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512ª Seduta pubblica

Martedì 29 settembre 2015 alle ore 11:06

Comunicato di seduta

In apertura di seduta il Presidente Grasso ha ricordato la figura di Pietro Ingrao, spentosi domenica scorsa: intellettuale e dirigente del PCI, Ingrao è stato deputato dal 1948 al 1992 e Presidente della Camera dal 1976 al 1979. La politica per lui è stata una scelta di vita, dedicata ad una causa; come uomo delle istituzioni è stato un sostenitore della centralità del Parlamento; ha dedicato riflessioni penetranti ai temi della democrazia, del rapporto tra masse e potere, dell'avvento del consumismo e dell'alternativa di società. Dopo che l'Assemblea si è raccolta in un minuto di silenzio, hanno offerto contributi alla commemorazione i sen. Tronti (PD), Anna Bonfrisco (CR), D'Anna (AL), Consiglio (LN), De Cristofaro (SEL), Compagna (AP), Campanella (Misto), Carraro (FI-PdL), e il Sottosegretario di Stato Pizzetti.

I sen. Crosio (LN) e Scibona (M5S) hanno espresso preoccupazione per la mancanza dell'allegato infrastrutture nella Nota di aggiornamento al DEF. Il Presidente del Senato ha precisato che la presentazione dell'allegato alla Nota non è richiesta dalla legge. Il sen. Centinaio (LN) ha fatto presente che, in base agli accordi presi in Conferenza dei Capigruppo, le Commissioni non dovrebbero essere convocate in questa settimana.

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 1429-B, recante disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della Costituzione, già approvato dal Senato e modificato dalla Camera dei deputati.

Il testo del ddl, giunto all'esame dell'Aula senza relatore, differenzia la composizione e le funzioni del Senato, che diviene organo di rappresentanza delle istituzioni territoriali, eletto in secondo grado; modifica il procedimento legislativo, che diventa monocamerale, tranne in alcune materie; elimina la competenza legislativa concorrente delle Regioni, prevede la clausola di supremazia statale e sopprime ogni riferimento alla province.

Nella seduta del 24 settembre si è svolta la replica del Ministro per i rapporti con il Parlamento e sono state respinte le proposte di non passaggio agli articoli.

Il Presidente Grasso, richiamando gli articoli 8 e 97 del Regolamento, e la necessità di rispettare i tempi stabiliti nel calendario approvato, ha dichiarato irricevibili 72 milioni di emendamenti della Lega Nord, al netto dei cinquecentomila già presentati in Commissione affari costituzionali e di quelli ritirati agli articoli 1 e 2 del ddl costituzionale. La Presidenza è, infatti, impossibilitata a vagliare l'abnorme numero di proposte, il cui esame bloccherebbe il lavoro del Senato. Rispondendo ai rilievi avanzati dal sen. Russo (PD) nella seduta del 24 settembre, il Presidente del Senato ha escluso che la presentazione in formato elettronico e la mancata sottoscrizione autografa possa essere motivo di irricevibilità degli emendamenti.

Secondo i sen. Volpi (LN) e Crimi (M5S) la mancata valutazione di merito degli emendamenti costituisce un grave precedente. Secondo la sen. De Petris (SEL) il congruo numero di emendamenti presentabili ad un ddl non può essere stabilito con una decisione discrezionale del Presidente. Secondo la sen. Bonfrisco (CR) la decisione sull'ammissibilità degli emendamenti avrebbe dovuto essere assunta in Conferenza dei Capigruppo: le distorsioni non dipendono solo dal numero di proposte presentate, ma anche dalle reiterate forzature del Governo e dal mancato confronto tra maggioranza e opposizione su una materia squisitamente parlamentare. Il sen. Paolo Romani (FI-PdL) ha giudicato pericolosa e sbagliata la decisione sostanziale e non regolamentare del Presidente: trattandosi di una decisione politica, andrebbe discussa in Conferenza dei Capigruppo con il proponente degli emendamenti. Secondo il sen. Schifani (AP) la decisione del Presidente è di natura tecnica, in considerazione della valenza palesemente ostruzionistica degli emendamenti. Il sen. Schifani ha poi invitato la Lega Nord ad indicare le proposte più importanti, per avviare una trattativa e cercare una sintesi. Secondo il sen. Endrizzi (M5S), se si vuole trovare una sintesi politica, bisogna tornare in Commissione; se esiste una lacuna nel Regolamento, bisogna convocare la Giunta del Regolamento: le altre soluzioni sono poco trasparenti. Secondo il sen. Martelli (M5S), se gli emendamenti sono incompatibili con il calendario, occorre riconvocare la Conferenza dei Capigruppo. Il sen. Calderoli (LN) ha rilevato che l'ostruzionismo non è vietato dalla Costituzione e che abnorme è il rifiuto del Governo di discutere la riforma costituzionale. Il Presidente Grasso ha invitato, infine, il sen. Calderoli a segnalare le proposte più importanti tra i 385.000 emendamenti ricevibili.

Nella seduta sono stati illustrati tutti gli emendamenti. Sono intervenuti i sen. D'Alì, Malan (FI-PdL); D'Ambrosio Lettieri, Cinzia Bonfrisco (CR); Endrizzi, Cotti (M5S); Mario Mauro (GAL); Maria Mussini, Orellana, Cristina De Pietro, Alessandra Bencini (Misto); Battista (Aut); Raffaela Bellot (Misto-Fare).

Per consentire la partecipazione ai funerali di Pietro Ingrao, la seduta di domani avrà inizio alle ore 15.

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