Giovedì 3 Novembre 2016 - 714ª Seduta pubblica
(La seduta ha inizio alle ore 09:33)
L'Assemblea ha approvato il ddl n. 2233, recante misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. Il testo passa alla Camera dei deputati.
Nella seduta di ieri è stato approvato l'articolato. Nelle dichiarazioni finali, hanno annunciato l'astensione i sen. Zizza (CoR), Divina (LN), Barozzino (SI-Sel) e Puglia (M5S). Hanno dichiarato voto favorevole i sen. Mandelli (FI-PdL), Barani (AL-A), Berger (Aut), Pagano (AP) e Annamaria Parente (PD). Il Gruppo CoR ha contribuito all'elaborazione di un provvedimento che rappresenta un passo avanti verso l'equità e la dignità delle partite IVA, ravvisa però un limite nel mancato coinvolgimento dei patronati e nel sottodimensionamento dei centri per l'impiego. LN ritiene che il Governo stia strumentalizzando in chiave elettorale un provvedimento i cui effetti potranno essere valutati soltanto in base alle risorse stanziate. SI-Sel ha ricordato che il Jobs act ha destrutturato il mondo del lavoro e che il ddl in esame non verte sui contratti d'opera ma sul lavoro subordinato mascherato da lavoro autonomo. Le norme sul lavoro agile, inopportunamente introdotte nel collegato, deresponsabilizzano il datore di lavoro in materia di sicurezza e ignorano i temi dei carichi di lavoro e della formazione. M5S è favorevole alle norme sul lavoro autonomo che sanzionano i ritardati pagamenti della pubblica amministrazione e introducono tutele rispetto a modifiche unilaterali del committente, mentre è contraria alle norme sul lavoro agile che rischiano di mascherare contratti a tempo pieno con contratti a tempo parziale. Secondo FI-PdL, invece, le norme sul lavoro agile non configurano un nuovo tipo di contratto bensì una diversa modalità di esecuzione della prestazione. Il Gruppo ha evidenziato i limiti del Jobs act, una volta cessati gli sconti contributivi; ha sottolineato le forti disparità che permangono tra lavoro dipendente e lavoro autonomo sul piano del reddito e dei diritti e ha auspicato un intervento robusto sul sistema fiscale. AL-A ha posto l'accento sulla creazione di uno sportello di intermediazione, sulla deducibilità delle spese per la formazione, sull'accesso dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici e ai fondi europei, sui congedi parentali, sulle tutele per infortunio e malattia, sulle norme che consentono di concordare luogo e orario di lavoro. Aut ha espresso rammarico per il mancato accoglimento di emendamenti volti a semplificare le norme sulla sicurezza del lavoro agile, a fornire un'interpretazione autentica dell'indennità di trasferta, a riequilibrare i contributi previdenziali dei lavoratori iscritti alla gestione separata. AP ha posto l'accento sulle trasformazioni intervenute nell'organizzazione dei processi lavorativi, che rendono superato un diritto del lavoro incentrato sulle tutele del contraente debole. Il PD ha ricordato la riduzione al 25 per cento dell'aliquota per le partite IVA, annunciata dal Governo nella prossima legge di stabilità, e l'ordine del giorno approvato per la revisione del sistema previdenziale dei lavoratori autonomi.
L'Assemblea ha approvato mozioni sull'adeguamento delle infrastrutture idriche.
La mozione n. 406 (testo 3), a prima firma del sen. Marinello (AP), impegna il Governo a salvaguardare le attività poste in essere dalla struttura tecnica commissariale e dai competenti dipartimenti del Ministero delle politiche agricole, al fine di assicurare la continuità ed il completamento delle iniziative tese a chiudere i contenziosi in atto, a selezionare le opere irrigue di rilevanza nazionale di nuova programmazione, a valutare progetti di investimento per l'autosufficienza energetica degli enti irrigui nazionali; e ad avviare, nel rispetto delle competenze regionali, una seria riflessione sul modello di governo dei consorzi di bonifica al fine di garantire una gestione più trasparente.
La mozione n. 665 (testo 2), illustrata dal sen. Cioffi (M5S), impegna il Governo a contenere la proliferazione normativa che preclude un'efficace attività dei consorzi; a fornire indicazioni di indirizzo generale per rendere più omogenee le legislazioni regionali e rafforzare la qualità dei processi di produzione agricola; a sollecitare le Regioni, nel rispetto del riparto di competenze, affinché provvedano a un riordino normativo che definisca le competenze dei vari enti operanti sul territorio e consentano un'efficiente bonifica per la difesa del suolo.
La mozione n. 666 (testo 2) del Gruppo SI-Sel impegna il Governo ad avviare un monitoraggio completo delle opere necessarie alla rete infrastrutturale idrica, segnalando in particolar modo le opere avviate ma non completate; a garantire, per la cantierizzazione degli interventi, l'impiego immediato delle risorse disponibili nel piano irriguo nazionale, portando le risorse disponibili per il periodo di 2014-2020 a circa 800 milioni di euro; a dare priorità agli interventi nei territori interessati da fenomeni di siccità, con particolare riguardo alle regioni del Sud Italia; ad integrare l'implementazione del risparmio idrico tra i criteri centrali degli interventi; a procedere ad una riorganizzazione del sistema dei consorzi di bonifica; a valutare la possibilità di elaborare, d'intesa con le Regioni, un piano per la realizzazione di piccoli invasi gestiti da consorzi di agricoltori.
Dopo l'intervento in discussione generale del sen. Piccoli (FI-PdL), il Sottosegretario di Stato per le politiche agricole Castiglione ha chiesto riformulazioni sulle tre mozioni che sono state accolte dai presentatori. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole i sen. Perrone (CoR), Arrigoni (LN), Loredana De Petris (SI-Sel) che ha però annunciato l'astensione sulla mozione di maggioranza, Barani (AL-A), Cioffi (M5S), Piccoli (FI-PdL) e Vaccari (PD).
L'Assemblea ha avviato l'esame del ddl n. 119, nel testo proposto dalla Commissione, recante modifiche alla legge 6 dicembre 1991, n. 394, e ulteriori disposizioni in materia di aree protette.
Il relatore, sen. Caleo (PD), ha illustrato il provvedimento che interviene sul sistema di governo dei parchi per rendere più rapidi i procedimenti decisionali e superare le impasse legate a commissariamenti e mancate intese. Il ruolo dei presidenti è rafforzato; la procedura di nomina dei direttori è resa più trasparente; il consiglio direttivo è snellito; è istituito un nuovo comitato per le aree protette che mette insieme parchi nazionali e parchi regionali; si prevede un piano del parco, con valenza paesaggistica, per valorizzare il territorio e per definire obiettivi di conservazione; si introduce il divieto di caccia; si prevedono nuove forme di finanziamento (contributi per i servizi ecosistemici, ticket per i visitatori, cinque per mille, contratti di sponsorizzazione); si attribuisce a ISPRA un ruolo specifico di sostegno alla ricerca; si conferisce una delega al Governo per l'istituzione del parco del delta del Po. Un emendamento del relatore, all'esame della Commissione bilancio, prevede l'istituzione dei parchi del Matese e di Portofino.
Alla discussione generale hanno preso parte i sen. Laura Puppato (PD), Arrigoni (LN), Amidei (FI-PdL). Il seguito è rinviato alla prossima settimana.
In apertura di seduta, con riferimento al testo di riforma costituzionale sottoposto a referendum, il sen. Calderoli (LN) ha segnalato una serie di criticità che rendono impossibile procedere al rinnovo del Senato.
(La seduta è terminata alle ore 13:33 )