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261ª Seduta pubblica

Giovedì 12 giugno 2014 alle ore 09:30

Comunicato di seduta

Al termine della seduta, si è svolto un dibattito sulla sostituzione in Commissione affari costituzionali di due senatori del PD, Mineo e Chiti, sostenitori di un progetto di riforma del Parlamento diverso da quello proposto dal Governo.

Dopo che il sen. Malan (FI-PdL) ha richiamato l'attenzione del Presidente del Senato sulla sostituzione del sen. Mineo (PD), il sen. Corsini (PD) ha letto una dichiarazione, sottoscritta da 13 sen. del PD (Casson, Chiti, Corsini, D'Adda, Dirindin, Gatti, Lo Giudice, Micheloni, Mineo, Mucchetti, Ricchiuti, Tocci, Turano) che si autosospendono dal Gruppo in attesa di chiarimenti da parte della Presidenza prima della riunione di martedì prossimo. La rimozione dei sen. Chiti e Mineo rappresenta infatti un'epurazione per idee non ortodosse, in palese violazione dell'articolo 67 della Costituzione. Alla richiesta di chiarimenti si è associato il sen. Compagna (GAL). Il sen. Endrizzi (M5S) ha denunciato l'autoritarismo del Presidente del Consiglio. E' evidente che il Capogruppo del PD ha eseguito un ordine impartito dal Governo: la sen. De Petris (Misto-SEL) ha chiesto al Presidente del Senato di garantire la libertà di espressione dei senatori e ha sollecitato un dibattito in Assemblea, essendo impossibile proseguire l'esame in Commissione delle riforme istituzionali in un clima di intimidazione. I sen. Campanella (Misto) e Divina (LN-Aut) hanno ricordato che le riforme della Costituzione sono compito precipuo del Parlamento.

L'Assemblea ha approvato le mozioni sull'operazione Mare Nostrum, presentate dai Gruppi di maggioranza e dal Gruppo Misto. E' stata accolta, in un testo riformulato, anche la mozione di Movimento 5 Stelle. Respinte invece le mozioni di Lega Nord e Forza Italia, che chiedevano la sospensione dell'operazione, e la mozione di GAL, che non ha accolto le modifiche al testo chieste dal Governo.

La mozione n. 272, sottoscritta dai sen. Zanda (PD), Sacconi (NCD), Zeller (Aut-PSI), Romano (PI) e Susta (SC), impegna il Governo ad assumere iniziative per superare l'operazione; ad evidenziare la necessità di affrontare il problema a livello di Unione europea; a sostenere un'azione della comunità internazionale per stabilizzare la Libia; a sostenere un piano europeo di accoglienza dei migranti; a consentire un alleggerimento della posizione italiana attraverso un potenziamento di Frontex; a supportare gli enti locali che sostengono gli oneri dell'accoglienza.

La mozione n. 270, a prima firma dei sen. Battista (Misto) e Petraglia (Misto-SEL), impegna il Governo a trasformare Mare nostrum in una missione dell'Unione europea; a stipulare accordi di cooperazione con i Paesi di provenienza dei migranti; a coordinare Frontex, Eurosur e Mare nostrum per evitare sovrapposizioni; a favorire un ampliamento delle possibilità di ricongiungimento con i familiari dei richiedenti protezione internazionale.

La mozione n. 271, a prima firma della sen. Donno (M5S), impegna il Governo a chiedere maggiore cooperazione per affrontare l'emergenza nel Mediterraneo; a sostenere le azioni di Frontex e dell'Ufficio europeo per il diritto di asilo; a sollecitare la UE a una più efficace azione nei confronti dei Paesi di origine e di transito; a sospendere la pratica del respingimento; a favorire il ricongiungimento dei minori con i genitori; a chiedere alla UE l'attuazione della disposizione che prevede un beneficio temporaneo per lo Stato interessato da un afflusso improvviso di cittadini di Paesi terzi; a snellire le procedure di accoglienza e verifica delle situazioni giuridiche dei migranti.

La mozione n. 244 del sen. Bitonci (LN-Aut) e altri impegnava il Governo a sospendere la costosa operazione, che non ha svolto alcuna azione dissuasiva ma ha piuttosto agevolato gli scafisti, e a rafforzare i controlli alle frontiere; a completare il piano di accordi bilaterali al fine di impedire le partenze dai Paesi africani; ad adottare misure di sicurezza a tutela della salute dei cittadini e delle Forze dell'ordine; ad avviare iniziative, durante il semestre italiano di presidenza delle istituzioni comunitarie, per rafforzare il controllo dei confini terrestri e marittimi. La mozione n. 249 del sen. Gasparri (FI-PdL) e altri prevedeva anche l'impegno a promuovere iniziative dell'Unione europea e della comunità internazionale per affrontare il problema degli aventi diritto all'asilo. La mozione n. 273, a prima firma del sen. Scavone (GAL) impegnava il Governo a prevedere il rilascio di un visto umanitario immediato e il trasferimento dei migranti attraverso vettori dell'Unione europea; a creare un'organizzazione di rete che veda la Sicilia solo come porta d'ingresso per l'Europa; a far fronte all'emergenza sanitaria in Sicilia.

Nella seduta pomeridiana di ieri si è svolta la discussione generale.

In sede di replica il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Delrio ha precisato, con riferimento alla richiesta di intervento del Ministro Alfano, che l'operazione non è di competenza esclusiva degli interni, coinvolgendo anche esteri e difesa. Pur consapevole del carattere emergenziale dello strumento, il Governo, che non ha cessato l'attività di contrasto dell'immigrazione clandestina, è fiero di una missione che ha consentito di soccorrere 39.000 migranti. Molte persone, peraltro, che provengono dalla Siria e dall'est europeo, non sono immigrati in fuga dalla povertà ma hanno le caratteristiche di rifugiati. Il Governo, che attribuisce valenza strategica alla collaborazione con la Libia, sta addestrando le forze di polizia e si adopererà affinché quel Paese aderisca alla Convenzione sui rifugiati che consentirebbe la costruzione di campi di accoglienza. L'Esecutivo concorda sulla necessità di un progetto europeo e sull'opportunità di modificare il Regolamento di Dublino affinché i rifugiati possano spostarsi all'interno della UE. Durante il semestre italiano di presidenza l'Italia proporrà un potenziamento dell'agenzia Frontex e operazioni di pattugliamento congiunto.

Il Ministro Delrio non ha accolto le mozioni di Forza Italia e Lega Nord, perché chiedono la sospensione dell'operazione Mare nostrum; ha accolto invece le mozioni: di maggioranza e del Gruppo Misto e, con riformulazioni, le mozioni di Movimento 5 Stelle e GAL. La modifica, rispetto alla mozione n. 271 a prima firma della sen. Donno (M5S), riguarda la richiesta di una sede operativa di Frontex a Lampedusa. Rispetto alla mozione n. 273, a prima firma del sen. Scavone (GAL), che propone di cambiare le modalità di gestione dell'operazione Mare nostrum, potenziando le prefetture, il rappresentante del Governo ha chiesto la soppressione del paragrafo che riguarda il rilascio di un visto umanitario e il trasferimento dei migranti dalla Sicilia ad altri territori europei.

In dichiarazione di voto sono intervenuti i sen. Dalla Zuanna (SC); Casini (PI), il quale ha sottolineato l'impossibilità di sospendere immediatamente l'operazione Mare Nostrum; il sen. Giovanni Mauro (GAL), che non ha accettato le modifiche proposte dal Governo; Divina (LN-Aut), il quale ha ricordato che l'operazione è fallita determinando un aumento dell'immigrazione clandestina; Alessia Petraglia (Misto-SEL), la quale ha evidenziato che l'Italia accoglie meno migranti degli altri Paesi europei; il sen. Sacconi (NCD), che ha posto l'accento sull'opportunità di estendere la UE ai Paesi nordafricani; Daniela Donno (M5S), che ha posto l'accento sulla tutela dei minori; Gasparri (FI-PdL), il quale ha denunciato l'inoperatività di Frontex, l'indifferenza europea al problema, la miopia politica di quanti hanno appoggiato la disgregazione dello Stato libico; Tonini (PD), che ha sottolineato il salvataggio di vite umane e la necessità che l'asilo diventi materia europea.

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