Senato TV
612ª Seduta pubblica
Giovedì 21 aprile 2016 alle ore 09:33
L'Assemblea ha approvato, con modifiche, il ddl n. 1949, Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea, fatta a Bruxelles il 29 maggio 2000, e delega al Governo per la sua attuazione. Delega al Governo per la riforma del libro XI del codice di procedura penale. Modifiche alle disposizioni in materia di estradizione per l'estero: termine per la consegna e durata massima delle misure coercitive. Il testo torna alla Camera dei deputati.
Nella seduta di ieri i relatori, sen. Sangalli (PD) e Casson (PD), hanno illustrato il provvedimento, si è svolta la discussione e ha avuto luogo la replica del Sottosegretario Federica Chiavaroli.
La Convenzione risponde all'esigenza di semplificare e rendere più efficaci le procedure di assistenza giudiziaria, introducendo forme e tecniche specifiche di collaborazione rafforzata con gli altri Paesi europei, inclusa la possibilità di svolgere audizioni mediante videoconferenza e teleconferenza, creare squadre investigative comuni, effettuare intercettazioni. All'articolo 3 del ddl, che conferisce una delega al Governo per l'attuazione alla Convenzione, le Commissioni giustizia e affari esteri hanno inserito, tra i principi e criteri direttivi, l'applicazione del principio di reciprocità. All'articolo 4, che conferisce una delega al Governo per la riforma del Libro XI del codice di procedura penale, le Commissioni hanno approvato emendamenti che affermano la prevalenza delle convenzioni e delle norme di diritto internazionale generale; precisano l'ambito di intervento del Ministro della giustizia e i casi determinati nei quali l'autorità giudiziaria non dà corso alle domande di assistenza; prevedono la competenza della Corte di appello ai fini della garanzia giurisdizionale in materia di estradizione. All'articolo 5, che reca modifiche al codice di procedura penale in materia di estradizione, è stato approvato un emendamento che rende più stringente la tutela dei diritti fondamentali nel caso in cui il fatto per il quale è domandata l'estradizione è punito con la pena di morte dallo Stato estero.
L'Assemblea ha approvato gli emendamenti di coordinamento del relatore Casson 3.200 (testo 2), 4.200 (testo 2), 4.202 e 4.203 (testo 2), e l'emendamento 4.9 dei sen. Cappelletti e Buccarella (M5S). E' stato respinto, invece, l'emendamento 4.201 del sen. Giovanardi (GAL) volto a prevedere l'autorizzazione del Ministro della giustizia per la costituzione di squadre investigative comuni.
Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole i sen. Di Maggio (CoR), Erika Stefani (LN), Alessia Petraglia (SI-SEL), Falanga (AL-A), Albertini (AP), Buccarella (M5S), Lumia (PD). I sen. Giovanardi (GAL) e Caliendo (FI-PdL) hanno annunciato l'astensione.
L'Assemblea ha respinto la richiesta di procedura d'urgenza per la proposta di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta sull'ENI Spa e i fenomeni di corruzione correlati.
Dopo l'illustrazione della proposta da parte del sen. Petrocelli (M5S), la sen. De Petris (SI-SEL), richiamando l'indagine di Tempa Rossa, ha annunciato voto favorevole. Ricordando che ENI è una grande multinazionale italiana, quotata in borsa, i sen. Zanda (PD), Carraro (FI-PdL), Luigi Marino (AP), Zeller (Aut) e Ruvolo (AL-A) hanno dichiarato voto contrario perché l'istituzione di una Commissione d'inchiesta interferirebbe con le indagini in corso della magistratura. Il sen. Compagna (CoR) ha annunciato l'astensione.
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