Mercoledì 24 Febbraio 2016 - 581ª Seduta pubblica

(La seduta ha inizio alle ore 09:31)

Con 155 voti favorevoli e 122 contrari l'Assemblea ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando definitivamente il ddl n. 2237 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 210, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative (cosiddetto milleproroghe).

La Camera ha modificato i 13 articoli originari e ne ha aggiunti 12. Gli articoli originari prevedono proroghe in materia di pubbliche amministrazioni, giustizia amministrativa, beni e attività culturali, infrastrutture e trasporti, interno, difesa, salute, ambiente, politiche agricole, materia economica e finanziaria, interventi emergenziali, credito d'imposta per la tracciabilità delle vendite dei giornali e la modernizzazione della rete di distribuzione della stampa. Gli articoli aggiuntivi riguardano la giustizia ordinaria, la ridefinizione dell'assetto territoriale dei giudici di pace, l'aumento del dieci per cento del trattamento di integrazione salariale, la scuola sperimentale di dottorato internazionale Gran Sasso Science Institute, l'ampliamento dei termini per la richiesta di contributo da parte degli enti in dissesto, l'ampliamento dei termini per la prevenzione di delitti con finalità terroristica di matrice internazionale, la conservazione dei dati del traffico telefonico e telematico, il finanziamento del Museo tattile statale Omero, il programma di rigenerazione del comprensorio di Bagnoli-Coroglio, la proroga dei lavori della Commissione d'inchiesta sul caso Moro, il riconoscimento onorifico ai familiari delle vittime delle foibe, la durata in carica degli organi dell'Ordine dei giornalisti.

La discussione generale si è conclusa oggi con gli interventi dei sen. D'Alì (FI-PdL) e Collina (PD). Le opposizioni hanno criticato il provvedimento per la disomogeneità ed eterogeneità degli interventi che, motivati da ritardi o errori dell'Esecutivo, contribuiscono a peggiorare la qualità della legislazione e ad aumentare l'incertezza normativa. Hanno lamentato inoltre un iter che ha leso fortemente le prerogative del Senato. FI ha rilevato che il provvedimento contiene numerose disposizioni di riapertura di termini; M5S e SEL hanno criticato in particolare le norme che danneggiano l'ambiente e favoriscono le aziende energivore.

In replica il Vice Ministro dell'economia Morando ha evidenziato che il ricorso sistematico al cosiddetto milleproroghe è imputabile a tre difficoltà strutturali del sistema politico amministrativo: la separazione tra attività legislativa e attività amministrativa; la carente applicazione del principio di responsabilità nella pubblica amministrazione; la sopravvalutazione dell'innovazione legislativa a scapito della verifica dei risultati. I decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione, in materia di responsabilità, valutazione e premi, e la riforma costituzionale, che attribuisce al Senato la valutazione di impatto delle politiche pubbliche, pongono le condizioni per ridurre in futuro i provvedimenti di proroga termini. Il Vice Ministro ha affermato, infine, che il Governo neutralizzerà interamente le clausole di salvaguardia per il 2017 con interventi di lotta all'evasione fiscale e riduzione selettiva della spesa pubblica: non ci sarà quindi un aumento dell'Iva e delle accise.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto la questione di fiducia sull'approvazione senza emendamenti dell'articolo unico di conversione del decreto, nel testo approvato dalla Camera dei deputati.

Dopo le comunicazioni del Presidente Grasso sull'organizzazione della discussione, si sono susseguiti interventi sull'iter del ddl in materia di unioni civili. Il sen. Calderoli (LN) ha denunciato l'ostruzionismo di maggioranza: domenica scorsa il Presidente del Consiglio ha deciso di ricostituire la maggioranza e circola l'ipotesi della fiducia su un maxiemendamento il cui contenuto non è stato ancora definito. Ha segnalato, infine, la norma sulla pensione di reversibilità, per la quale manca la copertura finanziaria. La sen. Catalfo (M5S) ha ringraziato il Presidente del Senato per aver giudicato inammissibile l'emendamento super canguro; ha ricordato che, dopo il ritiro di 5000 emendamenti, si è aperta la possibilità di un dibattito ordinato e trasparente; ha chiesto quindi di riprendere la discussione senza indugi e strumentalizzazioni. Il sen. Paolo Romani (FI-PdL) ha rilevato che il tentativo di mediazione nella maggioranza, che dovrebbe legare lo stralcio dell'articolo 5 alla modifica del comma 4 dell'articolo 3 in tema di adozioni, sta ritardando l'esame del ddl sulle unioni civili; ha quindi espresso l'auspicio che il dibattito non si chiuda domani con la questione di fiducia. Il sen. Giovanardi (GAL) ha chiesto al Governo di depositare la memoria presentata alla Corte costituzionale. La sen. De Petris (SEL) ha invitato il Governo ad abbandonare l'ipotesi della fiducia: il Parlamento potrebbe varare una legge migliore. Il sen. D'Ambrosio Lettieri (CR) ha chiesto alla Presidenza di garantire le prerogative del Parlamento e ha osservato che lo stralcio dell'articolo 5 dovrebbe essere accompagnato dalla revisione delle norme agli articoli 2 e 3, che equiparano le unioni civili al matrimonio.

