Senato TV
895ª Seduta pubblica
Mercoledì 11 ottobre 2017 alle ore 09:33
L'Assemblea ha approvato definitivamente il ddl n. 2681,Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza.
Il ddl si compone di 16 articoli suddivisi in 3 Capi. Il Capo I (articoli 1-2) reca disposizioni generali; il Capo II (articoli 3-15) detta principi e criteri direttivi per la riforma della disciplina delle procedure di crisi e di insolvenza e infine il Capo III (articolo 16) prevede disposizioni finanziarie. Più dettagliatamente, l'articolo 1 delega il Governo ad emanare uno o più decreti legislativi per riformare le procedure concorsuali, la disciplina della composizione delle crisi da sovraindebitamento e il sistema dei privilegi e delle garanzie. L'articolo 2 sostituisce il termine "fallimento" con l'espressione "liquidazione giudiziale". L'articolo 3 detta principi e criteri direttivi per la disciplina della crisi del gruppo societario. L'articolo 4 prevede l'introduzione di una fase preventiva di allerta, volta ad anticipare l'emersione della crisi. I successivi articoli dettano principi e criteri direttivi: per l'incentivazione di tutti gli strumenti di composizione stragiudiziale della crisi (art. 5); per la riforma dell'istituto del concordato preventivo (art. 6); per la disciplina della procedura di liquidazione giudiziale (art. 7); per riformare l'istituto dell'esdebitazione (art. 8); per la revisione della disciplina della composizione delle crisi da sovraindebitamento (art. 9); per il riordino e la revisione del sistema dei privilegi, nell'ottica di una loro riduzione (art. 10); per la revisione del sistema delle garanzie reali non mobiliari (art. 11); per l'adozione di disposizioni in materia di tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire (art. 12); per disciplinare i casi in cui la liquidazione giudiziale si interseca con i procedimenti ablatori su beni di soggetti sottoposti a procedura concorsuale disposti dalla magistratura penale (sequestro e confisca) (art. 13). L'articolo 14 autorizza il Governo ad apportare alcune modifiche al codice civile. L'articolo 15 detta principi e criteri direttivi per la riforma della liquidazione coatta amministrativa finalizzati a un sostanziale ridimensionamento dell'istituto.
Il relatore, sen Pagliari (PD), ha ringraziato tutte le forze politiche che hanno ritirato le proposte emendative per consentire la rapida approvazione di un provvedimento atteso dal mondo produttivo e dall'Unione europea. Ha rilevato, inoltre, che la riforma è ispirata a un principio rivoluzionario: la crisi d'impresa non è considerata sotto il profilo delle responsabilità dell'imprenditore, bensì della ricerca delle possibili soluzioni per superarla ed evitare le sue drammatiche conseguenze.
Al termine della discussione generale, alla quale hanno preso parte i sen. Erika Stefani, Candiani (LN-Aut), Uras (Misto), Falanga (ALA), Rosanna Filippin (PD), Lucidi (M5S) e Panizza (Aut), in replica, il relatore, sen. Pagliari (PD), il Sottosegretario di Stato per la giustizia Federica Chiavaroli ha manifestato disponibilità ad accogliere, attraverso ordini del giorno, esigenze emerse nel dibattito.
Respinti tutti gli emendamenti, nelle dichiarazioni finali hanno annunciato il voto favorevole i sen. Giovanardi (FL), Doris Lo Moro (Art. 1-MDP), Buemi (Aut), Falanga (ALA), Albertini (AP), Mineo (SI-SEL), Caliendo (FI-PdL) e Lumia (PD). I sen. Erika Stefani(LN-Aut) e Buccarella (M5S) hanno dichiarato l'astensione. Secondo LN, M5S e FI, in sede di attuazione della delega, l'Esecutivo dovrà porre rimedio al rallentamento dell'attività del tribunale delle imprese attraverso un intervento sulla distribuzione delle competenze.
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