei deputati.
Gli articoli 1 e 2 specificano che il reato di intimidazione o minaccia riguarda anche singoli componenti del corpo politico, amministrativo o giudiziario. L'articolo 3 prevede che le pene sono aumentate da un terzo alla metà se il fatto è commesso ai danni di un componente di un corpo politico, amministrativo o giudiziario a causa dell'adempimento del mandato, delle funzioni o del servizio. Nella seduta di ieri si è svolta la discussione generale.
In sede di replica, il relatore, sen. Cucca (PD), ha sottolineato la generale condivisione del provvedimento e ha comunicato la decisione di espungere dal testo il riferimento alla diffamazione per evitare polemiche infondate.
Sono stati approvati, senza modifiche, gli articoli 1, 2 e 4. All'articolo 3 sono stati approvati gli emendamenti 3.300 (testo 2) del relatore, che conferma quale circostanza aggravante la natura ritorsiva dell'atto intimidatorio e sopprime il riferimento alla diffamazione, e 3.0.200 del sen. Cappelletti (M5S). È stato approvato, infine, l'emendamento 4.0.200 (testo 2), che regola il funzionamento dell'Osservatorio sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali.
Nelle dichiarazioni finali hanno espresso voto favorevole i sen. Zizza (CoR), Stefano (Misto), Falanga (AL-A), Pagano (AP), Zuffada (FI-PdL) e Doris Lo Moro (PD): le istituzioni non possono far mancare il proprio sostegno a chi - rappresentando lo Stato - garantisce sul territorio il rispetto della legalità. Il fenomeno non può più essere sottovalutato, come è avvenuto in passato.
Hanno annunciato l'astensione i sen. Giovanardi (GAL), Erika Stefani (LN) e Buccarella (M5S): pur condividendo l'impianto complessivo del provvedimento, ed esprimendo soddisfazione per l'espunzione del riferimento alla diffamazione, il testo contiene disposizioni che possono essere facilmente mal interpretate. L'aggravante, così come prevista, sconfina nel reato di opinione e l'estensione della sua applicazione ai parlamentari, secondo M5S, non è giustificata.
Al termine della seduta il Presidente ha convocato la Conferenza dei Capigruppo.
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