Senato TV
897ª Seduta pubblica
Giovedì 12 ottobre 2017 alle ore 09:32
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2208, Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, già approvato dalla Camera dei deputati.
Nella seduta pomeridiana di ieri il relatore, sen. Maran (PD), ha illustrato il testo proposto dalla Commissione affari costituzionali. L'articolo 1 prevede che il pubblico dipendente che segnala al responsabile della prevenzione della corruzione ovvero all'Autorità nazionale anticorruzione (ANAC), o denuncia all'autorità giudiziaria condotte illecite, di cui è venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa avente effetti negativi. Gli atti discriminatori o ritorsivi adottati dal datore di lavoro sono nulli. L'articolo prevede inoltre l'anonimato e l'inversione dell'onere della prova: l'identità del segnalante non può essere rivelata; spetta al datore di lavoro dimostrare che le misure discriminatorie sono motivate da ragioni estranee alla segnalazione. L'articolo 2 estende le tutele al dipendente del settore privato.
Oggi si è conclusa la discussione generale con gli interventi dei sen. Doris Lo Moro (Art.1-MDP), Cassinelli, Malan (FI-PdL), Serenella Fucksia (FL), Buemi (Aut), Sacconi (AP), Maria Mussini (Misto) e Ichino (PD). E' poi iniziata la votazione degli emendamenti riferiti all'articolo 1: sono state respinte le proposte del sen. Malan (FI-PdL) tese a precisare che la segnalazione deve fornire elementi di prova.
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