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195ª Seduta pubblica

Mercoledì 19 febbraio 2014 alle ore 10:33

Comunicato di seduta

L'Assemblea ha approvato in via definitiva il ddl n. 1288 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n.146, recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria.

Al fine di ovviare al sovraffollamento carcerario, il provvedimento prevede un impiego più esteso del braccialetto elettronico per il controllo degli arresti domiciliari; semplifica la procedura per il magistrato di sorveglianza; modifica il testo unico sugli stupefacenti, introducendo una nuova fattispecie per le condotte di lieve entità, e sopprime il limite per l'affidamento del tossicodipendente ai servizi sociali; detta nuove norme sulla liberazione anticipata speciale, elevando la detrazione di pena a 75 giorni; rende ordinaria l'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori a 18 mesi; modifica il testo unico sull'immigrazione per ampliare la possibilità di disporre l'espulsione a titolo sostitutivo o alternativo alla detenzione; istituisce il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute; amplia le agevolazioni e gli sgravi fiscali in favore delle imprese che assumano detenuti.

Nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale e hanno avuto luogo le repliche dei relatori e del rappresentante del Governo.

Il Presidente della Commissione giustizia, sen. Palma (FI-PdL), sulla base di dati trasmessi dal Capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, ha contestato le informazioni fornite ieri, in sede di replica, dal Sottosegretario Berretta.

Pronunciandosi sulle 300 richieste di voto segreto, avanzate dal prescritto numero dei senatori, il Presidente Grasso ha ammesso lo scrutinio segreto per alcuni emendamenti incidenti sulla libertà personale, mentre lo ha escluso per la votazione finale del provvedimento.

Sono state respinte tutte le proposte di modifica riferite agli articoli da 1 a 9 del decreto-legge.

Hanno svolto dichiarazione di voto contraria al decreto i sen. De Cristofaro (Misto-Sel), Erika Stefani (LN-Aut), Buccarella (M5S), Caliendo (FI-PdL). Hanno svolto invece dichiarazione favorevole i sen. Susta (SC), Barani (GAL), Albertini (PI), D'Ascola (NCD), Nadia Ginetti (PD).

Secondo SEL il decreto, che è stato svuotato dalla Camera, è un'occasione mancata, segnando l'ennesimo cedimento della politica a beceri luoghi comuni e a un giustizialismo orientato contro deboli ed emarginati. Per ridurre la popolazione carceraria occorrerebbe abrogare le leggi sull'immigrazione e sulle tossicodipendenze varate dal centrodestra. Secondo la Lega Nord, al contrario, il decreto va respinto perché destabilizza l'amministrazione della giustizia e configura un indulto mascherato che mina la sicurezza dei cittadini. Occorrerebbe investire nell'edilizia carceraria e far scontare la pena nei Paesi d'origine. Movimento 5 Stelle, non pregiudizialmente ostile al decreto, ha motivato la contrarietà con l'impossibilità di migliorare il testo. Forza Italia ha denunciato il venir meno di una sensibilità comune in tema di sicurezza, legalità, eguaglianza, e ha posto l'accento sulla sordità ai tentativi di migliorare il provvedimento e sulla lesione delle prerogative del Senato.

Scelta Civica e Per l'Italia, riconoscendo fondatezza ad alcuni argomenti dell'opposizione, avrebbero auspicato un maggior approfondimento e una riforma organica per affrontare l'emergenza carceraria. Secondo GAL il messaggio del Capo dello Stato e il rischio di nuove sanzioni europee avrebbero richiesto un intervento più coraggioso. NCD ha sottolineato l'adempimento di obblighi derivanti da pronunce della Corte di giustizia europea e della Corte costituzionale. Il PD ha posto l'accento sulla civilizzazione del sistema carcerario. Il decreto punta a evitare il duplice fenomeno del sovraffollamento e delle porte girevoli.

L'Assemblea ha poi approvato definitivamente il ddl n. 1299 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 dicembre 2013, n.145, recante interventi urgenti di avvio del piano "Destinazione Italia", per il contenimento delle tariffe elettriche e del gas, per la riduzione dei premi RC-auto, per l'internazionalizzazione, lo sviluppo e la digitalizzazione delle imprese, nonché misure per la realizzazione di opere pubbliche ed EXPO 2015.

I relatori, sen. Olivero (PI) e sen. Camilla Fabbri (PD), hanno illustrato i contenuti del provvedimento, sottolineando che le condizioni economiche del Paese stanno migliorando e che, per favorire la ripresa, occorre superare la stretta creditizia.

L'articolo 1, oltre alle misure volte a ridurre i prezzi dell'energia elettrica, reca norme riguardanti i condomini, la certificazione energetica degli edifici, l'energia geotermica e la centrale a carbone del Sulcis, con uno specifico incentivo per la realizzazione di una centrale elettrica a stoccaggio di anidride carbonica.

L'articolo 2 riforma la disciplina degli incentivi all'autoimprenditorialità favorendo, anche attraverso cartolarizzazioni e mini-bond, l'accesso al credito delle piccole imprese condotte da giovani e donne. Per le imprese femminili è prevista una quota pari a 20 milioni di euro a valere sul fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. L'articolo 3 introduce un credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, nel limite complessivo di 600 milioni di euro per il triennio 2014-2016 a valere sui fondi strutturali europei. L'articolo 4 contiene misure sulla realizzazione delle bonifiche dei siti di interesse nazionale che promuovono la sottoscrizione degli accordi di programma per il recupero di aree contaminate e la riconversione industriale. Alcune misure riguardano interventi urgenti nell'area di crisi complessa del porto di Trieste; altre norme riguardano i siti inquinati di Crotone e di Brescia Caffaro.