Alla discussione sulla questione di fiducia hanno partecipato i sen. Barani, Mazzoni (AL); Gualdani, Conte (AP); Magda Zanoni, Doris Lo Moro (PD); Giovanni Mauro, Davico (GAL); Liuzzi (CR); Tosato (LN); Campanella (Misto), Girotto (M5S); D'Alì (FI-PdL). Nelle dichiarazioni di voto hanno negato la fiducia i sen. D'Ambrosio Lettieri (CR), Silvana Comaroli (LN), Paola De Pin (GAL), Langella (AL), Loredana De Petris (SEL), Crimi (M5S) e Mandelli (FI-PdL). Hanno annunciato la fiducia i sen. Mancuso (AP) e Santini (PD).

L'Assemblea ha ripreso l'esame del ddl n. 2081, recante regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze di fatto.

In relazione alle notizie diffuse dalle agenzie di stampa circa l'imminente presentazione da parte del Governo di un maxiemendamento interamente sostitutivo del ddl sulle unioni civili, il sen. Calderoli (LN), richiamando l'articolo 8 del Regolamento, ha chiesto al Presidente Grasso di dichiarare irricevibile il testo. Di norma il Governo presenta maxiemendamenti ai decreti-legge o ai ddl di stabilità, esaminati in Commissione. Poiché il ddl n. 2081 è di iniziativa parlamentare, e non è stato peraltro esaminato in Commissione, il maxiemendamento maschera un ddl di iniziativa governativa, che risulta privo dell'autorizzazione alla presentazione del Presidente della Repubblica. Il sen. Calderoli (LN) ha ricordato che nelle sedute precedenti il Governo si era correttamente dichiarato estraneo alla materia, rimettendosi alle valutazioni dell'Aula sugli emendamenti. La posizione della questione di fiducia su una materia delicata preclude il confronto e la libertà di coscienza. Anche i sen. Quagliarello (GAL) e Caliendo (FI-PdL) ritengono che la presentazione del maxiemendamento governativo sia estranea alla prassi costituzionale e parlamentare. Hanno chiesto quindi al Presidente di restituire dignità al lavoro parlamentare. Secondo il sen. Falanga (AL) il maxiemendamento si configurerebbe come un nuovo ddl soltanto ove modificasse il nucleo fondamentale del ddl Cirinnà, che riconosce le unioni civili tra coppie dello stesso sesso. Secondo il sen. Crimi (M5S) occorre evitare una procedura scorretta che renderà la legge vulnerabile perché facilmente impugnabile di fronte alla Corte costituzionale. La sen. Bonfrisco (CR) e la sen. De Petris (SEL) hanno chiesto al Presidente di consentire un dibattito e un approfondimento di tutti i profili, dopo la presentazione del maxiemendamento. Secondo il sen. Pagliari (PD) il Governo è legittimato a presentare emendamenti in questa fase e non sta violando l'articolo 87 della Costituzione. Secondo la sen. Finocchiaro (PD) il Governo può porre la fiducia su materia ritenuta essenziale per l'attuazione del programma di governo, anche se il ddl è di iniziativa parlamentare e giunge in Aula senza relatore: le opposizioni confondono dunque profili procedurali con profili di opportunità politica. Secondo il sen. Candiani (LN) il protrarsi del dibattito serve a dare al Governo la possibilità di mettere a punto un maxiemendamento non ancora pronto. Il sen. Giarrusso (M5S) ha rilevato che secondo Alfano il riconoscimento dei diritti delle coppie omosessuali non fa parte del programma di governo.

Il Presidente Grasso, rispondendo al richiamo regolamentare, ha ricordato precedenti in cui il Governo ha posto la questione di fiducia su ddl di iniziativa parlamentare o ha presentato maxiemendamenti volti ad accorpare testi.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha presentato un emendamento interamente sostitutivo del ddl n. 2081, sull'approvazione del quale ha posto la questione di fiducia. La Conferenza dei Capigruppo ha organizzato la discussione di fiducia che inizierà domani mattina, dopo l'espressione del parere della Commissione bilancio sui profili di copertura finanziaria, e terminerà alle ore 17,20. La chiama inizierà alle ore 19.

Il sen. Gasparri (FI-PdL) ha criticato il modo con cui il partito di maggioranza relativa chiude il dibattito. La sen. Bonfrisco (CR) ha ringraziato il Presidente per aver cercato di contemperare diritti della maggioranza e dell'opposizione e ha chiesto la diretta televisiva delle dichiarazioni di voto. Il sen. Centinaio (LN) ha accusato la maggioranza di scorrettezza politica. La sen. De Petris (SEL) ha rilevato che lo stralcio della stepchild adoption delega alla magistratura le decisioni in tema di adozioni.

(La seduta è terminata alle ore 21:55 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina