Giovedì 6 Aprile 2017 - 803ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:33)
Al termine della discussione congiunta delle relazioni intermedie sull'attività svolta, approvate dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro (doc. XXIII, n. 10 e doc. XXIII, n. 23), l'Assemblea ha approvato una risoluzione con la quale impegna il Governo a concludere le procedure di declassifica delle informazioni provenienti da servizi di intelligence stranieri; a garantire la piena consultabilità della documentazione giudiziaria e la migliore conservazione dei reperti; ad adoperarsi per l'estradizione del brigatista Alessio Casimirri.
Il sen. Fornaro (MDP) ha riferito sull'attività della Commissione che ha rilevato profili di criticità (opacità, omissioni, incongruenze) nelle indagini finora svolte e si propone una ricostruzione completa e condivisa della vicenda, attraverso l'acquisizione di nuovi elementi documentabili e prove giuridicamente apprezzabili. La Commissione ha ricostruito anzitutto la dinamica della strage di via Fani avvalendosi di nuove testimonianze e di nuove perizie: è emerso che, prima del rapimento, esisteva allerta sulla sicurezza di Moro e una segnalazione da Beirut non fu adeguatamente considerata. E' stata confermata inoltre una presenza 'ndranghetista sulla scena del crimine, forse legata al traffico d'armi, ed è stato appurato che i proiettili provenivano da una partita d'armi esportata verso il Medioriente. Quanto alla dimensione internazionale della vicenda, è emerso che i palestinesi, i quali avevano rapporti sia con le Br sia con il Governo italiano, furono protagonisti di una trattativa per la liberazione di Moro; a Parigi, inoltre, esisteva un coordinamento tra le principali organizzazioni terroristiche europee (RAF, IRA, ETA, BR) e il Fronte di liberazione della Palestina. Sulla trattativa tra esponenti del PSI e l'area dell'Autonomia, la Commissione ha rilevato che il Ministro degli interni dell'epoca, Cossiga, ne era consapevole. Infine è stata confermata l'esistenza di una frattura all'interno delle BR e, sulla vicenda dell'arresto di Morucci e Faranda, è emersa l'ipotesi di una consegna negoziata.
Alla discussione hanno partecipato i sen. Cervellini (SI-Sel), che ha richiamato il contesto storico della vicenda e l'equilibrio di Yalta; Malan, Carraro (FI-PdL) e Barani (ALA), che hanno lamentato l'esclusione dall'indagine della mancata trattativa dello Stato; Gasparri (FI-PdL), che ha criticato la dietrologia e ha ricordato le origini politiche delle BR; Liuzzi (Misto), che ha sottolineato il nuovo approccio della Commissione; Giovanardi (GAL), che ha invocato l'eliminazione del segreto di Stato su molti documenti; Di Biagio (AP) e Erika Stefani (LN), che hanno posto l'accento sui rapporti tra le BR e il Fronte di liberazione della Palestina.
Alla proposta di risoluzione, presentata dal sen. Cucca (PD) e altri, hanno annunciato voto favorevole i sen. Corsini (MDP), Buemi (Aut), Di Biagio (AP), Giovanna Mangili (M5S), Cervellini (SI-Sel), Giovanardi (GAL), Gasparri (FI-PdL) e Cucca (PD).
(La seduta è terminata alle ore 12:56 )