L'articolo 5 reca misure per promuovere l'internazionalizzazione delle imprese e per facilitare l'ingresso in Italia delle start-up innovative. Sono incrementate di 22,5 milioni le risorse del fondo per la promozione degli scambi e l'internazionalizzazione, a vantaggio soprattutto delle piccole e medie imprese. L'articolo 6 introduce un voucher di importo non superiore a 10 mila euro per favorire la digitalizzazione e la connettività delle piccole e medie imprese, a valere sui fondi strutturali europei. Sono state introdotte anche misure per le infrastrutture digitali a banda larga e ultra larga.

L'articolo 7 amplia la possibilità di accesso per il contribuente agli accordi preventivi con l'Agenzia delle entrate per quanto concerne i regimi di tassazione (il cosiddetto ruling di standard internazionale). La Camera ha soppresso l'articolo 8, recante norme sui premi RC-Auto. L'articolo 9, per incentivare la lettura dei ragazzi, prevede uno sconto del 19 per cento sul prezzo di acquisto di libri anche in formato digitale. L'articolo 10 rivede la normativa sul Tribunale delle società aventi sede all'estero. L'articolo 11 favorisce la risoluzione delle crisi aziendali ed estende le agevolazioni tributarie anche ai finanziamenti erogati alle società finanziarie. L'articolo 12 reca misure per favorire il credito alla piccola e media impresa. L'articolo 13 riguarda la realizzazione delle opere per Expo 2015 e alcuni interventi di natura strutturale in Campania. L'articolo 14 introduce disposizioni per il contrasto del lavoro sommerso e irregolare.

Nella discussione generale sono intervenuti i sen. Giacobbe, Moscardini, Venera Padua, Collina (PD); Cioffi, Lucidi (M5S); Compagnone (GAL); Raffaela Bellot (LN-Aut); Carraro (FI-PdL).

In replica i relatori hanno concordato sulla necessità di interventi più coraggiosi, confidando nell'operato e nell'energia del nuovo Governo.

Il Sottosegretario di Stato allo sviluppo economico De Vincenti ha evidenziato che filo conduttore delle misure del decreto (dalla riduzione dei prezzi dell'energia al credito d'imposta per la ricerca, dall'attivazione di canali di finanziamento alternativi a quello bancario alle misure per l'internazionalizzazione) è un intervento sui fattori di contesto e sui fattori di competitività dell'attività imprenditoriale, atto ad agevolare la ripresa e a rendere più robusta l'economia del Paese.

Tutti gli emendamenti riferiti agli articoli da 1 a 14 del decreto-legge sono stati respinti, ritirati o trasformati in ordini del giorno. Il Governo ha accolto atti di indirizzo della Lega Nord sulla deduzione dell'IMU relativa a immobili strumentali ai fini della determinazione del reddito d'impresa.

Hanno svolto dichiarazione di voto finale a favore del provvedimento i sen. Susta (SC), Angela D'Onghia (PI), Mancuso (NCD), Tomaselli (PD) che considerano il decreto un punto di partenza per il rilancio economico del Paese, e il sen. Zeller (Aut-PSI), che ha sottolineato positivamente l'istituzione a Bolzano della sezione specializzata del Tribunale delle società e le correzioni sulla certificazione energetica degli edifici.

Hanno svolto dichiarazione di voto contraria i sen. Loredana De Petris (Misto-Sel), Consiglio (LN-Aut), Castaldi (M5S), Paola Pelino (FI-PdL).

Rilevando l'eterogeneità del decreto, Sinistra Ecologia e Libertà ha apprezzato le novità sull'imprenditoria femminile mentre ha criticato la soppressione delle norme sulle assicurazioni, la mancanza di misure per conservare impianti industriali in Italia, il regresso rispetto alla promozione delle fonti pulite e rinnovabili, la mancata previsione dell'obbligo di riparazione dei danni nei siti inquinati, il carattere irrisolto del problema della bonifica dei cosiddetti siti orfani.

Secondo la Lega Nord occorre un vero piano di rilancio industriale. La soppressione delle norme sulle RC-auto evidenzia invece le contraddizioni di una maggioranza che ha tutelato gli interessi del sistema bancario a scapito del settore produttivo. La mancata previsione di sgravi fiscali e la scarsità delle risorse per la ricerca svuotano le norme sulle start-up, mentre la ripartizione delle risorse penalizza le Regioni settentrionali.

Secondo Movimento 5 Stelle il provvedimento risponde a interessi particolari e pressioni lobbistiche. Criticabili, in modo particolare, il ricorso alle cartolarizzazioni, che hanno provocato la crisi finanziaria del 2007, le norme sulla bonifica dei siti inquinati, che indeboliscono la tutela ambientale, le norme che finanziano la produzione di carbone e ridefiniscono gli incentivi a scapito delle fonti rinnovabili.

Secondo Forza Italia il decreto, privo di visione strategica, è un'occasione persa. Gli incentivi aumentano i passaggi burocratici. Per aiutare la ripresa economica, occorrerebbe una politica che sostenga l'industria, diminuisca le imposte, snellisca la burocrazia, faccia funzionare la giustizia civile.

La seduta di domani inizierà alle ore 10.

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