Senato TV
878ª Seduta pubblica
Martedì 19 settembre 2017 alle ore 16:33
L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2287-bis e connessi, recante Delega al Governo per il codice dello spettacolo, nel testo proposto dalla Commissione istruzione.
L'articolo 1 detta i princìpi; l'articolo 2 conferisce deleghe al Governo per il riordino della normativa e la predisposizione del codice dello spettacolo; l'articolo 3 istituisce il Consiglio superiore dello spettacolo; l'articolo 4 reca disposizioni finanziarie per l'incremento del Fondo unico dello spettacolo (FUS) e per misure in favore di attività culturali nei territori colpiti dal terremoto; l'articolo 6 prevede la clausola di salvaguardia per le autonomie speciali; l'articolo 7 rimodula la tempistica del processo di risanamento e rilancio delle fondazioni lirico-sinfoniche.
Nella seduta antimeridiana del 14 settembre si è svolta la discussione generale dopo l'illustrazione della relatrice, sen. Di Giorgi (PD): il ddl, nato dallo stralcio dell'articolo 34 della legge sul cinema, approvata il 6 ottobre 2016, è stato integrato in Commissione con il contributo significativo delle opposizioni. Il provvedimento riconosce il valore formativo ed educativo dello spettacolo e lo promuove quale fattore di sviluppo, di coesione e identità culturale; detta criteri di semplificazione organizzativa e normativa per l'esercizio della delega; rivolge un'attenzione particolare alla qualità e all'internazionalizzazione delle produzioni, ai progetti e alle orchestre giovanili, all'aggiornamento tecnologico dei teatri; prevede che il 3 per cento del FUS sia destinato alle scuole; dà accesso al FUS anche agli spettacoli di musica popolare, danza classica e contemporanea, ai carnevali, alle rievocazioni storiche, alle attività circensi; estende l'art bonus a tutte le forme di spettacolo; responsabilizza i sovrintendenti rispetto alla gestione economica delle fondazioni lirico-sinfoniche.
Nella seduta odierna, la relatrice, intervenendo in replica, ha ricordato che l'eliminazione dell'uso degli animali nelle attività circensi ha carattere graduale; ha negato che il ddl abbia un'impronta centralista, richiamando le competenze del Ministero dei beni culturali; ha espresso la convinzione che la collaborazione tra pubblico e privato avrà effetti positivi e non comporterà un effetto di sostituzione; ha escluso l'ipotesi della pubblicizzazione delle fondazioni lirico-sinfoniche; ha auspicato, infine, che le risorse per lo spettacolo siano aumentate dalla legge di bilancio.
Il Ministro dei beni e delle attività culturali Franceschini ha evidenziato che in questa legislatura provvedimenti importanti per la cultura, dal decreto art bonus alla legge sul cinema, sono stati approvati da una maggioranza più ampia di quella che sostiene il Governo. Con riferimento al ddl sullo spettacolo, ha ricordato in particolare l'introduzione di meccanismi virtuosi per la gestione delle maggiori risorse a favore delle fondazioni lirico-sinfoniche; la tutela dei lavoratori dello spettacolo; lo stanziamento di 4 milioni per i territori colpiti dal terremoto; l'estensione dell'art bonus; la valorizzazione della danza e della musica popolare contemporanea.
All'articolo 1 sono stati approvati gli emendamenti 1.222 e 1.223 della sen. Ferrara (PD) che inseriscono un riferimento alla collaborazione con gli enti del terzo settore. All'articolo 2 sono stati accantonati gli emendamenti relativi alla revisione delle disposizioni sull'attività circense; sono state respinte le proposte della sen. Montevecchi (M5S) relative al daspo per i sovrintendenti responsabili di cattiva gestione e alla nomina, tramite bandi pubblici, di sovrintendenti e direttori artistici, mentre sono stati approvati gli emendamenti della sen. Montevecchi (M5S) 2.201 (testo 2), che prevede l'attivazione di un tavolo programmatico tra il Ministero e l'Ente per il turismo finalizzato all'inserimento delle attività di spettacolo nei percorsi turistici in tutto il territorio nazionale, e la seconda parte del 2.206, che introduce la revisione delle modalità di nomina e dei requisiti del sovrintendente, prevedendo, in caso di scorretta gestione economica, l'impossibilità di nomina per lo stesso ruolo in altre fondazioni. Sono stati approvati inoltre l'emendamento 2.218 (testo 2) dei sen. Ichino e Puppato (PD), che prevede il superamento progressivo del contrassegno SIAE per la registrazione di opere musicali, e l'emendamento 2.222 della sen. Ferrara (PD). All'articolo 3 è stato approvato l'emendamento 3.205 della sen. Ferrara (PD). L'esame e la votazione degli emendamenti proseguirà domani.
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